Summa Teologica - II-II

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Articolo 2 - Se sia lecito maledire una creatura priva di ragione

Infra, a. 4, ad 1

Pare che non sia lecito maledire una creatura priva di ragione.

Infatti:

1. La maledizione è lecita specialmente in quanto implica un castigo.

Ma una creatura irrazionale non è capace né di delitto né di castigo.

Quindi non è lecito maledirla.

2. Nelle creature prive di ragione si riscontra soltanto la natura, prodotta da Dio.

Ora, questa non può essere maledetta neppure nel diavolo, come si è spiegato [ a. prec., ad 4 ].

Perciò in nessun modo si può maledire una creatura priva di ragione.

3. Le creature prive di ragione o sono permanenti, come i corpi, o sono transeunti, come il tempo.

Ora, secondo S. Gregorio [ Mor. 4,2 ], « se una cosa manca di consistenza maledirla è inutile, ed è peccaminoso se ha consistenza ».

Quindi in nessun caso è lecito maledire una creatura irrazionale.

In contrario:

Il Signore, come riferisce S. Matteo [ Mt 21,19 ], maledisse un albero di fichi; e « Giobbe maledisse il suo giorno » [ Gb 3,1 ].

Dimostrazione:

La benedizione e la maledizione propriamente appartengono a un essere il quale può avere una buona o una cattiva sorte, cioè alla creatura razionale.

Agli esseri privi di ragione invece la buona o la cattiva sorte viene attribuita per il loro rapporto con la creatura razionale alla quale sono ordinati.

Ora, essi vi sono ordinati in diversi modi.

Primo, come sostentamento: poiché mediante le creature prive di ragione si sovviene alle necessità dell'uomo.

E in questo modo il Signore [ Gen 3,17 ] disse all'uomo: « Maledetto sia il suolo per causa tua »: poiché l'uomo sarebbe stato punito con la sua sterilità.

E così vanno anche intese quelle altre parole della Scrittura [ Dt 28,5 ]: « Benedetti i tuoi granai », e [ Dt 28,17 ] « maledetto il tuo granaio ».

E in questo senso anche Davide, stando all'esegesi di S. Gregorio [ Mor. 4,3 ], maledisse i monti di Gelboe [ 2 Sam 1,21 ].

- Secondo, la creatura priva di ragione può essere ordinata a quella razionale come figura simbolica.

E sotto questo aspetto il Signore maledisse l'albero di fico, che simboleggiava il giudaismo.

- Terzo, le creature prive di ragione sono ordinate a quelle razionali come cornice cronologica o spaziale.

E in questo senso Giobbe maledisse il giorno della sua nascita, per il peccato originale che si contrae col nascere e per le sue tristi conseguenze.

E si può pensare che anche Davide abbia maledetto i monti di Gelboe per lo stesso motivo: cioè per la strage del popolo che su di essi era stata compiuta.

Maledire invece le cose prive di ragione in quanto sono creature di Dio è un peccato di bestemmia.

- Maledirle poi per se stesse è cosa inutile e vana, e quindi illecita.

Sono così risolte anche le obiezioni.

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