Confessione Augustiana

La Confessione Augustana, in latino Confessio Augustana, è la dichiarazione dottrinaria, redatta da Filippo Melantone per la Dieta di Augusta, che fu letta davanti ad essa e all'Imperatore il 25 giugno 1530.

Per mezzo degli articoli chiarificatori della Confessione Augustana, i Riformatori tentarono, in origine, di riottenere la comunanza con la Chiesa cattolica.

Quindi è, nello scopo, un documento ecumenico.

Certo, in seguito divenne lo scritto confessionale centrale delle Chiese protestanti d'impronta luterana e non poté impedire la divisione della Chiesa.

Un gruppo di principi e di città imperiali evangelici firmò la "Confessio Augustana".

La dichiarazione finale pone l'accento, ancora una volta, sulla conformità con la Sacra Scrittura e con il credo della Chiesa antica.

Nella sua forma attuale, la Confessione Augustana consta di 28 articoli, di cui i primi 21 illustrano l'insegnamento di Martin Lutero e in particolare la sua dottrina della giustificazione.

I restanti articoli si occupano dell'abolizione di determinati usi ecclesiastici.

Nell'Apologia della Confessione Augustana, Melantone fornì la basi teologica della Confessione.

Le formulazioni di Melantone miravano a un dialogo di riconciliazione con gli avversari.

Perciò, evitarono consapevolmente alcuni argomenti controversi, come la fede nel purgatorio o la potestà papale.

La Confessione Augustana ha conservato fino ad oggi la sua validità.

Ma le sue condanne dottrinali traggono origine dai tempi e dal pensiero del XVI secolo e, oggi, in gran parte non colpiscono più le dottrine delle Chiese cui furono rivolte.

Con il dialogo dottrinario tra le diverse Chiese, le condanne non rispecchiano più lo stato attuale dei rapporti che le Chiese hanno tra loro.

I Principali articoli della fede

I. Dio

Le chiese presso di noi insegnano, in completo accordo, che il decreto del Concilio di Nicea sull'unità dell'essenza divina e sulle tre Persone è vero e deve essere creduto senza al cuna esitazione; cioè che vi è un'unica Essenza divina la quale è chiamata ed è Dio, eterno, incorporeo, indivisibile, d'immensa potenza, sapienza, bontà, creatore e conservatore di tutte le cose visibili ed invisibili; e tuttavia che sono tre le Persone, della medesima essenza e potenza, e coeterne: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

E si usa il termine « Persona » nel significato in cui lo usarono, a questo proposito, i Padri della Chiesa, per indicare cioè non una parte, o una qualità inerente ad un altro essere, ma quel che esiste di per sé.

Condannano pure tutte le eresie sorte contro questo articolo, come quella dei Manichei che credevano in due principi, quello del bene e quello del male, e così pure i Valentiniani, gli Ariani, gli Eunomiani, i Maomettani, e tutti i loro simili.

Condannano pure i Samosateni, antichi e moderni, i quali sostengono che vi è solo un'unica persona e usano astuti ed empi sofismi a proposito della Parola e dello Spirito Santo, poiché affermano che non sono persone distinte, ma che « Parola » significa parola vocale umana, e « Spirito » il movimento creato nelle cose

II. Il peccato originale

Allo stesso modo insegnano che, dopo la caduta di Adamo, tutti gli uomini che si sono riprodotti per generazione naturale nascono con il peccato, cioè senza timore di Dio, senza fiducia nei confronti di Dio e con inclinazioni e desideri malvagi, e quindi che questa malattia o difetto di origine è realmente il peccato che condanna e conduce anche ora alla morte eterna coloro che non sono rigenerati mediante il battesimo e lo Spirito Santo.

Condannano i Pelagiani e gli altri, i quali negano che il difetto di origine sia peccato e, con l'intento di sminuire la gloria del merito e dei benefici di Cristo, sostengono che l'uomo si può giustificare al cospetto di Dio con le proprie capacità naturali.

III. Il Figlio di Dio

Allo stesso modo insegnano che la Parola, cioè il Figlio di Dio, ha assunto la natura umana nel ventre della beata vergine Maria, cosicché vi sono due nature, la divina e l'umana, inseparabilmente congiunte nell'unità della persona, un solo Cristo, vero Dio e vero uomo, il quale nacque dalla vergine Maria, soffrì realmente, fu crocifisso, morì e fu sepolto per riconciliare con noi il Padre ed essere vittima offerta in sacrificio, non soltanto per la colpa d'origine, ma anche per tutti i peccati attuali degli uomini.

Così pure discese agli inferi, risuscitò realmente il terzo giorno, poi salì ai cieli per sedere alla destra del Padre, per regnare in perpetuo e signoreggiare su tutte le creature, per santificare tutti coloro che credono in lui, avendo inviato nei loro cuori lo Spirito Santo che li guidi, li consoli, li vivifichi e li difenda contro il diavolo e la forza del peccato.

Il medesimo Cristo sta per ritornare e manifestarsi a tutti per giudicare i vivi e i morti, ecc., secondo il Simbolo degli Apostoli.

IV. La giustificazione

Allo stesso modo insegnano che gli uomini non possono essere giustificati al cospetto di Dio in virtù delle proprie forze, dei propri meriti, delle proprie opere, ma sono giustificati gratuitamente, per opera di Cristo, mediante la fede, in quanto credano di essere accolti nella grazia e che i loro peccati siano rimessi per opera di Cristo, il quale, con la sua morte, diede soddisfazione per i nostri peccati.

Questa fede Dio ci mette in conto come giustizia al suo cospetto, dice Paolo in Romani ai capitoli 3 e 4.

V. Il ministero della Chiesa

Perché si possa ottenere questa fede è stato istituito il ministero di insegnamento del Evangelo e di amministrazione dei sacramenti.

Infatti, per mezzo della Parola e dei sacramenti, come mediante degli strumenti, ci viene donato lo Spirito Santo che, dove e quando Dio vuole, produce la fede in coloro che ascoltano l'Evangelo; il che vuol dire che Dio, non in virtù dei nostri meriti ma in virtù di Cristo, giustifica coloro che credono di essere accolti nella sua grazia per l'opera di Cristo: « affinché riceviamo la promessa dello Spirito per mezzo della fede » ( Galati 3 ).

Condannano gli Anabattisti e gli altri, i quali credono che lo Spirito Santo sia dato agli uomini senza la parola esterna, ma solo mediante le loro particolari preparazioni ed opere.

VI. La nuova obbedienza

Allo stesso modo insegnano che una fede di quel genere deve produrre buoni frutti e che bisogna compiere le buone opere comandate da Dio perché così egli vuole, e non già perché noi confidiamo in esse alfine di meritare la giustificazione al cospetto di Dio.

Infatti la remissione dei peccati e la giustificazione si ottengono per fede, come conferma la voce stessa di Cristo: « Quando avrete fatto tutte queste cose, dite: siamo dei servi inutili ». ( Lc 17,10 )

La medesima cosa insegnano anche gli antichi padri della Chiesa.

Ambrogio infatti dice: « É stato stabilito da Dio che chi crede in Cristo sia salvo, senza le opere, per la sola fede, ricevendo gratuitamente la remissione dei peccati ».

VII. La Chiesa

Allo stesso modo insegnano che la Chiesa una e santa sussisterà in perpetuo.

Invero la Chiesa è l'assemblea dei santi nella quale si insegna l'Evangelo nella sua purezza e si amministrano correttamente i sacramenti.

E per la vera unità della Chiesa è sufficiente l'accordo sull'insegnamento dell' Evangelo e sull'amministrazione dei sacramenti.

Non è invece necessario che siano ovunque uniformi le tradizioni istituite dagli uomini, cioè i riti o le cerimonie; come dice Paolo: « Una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e padre di tutti … ». ( Ef 4,5 )

VIII. Che cos'è la Chiesa?

Benché la Chiesa, propriamente parlando, sia l'assemblea dei santi e dei veri credenti, tuttavia, poiché nella vita presente vi sono frammisti molti ipocriti e malvagi, è consentito valersi dei sacramenti amministrati da malvagi, in conformità alla parola di Cristo: « gli scribi e i farisei siedono sulla cattedra di Mosè … ». ( Mt 23,2 )

Infatti i sacramenti e la Parola, in virtù della disposizione e dell'ordine di Cristo, sono efficaci anche se sono amministrati da malvagi.

Condannano i Donatisti e i loro simili, i quali sostenevano che non era lecito servirsi del ministero dei malvagi nella Chiesa e ritenevano che il ministero dei malvagi fosse inutile e inefficace.

IX. Il battesimo

Quanto al battesimo, insegnano che è necessario alla salvezza e che, mediante il battesimo, viene offerta la grazia di Dio, e che i fanciulli devono essere battezzati perché, offerti a Dio con il battesimo, essi sono accolti nella grazia di Dio.

Condannano gli Anabattisti, i quali rifiutano il battesimo dei fanciulli e affermano che i fanciulli sono salvati senza battesimo.

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