Supplemento alla III parte

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Articolo 3 - Se i corpi gloriosi siano visti necessariamente dai corpi non gloriosi

Pare che i corpi gloriosi siano visti necessariamente dai corpi non gloriosi.

Infatti:

1. I corpi gloriosi saranno luminosi.

Ora, un corpo luminoso manifesta se stesso e le altre cose.

Quindi i corpi gloriosi saranno visti necessariamente.

2. Un corpo che nasconde altri corpi situati dietro a sé viene necessariamente percepito dalla vista, proprio per il fatto che nasconde gli oggetti retrostanti.

Ora, il corpo glorioso nasconderà alla vista i corpi situati dietro di esso, poiché è un corpo colorato [ a. 1, ad 3 ].

Quindi esso sarà visto necessariamente.

3. La qualità per cui un corpo è visibile risiede in esso come la quantità.

Ma la quantità, o estensione, non sarà soggetta alla volontà, in modo cioè che il corpo glorioso possa essere più o meno esteso a piacimento.

Perciò neppure la qualità per cui è visibile può dipendere dalla volontà.

In contrario:

1. Il nostro corpo verrà glorificato alla maniera del corpo di Cristo dopo la sua risurrezione [ Fil 3,21 ].

Ma allora il corpo di Cristo non era necessariamente visibile; anzi, esso disparve dalla vista dei due discepoli a Emmaus, come riferisce S. Luca [ Lc 24,31 ].

Quindi anche i corpi glorificati non saranno necessariamente visibili.

2. Allora il corpo sarà assolutamente obbediente all'anima.

Perciò esso sarà visibile o invisibile secondo il volere dell'anima.

Dimostrazione:

Un oggetto visibile è visto in quanto esercita un influsso sulla vista [ De anima 2,7 ].

Ma il fatto che un essere esercita o non esercita un influsso sulle realtà esterne non determina in esso alcuna mutazione.

Perciò senza alcuna mutazione di qualsiasi proprietà richiesta dalla perfezione del corpo glorificato può accadere che esso sia visto e non visto.

Resterà quindi in potere dell'anima glorificata far sì che il suo corpo sia visibile o non visibile, come sarà in suo potere anche qualsiasi altra azione del corpo: altrimenti il corpo glorioso non sarebbe uno strumento del tutto obbediente all'agente principale.

Analisi delle obiezioni:

1. Di quella luminosità sarà arbitro il corpo glorioso, così da poterla manifestare o nascondere.

2. Il colore di un corpo ne impedisce la trasparenza solo perché impressiona la vista, non potendo questa essere impressionata contemporaneamente da due colori in modo da vederli entrambi in modo perfetto.

Ma il colore del corpo glorioso è lasciato all'arbitrio dell'anima, in modo da impressionare o non impressionare la vista.

Perciò sarà in potere dell'anima il fatto di nascondere o meno i corpi retrostanti.

3. La quantità è inerente al corpo glorificato, e quindi non potrebbe essere modificata senza una mutazione intrinseca del corpo glorioso, che è incompatibile con la sua impassibilità.

Perciò la quantità non può essere paragonata alla visibilità.

Infatti anche la qualità che rende visibile il corpo non dipende dall'arbitrio dell'anima, però viene sospeso il suo influsso, così da nascondere il corpo secondo il volere dell'anima.

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