Summa Teologica - II-II

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Articolo 2 - Se lo scisma sia un peccato più grave dell'incredulità

In 4 Sent., d. 13, q. 2, a. 2, ad 4; De Malo, q. 2, a. 10, ad 4

Pare che lo scisma sia un peccato più grave dell'incredulità.

Infatti:

1. Più grave è il peccato più grave ne è la pena, poiché sta scritto [ Dt 25,2 ]: « Secondo la gravità del peccato sarà la misura della pena ».

Ma il peccato di scisma è stato punito [ da Dio ] più gravemente del peccato di incredulità, o di idolatria.

Nell'Esodo [ Es 32,27s ] infatti si legge che per l'idolatria alcuni furono uccisi di spada per mano di uomini, mentre per il peccato di scisma sta scritto nei Numeri [ Nm 16,30 ]: « Se il Signore fa una cosa meravigliosa, se la terra spalanca la bocca e li ingoia con quanto appartiene loro e se essi scendono vivi negli inferi, allora saprete che questi uomini hanno disprezzato il Signore ».

Inoltre le dieci tribù scismatiche che si separarono dal regno di Davide furono punite nel più grave dei modi.

Quindi il peccato di scisma è un peccato più grave di quello di incredulità.

2. Come dice il Filosofo [ Ethic. 1,2 ], « il bene comune è più alto e divino del bene di uno solo ».

Ora, lo scisma si oppone al bene comune, cioè all'unità della Chiesa, mentre l'incredulità si oppone al bene particolare, cioè alla fede di una persona singola.

Perciò lo scisma è un peccato più grave dell'incredulità.

3. Un male più grave ha come contrario un bene maggiore, stando all'insegnamento di Aristotele [ Ethic. 8,10 ].

Ora, lo scisma si contrappone alla carità, che è una virtù superiore alla fede, il cui contrario è l'incredulità, come si è detto [ q. 23, a. 6 ].

Quindi lo scisma è un peccato più grave dell'incredulità.

In contrario:

Ciò che risulta da un'aggiunta fatta a un'altra cosa è superiore a questa, sia nel bene che nel male.

Ma l'eresia risulta da un'aggiunta che si fa allo scisma, come appare evidente dal testo citato di S. Girolamo [ a. prec., ad 3 ].

Quindi lo scisma è un peccato meno grave dell'incredulità.

Dimostrazione:

La gravità di un peccato può essere determinata da due punti di vista: primo, in base alla specie; secondo, in base alle circostanze.

E poiché le circostanze sono particolari e possono variare all'infinito, quando di due peccati si domanda quale sia il più grave il quesito va circoscritto alla gravità risultante dal genere del peccato.

Ora, il genere o la specie di un peccato dipende dall'oggetto, come si è già spiegato [ I-II, q. 72, a. 1; q. 73, a. 3 ].

Perciò quel peccato che si contrappone a un bene più grande è per il suo genere più grave: il peccato contro Dio, p. es., è più grave di quello contro il prossimo.

Ora, è evidente che l'incredulità è un peccato contro Dio stesso, in quanto egli è la prima verità su cui poggia la fede.

Invece lo scisma si contrappone all'unità della Chiesa, che è un bene partecipato, inferiore a Dio stesso.

È quindi chiaro che il peccato di incredulità è per il suo genere più grave del peccato di scisma: sebbene possa capitare che uno scismatico pecchi più gravemente di un incredulo, o per un maggiore disprezzo, o per una maggiore gravità del danno che arreca, o per altre cose del genere.

Analisi delle obiezioni:

1. Il popolo ebraico sapeva già dalla legge ricevuta che c'è un solo Dio e che non si dovevano adorare altri dèi: e ciò era stato confermato da molti miracoli.

Non era quindi necessario punire con un castigo straordinario chi peccava contro questa fede con l'idolatria, ma bastava uno dei castighi usuali.

Non era invece altrettanto chiaro per gli ebrei che Mosè dovesse essere sempre il loro capo.

Bisognava quindi punire i ribelli con un castigo miracoloso e straordinario.

Oppure si può rispondere che il peccato di scisma in certi casi fu punito più gravemente presso tale popolo poiché esso era proclive alle sedizioni e agli scismi: in Esdra [ Esd 4,19 ] infatti si legge: « Questa città fin dai tempi antichi si è sollevata contro i re, e in essa sono avvenute rivolte e sedizioni ».

Ora, sopra [ I-II, q. 105, a. 2, ad 9 ] abbiamo notato che talora per i peccati più frequenti si impongono castighi più gravi: infatti i castighi sono delle medicine per ritrarre gli uomini dal male, per cui dove c'è una maggiore proclività alla colpa bisogna applicare un castigo più severo.

- Quanto poi alle dieci tribù, esse non furono punite in quel modo solo per il peccato di scisma, ma anche per quello di idolatria, come viene detto nello stesso luogo.

2. Il bene di una comunità, come è superiore al bene di un individuo che ad essa appartiene, così è inferiore al bene estrinseco a cui tale comunità è ordinata: come in un esercito il bene consistente nel suo ordine è inferiore al bene del suo comandante.

E così il bene consistente nell'unità della Chiesa, a cui si contrappone lo scisma, è inferiore al bene consistente nella verità divina, a cui si contrappone l'incredulità.

3. La carità ha due oggetti: uno principale, cioè la bontà divina, l'altro secondario, cioè il bene del prossimo.

Ora, lo scisma e gli altri peccati che si commettono contro il prossimo si contrappongono alla carità rispetto al bene secondario, che è inferiore all'oggetto della fede, che è Dio stesso.

E così questi peccati sono meno gravi dell'incredulità.

L'odio di Dio invece, che si contrappone alla carità rispetto all'oggetto principale, non è meno grave.

- Tuttavia tra i peccati contro il prossimo il peccato di scisma pare essere quello più grave: poiché va contro il bene spirituale della collettività.

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