Summa Teologica - I

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Articolo 4 - Se in tutte le opere di Dio ci sia la misericordia e la giustizia

In 4 Sent., d. 46, q. 2, a. 2, sol. 2; C. G., II, c. 28; De Verit., q. 28, a. 1, ad 8; In Ps. 24; In Rom. c. 15, lect. 1

Pare che non in tutte le opere di Dio ci sia la misericordia e la giustizia.

Infatti:

1. Alcune opere di Dio sono attribuite alla misericordia, come la giustificazione del peccatore, e altre sono attribuite alla giustizia, come la dannazione degli empi.

Per cui dice S. Giacomo [ Gc 2,13 ]: « Il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia ».

Quindi non in ogni opera di Dio si manifestano la giustizia e la misericordia.

2. L'Apostolo attribuisce la conversione dei Giudei alla giustizia e alla verità, quella dei gentili invece alla misericordia.

Quindi non in tutte le opere di Dio si trovano la misericordia e la giustizia.

3. Molti giusti in questo mondo sono tribolati; ora, questa è una cosa ingiusta: non è dunque vero che in tutte le opere di Dio c'è la giustizia e la misericordia.

4. Proprio della giustizia è il rendere ciò che è dovuto, e proprio della misericordia il sollevare la miseria altrui: e così tanto la giustizia quanto la misericordia nella loro opera presuppongono qualcosa.

Ma la creazione non presuppone nulla.

Quindi nell'opera della creazione non c'è né misericordia né giustizia.

In contrario:

Nei Salmi [ Sal 25,10 ] sta scritto: « Tutte le vie del Signore sono misericordia e verità ».

Dimostrazione:

È necessario affermare che in ogni opera di Dio si trovano la misericordia e la verità, purché si intenda la misericordia come l'eliminazione di una qualsiasi deficienza; per quanto non ogni deficienza possa dirsi propriamente miseria, ma soltanto le deficienze della creatura razionale, alla quale spetta di essere felice: infatti la miseria è il contrario della felicità.

La ragione poi di tale necessità sta in questo, che il debito soddisfatto dalla divina giustizia è cosa dovuta o a Dio [ stesso ], oppure alla creatura; e nessuna delle due cose può mancare in qualsiasi opera di Dio.

Infatti Dio non può fare cosa alcuna che non sia conforme alla sua sapienza e bontà; e in questo senso, come si è detto [ a. 1, ad 3 ], una cosa è dovuta a Dio.

Come pure, qualunque cosa Dio faccia nel creato, la fa secondo l'ordine e la proporzione convenienti, e in ciò consiste appunto la nozione di giustizia.

E così è necessario che in ogni opera di Dio ci sia la giustizia.

Ogni opera della divina giustizia, poi, presuppone sempre l'opera della misericordia e in essa si fonda.

Infatti nulla è dovuto a una creatura se non in ragione di qualche perfezione che in essa preesiste o che si considera come anteriore; e se a sua volta tale perfezione è dovuta alla creatura, ciò è in forza di un'altra cosa antecedente.

E siccome non si può procedere all'infinito, bisogna arrivare a un qualcosa che dipenda unicamente dalla bontà divina, che è l'ultimo fine [ di tutte le cose ].

Come se dicessimo che avere le mani è dovuto all'uomo in vista dell'anima razionale, avere poi un'anima razionale gli è dovuto affinché sia uomo, ma l'essere uomo non ha altro motivo che la bontà divina.

E così in ogni opera di Dio appare la misericordia come sua prima radice.

E l'influsso di essa permane in tutte le cose che vengono dopo, e anche vi opera con maggiore efficacia, poiché la causa prima ha un influsso più forte delle cause seconde.

E per questo stesso motivo anche ciò che è dovuto a una creatura Dio, per l'abbondanza della sua bontà, lo dispensa con larghezza maggiore di quanto non richieda la proporzione della cosa.

Infatti ciò che basterebbe per conservare l'ordine della giustizia è sempre meno di ciò che è conferito dalla bontà divina, che supera ogni esigenza della creatura.

Analisi delle obiezioni:

1. Alcune opere sono attribuite alla giustizia e altre alla misericordia perché in alcune appare più evidente la giustizia e in altre la misericordia.

Ma perfino nella dannazione dei reprobi appare la misericordia, sotto forma non di totale indulgenza, ma di una certa clemenza, poiché Dio punisce meno di quanto sarebbe dovuto.

E così nella giustificazione del peccatore si manifesta la giustizia, poiché Dio perdona le colpe a motivo dell'amore, che tuttavia egli stesso infonde misericordiosamente, come si legge della Maddalena [ Lc 7,47 ]: « Le sono rimessi i suoi molti peccati perché molto ha amato ».

2. La giustizia e la misericordia appaiono tanto nella conversione dei Giudei quanto in quella dei gentili; solo che nella conversione dei Giudei figura un aspetto della giustizia che non figura nella conversione dei gentili, come l'essere stati salvati a motivo delle promesse fatte ai Padri.

3. Anche nel fatto che i giusti sono puniti in questo mondo appare la giustizia e la misericordia, in quanto ché per mezzo di tali afflizioni i giusti si purificano da certi difetti, e distaccandosi dall'affetto delle cose terrene si innalzano maggiormente a Dio, secondo il detto di S. Gregorio [ Mor. 26,13 ]: « I mali che ci opprimono in questo mondo ci spingono ad andare a Dio ».

4. Sebbene la creazione non presupponga nulla dalla parte del creato, presuppone però qualcosa nel pensiero di Dio.

Nel fatto dunque che le cose vengano all'esistenza conformemente alla sapienza e alla bontà divina troviamo la ragione di giustizia.

E in certo qual modo vi troviamo la ragione di misericordia in quanto le cose passano dal non essere all'essere.

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