Supplemento alla III parte

Indice

Articolo 3 - Se l'attrizione possa divenire contrizione

Pare che l'attrizione possa divenire contrizione.

Infatti:

1. L'attrizione e la contrizione differiscono tra loro come ciò che è informe differisce da ciò che è formato.

Ma la fede informe può divenire formata.

Quindi anche l'attrizione può divenire contrizione.

2. La materia riceve la sua perfezione appena rimossa la privazione.

Ma il dolore sta alla grazia come la materia alla forma: poiché la grazia rende formato il dolore.

Perciò il dolore, che prima era informe mentre c'era il peccato, che è privazione della grazia, tolto il peccato riceve la perfezione con la formazione da parte della grazia.

Si ha quindi la medesima conclusione.

In contrario:

Di due cose che hanno princìpi totalmente diversi l'una non potrà mai diventare l'altra.

Ora, il principio dell'attrizione è il timore servile, mentre quello della contrizione è il timore filiale.

Quindi l'attrizione non può divenire in alcun modo contrizione.

Dimostrazione:

Sull'argomento ci sono due opinioni.

Alcuni dicono che l'attrizione diventa contrizione, come la fede informe diviene fede formata.

- Ma ciò è evidentemente impossibile.

Poiché sebbene l'abito della fede diventi formato, mai tuttavia un atto di fede informe diventa un atto di fede formata: poiché quell'atto informe passa e non permane quando sopravviene la carità.

Ora, l'attrizione e la contrizione non sono abiti, ma semplicemente atti.

Inoltre gli abiti delle virtù infuse che riguardano la volontà non possono mai essere informi: poiché essi conseguono alla carità, come si è visto [ In 3 Sent. d. 27, q. 2, a. 4, sol. 3; cf. II-II, q. 123, a. 8 ].

Prima quindi che venga infusa la grazia non esiste un abito che possa emettere un atto di contrizione.

Quindi in nessun modo l'attrizione può divenire contrizione.

Ed è appunto ciò che sostiene l'altra opinione.

Analisi delle obiezioni:

1. La fede e la contrizione, come si è visto [ nel corpo ], non sono alla pari.

2. Solo una materia che rimane identica al sopravvenire della sua perfezione diviene formata una volta tolta la privazione.

Ma quel dolore che era informe non rimane identico al sopravvenire della carità.

Quindi esso non può divenire formato.

Oppure si può rispondere che la materia non deriva dalla forma essenzialmente, come invece l'atto deriva dall'abito da cui riceve la forma.

Per cui nulla impedisce che la materia riceva una nuova forma che prima non aveva, mentre ciò è impossibile per un atto; come è impossibile che una data cosa, numericamente identica, nasca da una causa dalla quale prima non era nata: poiché una cosa viene all'esistenza una volta soltanto.

Indice