Fratel Teodoreto ( Prof. Giovanni Garberoglio )

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Motivi di gioia e di speranza

Motivi particolarissimi di gioia e di speranza trasse da alcune lettere che i Piccoli Novizi del Colle La Salle ( Roma ) gli scrissero, manifestando la loro devozione al Crocifisso.

Veder crescere nelle Case di Formazione lasalliane nuovi apostoli per l'Opera dal Cielo affidata ai Fratelli, gli era d'immenso conforto.

Lo indoviniamo dalle brevi ma fervide risposte di Fratel Teodoreto:

Torino, 1. venerdì del mese d'agosto 1952

Carissimi Piccoli Novizi e Postulanti,

"vi ringrazio cordialmente della bella lettera che mi avete scritto.

Avete scelto un ideale sublime: amare illimitatamente Gesù Crocifisso e farLo conoscere dall'umanità.

"Mantenetelo sempre vivo dinanzi ai vostri occhi questo ideale, e, per riuscirvi più sicuramente, meditate almeno ogni venerdì sulle formule delle preghiere alle Cinque Piaghe di Gesù Crocifisso, e non dite nessun no alle ispirazioni del Suo divin Cuore.

"In Gesù Crocifisso e nel Cuore Immacolato di Maria Madre di Gesù e Madre nostra,

Aff.mo
Fr. Teodoreto

G. M. G.
G. B.

Torino, 16 aprile 1953

Carissimi Piccoli Novizi,

"avete fatto bene a scegliere il titolo di "Amici di Gesù Crocifisso", perché gli amici di Gesù Crocifisso hanno il Paradiso assicurato!

Se ne volete una prova, guardate al Calvario: bastò che il buon ladro si palesasse amico di Gesù e ne pigliasse le difese, perché Gesù gli assicurasse il Paradiso; notate però che sul Calvario c'è anche la Mamma e, se volete conservarvi amici di Gesù Crocifisso, dovete ricorrere alla Madre Celeste coll'invocazione "Virgo dolorosissima, ora pro nobis" ripetuta sovente.

"Con questa esortazione, mi professo vostro affezionatissimo

Fr. Teodoreto.

Ma la grande, l'immensa gioia che venne al Fratel Teodoreto dall'Istituto dei Fratelli, fu quella dell'affiliazione di tutti i Catechisti Congregati alla famiglia religiosa delle Scuole Cristiane.

Un'affiliazione in massa rappresentava una novità assoluta nella storia lasalliana di oltre tre secoli.

Per la consegna del singolare Diploma si svolge a Torino, il 2 febbraio 1936, un'intima festa di cui trovo una breve relazione fra le note dei Catechisti:

"I Catechisti Congregati sono invitati dal Car.mo Fr. Ippolito alla Casa nuova di Corso Trapani, per ricevere dalle mani del Rev. Fr. Visitatore Costanzo il diploma di affiliazione all'Istituto dei Fratelli.

"Il Fr. Ippolito, con elevato discorso, ricorda la visita del Superiore Generale alla Casa di Carità e il suo compiacimento, foriero dell'insigne favore dell'affiliazione oggi accordato.

"Mette in rilievo il concetto di Affiliato, titolo superiore a quello di "Cooperare" o di "Terziario".

Ricorda la comunione ideale che lega i Fratelli ai Catechisti, i quali completano nelle scuole serali e festive l'apostolato dei loro Maestri.

"Accenna poi a Fra Leopoldo, ricordandone la protezione dimostrata per la nuova Casa alla quale né lui, né il Fr. Visitatore avrebbero posto mano, se non fossero stati stimolati dal fervore dei Catechisti nel dare inizio alla Casa di Carità e alla scuola serale.

"S'alza quindi a parlare il Car.mo Fr. Visitatore: dà lettura delle lettere di affiliazione e ne commenta l'alto significato, che accomuna i Catechisti ai Fratelli.

Raccomanda a tutti di curare in modo particolare la propria formazione spirituale: "Spirito, spirito... spirito!... è il segreto delle grandi opere veramente durevoli!.

Sottolinea in particolare le parole del Superiore Generale, il quale afferma che l'Unione gli "est très chère".

"Risponde il Presidente Tessitore e ringrazia della benevolenza dimostrata dai Fratelli ai Catechisti, rilevando che tanta bontà è segno di quella carità che ha il suo fondamento in Gesù Cristo.

"Il Fr. Visitatore fa disporre i Fratelli per dare l'abbraccio fraterno ai Catechisti, dopo il quale si va in refettorio per il pranzo di gala offerto dal Direttore Ippolito".

E il Fratel Teodoreto dov'è in questa festa? ...

Qui non è neppure fatto il suo nome.

Probabilmente c'era; ma aveva imparato così bene il motto « scomparire », che riusciva a non lasciarsi scorgere neppure nei giorni della sua maggiore gloria.

e poi gli premeva tanto che i Catechisti imparassero a fare da sé: ragione vera e pretesto utile per potere più e meglio e sempre « scomparire ».

Un'altra grande gioia si preparava al cuore del nostro Servo di dio, alcuni anni più tardi.

L'Onoratissimo Fratello Superiore Generale rivolgeva a tutto l'Istituto una Circolare ( n. 328, in data 19 marzo 1949 ), con la quale informava sugli scopi dell'Unione, invitava a propagarla nelle nostre Case così come la « Divozione alle Cinque Piaghe », prendendo occasione a incitare tutti per rinnovarsi nell'amore a Gesù Crocifisso.

Era un atto ufficiale d'immensa portata pratica, dal quale Fratel Teodoreto aspettava i frutti più lusinghieri.

Ed è bello poter onestamente chiudere questo capitolo ( in cui vennero denunciate, per scrupolo di verità, alcune ombre imputabili a qualche Fratello meno fervido nel favorire l'Unione ), facendo notare come i rappresentanti maggiori dell'Istituto dimostrarono sempre grande favore a questa bellissima Opera.

Gli Assistenti Generali per l'Italia e i Visitatori dei due Distretti fecero, a varie riprese, circolari a tutti i loro dipendenti, per invitarli alla più viva collaborazione; stimolarono inoltre il Fratel Teodoreto a spostarsi ovunque la sua presenza potesse sembrare particolarmente utile, soprattutto nei vari Centri di Ritiro e di Secondo Noviziato.

Il Visitatore dell'Italia superiore lasciò anzi libero da ogni altro impegno il Fratel Teodoreto, per una buona decina di anni, affinché potesse curare unicamente l'Unione.

Il santo Fratello lo faceva notare ai suoi Catechisti come un favore singolarissimo, portando l'esempio di vari altri Fratelli della sua età ancora impegnati nel lavoro scolastico.

Di pari stima e benevolenza lo favorirono i Direttori dei Secondi Novizi, specialmente di quello romano, d'una più lunga durata, invitando ripetutamente Lui o il Presidente Generale a informare i Secondi Novizi intorno all'Unione, favorendo così in modo praticissimo il fiorire di nuovi « centri » nei vari distretti dell'Istituto ...

Una più che fraterna e autorevolissima collaborazione gli diede poi il Fratello Procuratore Generale, sempre pronto a chiarire, appoggiare, sollecitare presso la Curia Romana tanto l'approvazione dell'Istituto Secolare quanto la correzione e l'approvazione delle « Regole e Costituzioni ».

Un'ampia corrispondenza decennale - che lo storico dell'Unione dovrà consultare - documenta tanto prezioso lavoro nell'Archivio della Procura Generale, alla posizione siglata U. C. ( Unione Crocifisso ).

E vi si legge anche, con edificazione, la viva riconoscenza sovente espressa dal Fratel Teodoreto, per tante e così accorte premure.

Infine, a coronare tutta quest'azione della Gerarchia Lasalliana verso i ... beniamini dell'Unione, stanno quei due grandi documenti già prima illustrati: le lettere di affiliazione - che sono le pergamene della più alta nobiltà lasalliana - e la circolare n. 328, ch'è il più autorevole mezzo di propaganda consentito al successore di San Giovanni Battista de La Salle nel governo dell'Istituto.

Tanta predilezione è del resto meritatissima dall'Unione del SS. Crocifisso, che ha espresso dal proprio seno - quasi aristocratica documentazione della propria fecondità spirituale - un gran numero di vocazioni sacerdotali e religiose.

Il Fratel Teodoreto ne contava una settantina.

I Catechisti riuscirono a elencarne, con nome e cognome, 53 così ripartite: un vescovo, 21 Fratelli delle Scuole Cristiane, 31 sacerdoti secolari e regolari dei vari Ordini e Congregazioni: francescani, domenicani, agostiniani, gesuiti, salesiani, camillini, serviti, passionisti, oblati di Maria Vergine, giuseppini del Murialdo, missionari claveriani ...

e sono altrettanti titoli di benemerenza, oltre che di fronte alle singole diocesi e Famiglie religiose, anche dinanzi alla Chiesa universale, che si adorna di così varie aiuole, dalle quali a lei vengono dovizia di fiori e frutti santi!


Questa biografia era già totalmente composta e la si stava impaginando, quando mi pervenne la relazione d'un Convegno tenuto nel gennaio 1956 ( la presenta il Fr. Gioachino Assistente, con una circolare in data 11 febbraio 1956 ),  dalla quale sembra potersi sperare che i desideri del Fratel Teodoreto siano finalmente accolti, nella precisa forma da Lui desiderata per intanto nel suo Distretto Piemontese.

Ecco il documento in questione:

« I Fratelli Assistenti della G.L.A.C. del Distretto di Torino, convenuti al Collegio San Giuseppe nella giornata del 15 gennaio 1956, per continuare lo studio della caratterizzazione "Lasalliana" delle loro Associazioni, e per orientarsi sul piano di lavoro per l'anno in corso;

riconfermando la piena adesione alle direttive del Centro Nazionale della G.L.A.C., tramite il rispettivo Centro Diocesano, quanto ai programmi e alle attività dell'apostolato organizzato, secondo lo spirito e la lettera della Convenzione G.L.A.C.;

udite le comunicazioni del C. Fr. Assistente Giochino e le relazioni del Fr. Amiliano, del Dott. Conti e del Fr. Cecilio;

al termine della discussione stabiliscono, su proposta dei relatori, le seguenti norme informative dell'azione per il corrente anno nelle Associazioni G.L.A.C.:

I - Il termine "lasalliana", col quale viene qualificata l'A.C. presso i Fratelli delle Scuole Cristiane, è indice di un sempre maggior avvicinamento all'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, che è storicamente riconosciuta come la formula più pienamente lasalliana.

II - Perciò gli ideali, lo spirito e le opere della medesima Unione, intesi a una visione e a una pratica più segnatamente catechistica della vita e delle sue multiformi manifestazioni 8 scuola, professione, doveri familiari e civili ... ) diventano l'anima e la forma delle Associazioni G.L.A.C., che in particolare si proporranno di vivificare catechisticamente tutte le attività derivate dall'appartenenza all'A.C.

III - In quanto all'attuazione pratica del suddetto programma, si propone:

1° - L'educazione spirituale dei soci in conformità al Regolamento dell'Unione;

2° - il potenziamento dello studio del catechismo e delle altre discipline relative, sino al conseguimento del Diploma di Catechista;

3° - la preparazione di Catechisti per le Parrocchie;

4° - l'opera dei Catechisti parrocchiali;

5° le scuole gratuite professionali ed operaie, con corsi inizialmente serali;

6° la pratica e la diffusione della "Divozione a Gesù Crocifisso" come movimento di riconciliazione dell'umanità con Dio;

7° . l'organizzazione delle "giornate annuali" del Crocifisso;

8° - la collaborazione alla stampa cattolica, il sostegno e diffusione di essa;

9° - l'organizzazione delle attività missionarie nella scuola, nella parrocchia, nell'ambiente di lavoro;

10° - l'opera della riabilitazione del povero;

11° - la formazione di famiglie su basi integralmente cristiane;

12° - la ricerca e la cultura delle vocazioni laiche alla pratica dei consigli evangelici, e ad una vita profondamente religiosa nel mondo;

13° - la ricerca e la cultura delle vocazioni sacerdotali e religiose;

14° - l'apostolato specifico singolo e collettivo tendente a riconsacrare le attività umane e in particolare il lavoro, con la coscienza di collaborare a stabilire nel mondo l'ordine divino per la società di domani.

IV - Si propone che tutte le Scuole professionali e operaie sorte per impulso della G.L.A.C. assumano l'insegna programmatica "Casa di Carità Arti e Mestieri", e costituiscano un'unica Federazione allo scopo di attuare un fronte compatto, volto alla soluzione cristiana dei problemi imposti dall'educazione e dalla formazione professionale dei giovani lavoratori.

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