Supplemento alla III parte

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Articolo 3 - Se basti una contrizione esigua per cancellare i peccati gravi

Pare che non basti una contrizione esigua per cancellare i peccati gravi.

Infatti:

1. La contrizione è la medicina dei peccati.

Ora, una medicina materiale che guarisce una malattia leggera non basta a guarirne una grave.

Quindi una contrizione minima non basta a cancellare i peccati più gravi.

2. Sopra [ q. 3, a. 3 ] si è detto che dei peccati più gravi bisogna pentirsi maggiormente.

Ma la contrizione non cancella il peccato se non è come deve essere.

Quindi una minima contrizione non può cancellare tutti i peccati.

In contrario:

Qualsiasi grazia santificante cancella ogni peccato mortale, che è incompatibile con essa.

Ma qualsiasi contrizione è informata dalla grazia santificante.

Quindi, per quanto esigua, essa cancella ogni colpa.

Dimostrazione:

La contrizione, come si è ripetuto più volte [ q. 1, a. 2, ad 1; q. 3, a. 1; q. 4, a. 1 ], implica due tipi di dolore.

Il primo, dovuto alla ragione, è il dispiacere del peccato commesso.

E questo può essere così esiguo da non raggiungere la natura della contrizione, cioè quando il peccato non dispiace tanto quanto deve dispiacere la perdita dell'ultimo fine: come anche l'amore può essere così debole da non raggiungere la natura della carità.

- Il secondo tipo di dolore invece risiede nella sensibilità.

E l'esiguità di quest'ultimo non deroga alla natura della contrizione: poiché non è un suo elemento essenziale, ma quasi un accidente aggiunto.

Inoltre esso non è [ sempre ] in nostro potere.

Perciò si deve concludere che il dolore, per quanto esiguo, purché raggiunga la natura della contrizione, cancella tutte le colpe.

Analisi delle obiezioni:

1. Le medicine spirituali ricevono un'efficacia infinita dalla virtù infinita che opera in esse.

E così quella medicina che basta a guarire un peccato piccolo basta anche per uno grande: come è evidente nel caso del battesimo, che cancella i peccati grandi e piccoli.

E lo stesso vale per la contrizione: purché raggiunga la natura della contrizione.

2. È una necessità che il penitente si dolga maggiormente di un peccato più grave che di uno più leggero, poiché quello ripugna maggiormente alla carità che causa il dolore.

Ma se un altro avesse tanto dolore per un peccato più grave quanto egli ne ha per uno più leggero, ciò basterebbe per il perdono dei peccati.

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