Supplemento alla III parte

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Articolo 1 - Se il matrimonio sia un tipo di unione

Pare che il matrimonio non sia un tipo di unione.

Infatti:

1. Il vincolo che unisce è distinto dall'unione medesima, come la causa è distinta dall'effetto.

Ora, il matrimonio è un vincolo che unisce i coniugi.

Quindi non è un tipo di unione.

2. Tutti i sacramenti sono dei segni sensibili [ cf. III, q. 60, a. 4 ].

Ma nessuna relazione è un accidente sensibile.

Perciò il matrimonio, essendo un sacramento, non è una relazione.

Quindi non è un tipo di unione.

3. L'unione è una relazione di equivalenza, come l'uguaglianza.

Ora, come nota Avicenna [ Met. 3,10 ], la relazione di uguaglianza non è identica numericamente in ciascuno dei termini.

Quindi non è identica neppure l'unione.

Se quindi il matrimonio fosse un tipo di unione, tra i due coniugi il matrimonio non sarebbe unico.

In contrario:

1. La relazione consiste nel riferimento di una cosa a un'altra.

Ma dal matrimonio scaturiscono dei riferimenti: il marito infatti è tale in rapporto alla moglie, e viceversa.

Quindi il matrimonio è nel genere della relazione.

E non può essere altro che un'unione.

2. Per fare di due esseri una cosa sola si richiede un'unione.

Ora, ciò avviene nel matrimonio, poiché nella Genesi [ Gen 2,24 ] si legge: « E i due saranno una sola carne ».

Perciò il matrimonio è un tipo di unione.

Dimostrazione:

Il termine unione implica l'idea di adunare, o di unificare.

Quindi dovunque si riscontra l'unificazione di più cose, lì abbiamo un'unione.

Ora, le cose che sono ordinate a un dato scopo sono come unite in ordine ad esso: come molti uomini si adunano per formare un solo esercito, o esercitare un'unica attività; per cui sono tutti commilitoni, o consoci.

Siccome dunque dal matrimonio alcuni sono ordinati a un'unica generazione ed educazione della prole, nonché a un'unica vita domestica, è evidente che nel matrimonio esiste una certa unione per la quale uno è detto marito e l'altra moglie.

E tale unione, per il fatto che è ordinata a uno scopo unico [ per i due coniugi ], è il matrimonio.

Invece l'unione dei corpi e dei cuori consegue al matrimonio.

Analisi delle obiezioni:

1. Il matrimonio è un vincolo che unisce non come causa efficiente, ma come causa formale.

Quindi non è detto che debba distinguersi dall'unione [ coniugale ].

2. Sebbene la relazione stessa non sia un accidente sensibile, tuttavia le sue cause possono essere percettibili dai sensi.

E in un sacramento non si richiede che sia sensibile ciò che ne costituisce la res et sacramentum: tale è infatti l'unione coniugale nel matrimonio.

Invece le parole che esprimono il consenso, e costituiscono il segno sacramentale e la causa di detta unione, sono percettibili dai sensi.

3. La relazione ha il suo fondamento nella causa che la produce, come la somiglianza si fonda sulla qualità; e risiede in un soggetto, come la somiglianza negli esseri simili.

E dall'uno e dall'altro fatto si può desumere l'unità o la distinzione della relazione.

Siccome dunque nella somiglianza la qualità non è identica numericamente, ma solo specificamente in entrambi i soggetti, e poiché i soggetti sono appunto due, come avviene anche nel rapporto di uguaglianza, così l'uguaglianza e la somiglianza sono numericamente distinte nei due soggetti posti a confronto.

La relazione che costituisce il matrimonio invece da una parte è unica per entrambi i contraenti, cioè se si considera la sua causa, essendo ordinata a un'unica generazione, mentre vista nei soggetti contraenti è numericamente molteplice.

E sotto tale aspetto viene indicata dai termini moglie e marito, mentre in quanto è una viene indicata dal termine matrimonio.

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