Summa Teologica - II-II

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Articolo 3 - Se la correzione fraterna spetti solo ai prelati

In 4 Sent., d. 19, q. 2, a. 1; a. 2, sol. 1; De Virt., q. 3, a. 1, ad 2, 17

Pare che la correzione fraterna non spetti che ai prelati.

Infatti:

1. S. Girolamo [ Orig., In Ios hom. 7 ] scrive: « I sacerdoti cerchino di osservare quelle parole evangeliche: Se il tuo fratello pecca contro di te », ecc.

Ora, col termine sacerdoti si era soliti indicare i prelati, che hanno la cura spirituale degli altri.

Perciò ai soli prelati spetta la correzione fraterna.

2. La correzione fraterna è un'elemosina spirituale.

Ma fare l'elemosina materiale spetta a quelli che sono superiori nei beni temporali, cioè ai più ricchi.

Quindi anche la correzione fraterna spetta a coloro che sono superiori nei beni spirituali, cioè ai prelati.

3. Chi corregge smuove un altro con la sua ammonizione.

Ora, tra gli esseri fisici, o naturali, i corpi inferiori sono mossi dai superiori.

Quindi anche nell'ordine della virtù, il quale segue l'ordine della natura, soltanto ai prelati spetta correggere gli inferiori.

In contrario:

Nel Decreto [ di Graz. 2,24, 3,14 ] si legge: « Tanto i sacerdoti quanto tutti gli altri fedeli devono avere somma cura di coloro che si perdono, in modo che con i loro rimproveri essi o vengano corretti dai peccati oppure, se si mostrano incorreggibili, vengano separati dalla Chiesa ».

Dimostrazione:

Come si è già visto [ a. 1 ], ci sono due tipi di correzione.

La prima è un atto di carità, e tende principalmente a emendare il fratello colpevole mediante la semplice ammonizione.

E tale correzione spetta a chiunque abbia la carità, sia egli suddito o prelato.

- C'è poi una seconda correzione che è un atto di giustizia, e nella quale si ha di mira il bene comune, che viene procurato non soltanto con l'ammonizione, ma talora anche con la punizione, affinché gli altri per il timore siano distolti dalla colpa.

E questa correzione spetta ai soli prelati, i quali hanno il compito non soltanto di ammonire, ma anche di correggere con la punizione.

Analisi delle obiezioni:

1. Anche nella correzione fraterna che interessa tutti il dovere dei prelati è più grave, come nota S. Agostino [ De civ. Dei 1,9 ].

Come infatti uno è tenuto maggiormente a beneficare nel campo materiale coloro che sono affidati alle sue cure temporali, così è tenuto maggiormente a beneficare nel campo spirituale, con la correzione, l'insegnamento o altro del genere, quelli che sono affidati alle sue cure spirituali.

S. Girolamo quindi non intende dire che il precetto della correzione fraterna interessa soltanto i sacerdoti, ma che li interessa in maniera speciale.

2. Come chi è in grado di soccorrere materialmente è da questo punto di vista ricco, così chi conserva sano il giudizio della ragione in modo da poter correggere il peccato altrui va in ciò considerato superiore.

3. Anche tra gli esseri fisici, o naturali, alcuni esercitano degli influssi reciproci in forza di una superiorità scambievole: cioè per il fatto che ciascuno di essi in qualche modo è in atto e in qualche modo in potenza rispetto all'altro.

Parimenti una persona, nella misura in cui ha conservato sano il giudizio della ragione rispetto a ciò in cui un altro sbaglia, è in grado di correggerlo, sebbene non sia superiore a lui in modo assoluto.

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