Supplemento alla III parte

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Articolo 1 - Se anche un laico possa amministrare questo sacramento

Pare che anche un laico possa amministrare questo sacramento.

Infatti:

1. S. Giacomo [ Gc 5,15 ] afferma che l'efficacia di questo sacramento deriva dalla preghiera.

Ma la preghiera del laico talvolta è gradita a Dio come quella del sacerdote.

Quindi un laico può amministrare questo sacramento.

2. Si legge di alcuni Padri d'Egitto che ungevano con l'olio gli infermi,e questi guarivano.

Come pure si narra di Santa Genoveffa che ungeva con l'olio gli infermi.

Quindi anche i laici possono amministrare l'estrema unzione.

In contrario:

Con questo sacramento vengono rimessi i peccati.

Ma i laici non hanno il potere di rimettere i peccati.

Quindi, ecc.

Dimostrazione:

Secondo Dionigi [ De eccl. hier. 5,1,3 ] alcuni uomini possono compiere azioni gerarchiche, e altri possono soltanto riceverle: e questi sono i laici.

Quindi i laici per loro ufficio non possono amministrare alcun sacramento: che poi in caso di necessità possano battezzare è una concessione divina affinché a nessuno manchi la possibilità di rinascere spiritualmente.

Analisi delle obiezioni:

1. Il sacerdote pronuncia quella preghiera non in nome proprio, perché allora nel caso che si trovasse in peccato non verrebbe esaudito, ma in nome di tutta la Chiesa, come suo pubblico rappresentante; il laico invece è una persona privata.

2. Quelle unzioni non erano un sacramento, e producevano la salute fisica non per la grazia sacramentale, ma per « il carisma delle guarigioni » [ 1 Cor 12,9 ], che proveniva dalla devozione di chi riceveva l'unzione e dai meriti di chi la compiva.

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