Summa Teologica - I

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Articolo 4 - Se siano permesse opinioni contrastanti circa le nozioni

In 1 Sent., d. 33, q. 1, a. 5

Pare che non siano permesse opinioni contrastanti circa le nozioni.

Infatti:

1. S. Agostino [ De Trin. 1,3.5 ] dice che « in nessun altro caso è tanto pericoloso l'errore » come in materia di Trinità, alla quale materia certamente appartengono le nozioni.

Ma non si danno opinioni in contrasto senza che si abbia l'errore.

Quindi non è lecita la libertà di opinione sulle nozioni.

2. Mediante le nozioni si conoscono le persone, come si è spiegato [ aa. 2,3 ].

Ma circa le persone non è lecito seguire opinioni contrastanti.

Quindi neppure circa le nozioni.

In contrario:

Negli articoli di fede non vi è nulla che riguardi le nozioni.

Quindi a proposito delle nozioni è lecito pensare in un modo o in un altro.

Dimostrazione:

Una cosa può appartenere alla fede in due modi.

Primo, direttamente, in qualità di oggetto principale della rivelazione divina, come l'unità e la trinità di Dio, l'incarnazione del Figlio di Dio e simili.

E [ naturalmente ] è un'eresia sostenere un'opinione erronea su tali argomenti, specialmente se vi si unisce l'ostinazione.

- Indirettamente invece appartengono alla fede quelle cose dalla cui negazione deriva qualche conseguenza contraria alla fede: come ad es. se qualcuno negasse che Samuele fu figlio di Elcana: infatti ne verrebbe che la divina Scrittura contiene degli errori.

Quindi su quanto appartiene alla fede in questo secondo modo uno può seguire opinioni erronee senza pericolo di eresia prima che venga considerato o sia stato determinato che da ciò segue qualcosa di contrario alla fede; e tanto più se non vi aderisce con ostinazione.

Se però è chiaro, e specialmente se è stato determinato dalla Chiesa, che da tali idee deriva qualcosa di contrario alla fede, in tal caso il ritenerle sarebbe eresia.

Per questo molte sentenze che prima non venivano ritenute eretiche, ora invece lo sono, poiché adesso si vedono più chiaramente le conseguenze che ne derivano.

Perciò si deve concludere che anche circa le nozioni alcuni, senza pericolo di eresia, poterono seguire opinioni contrastanti, non intendendo essi sostenere con ciò nulla di contrario alla fede.

Se però uno ne avesse un'opinione sbagliata avvertendo che ne deriva qualcosa di contrario alla fede, costui cadrebbe nell'eresia.

E con ciò risulta evidente la risposta alle obiezioni.

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