Catechismo/FideiD/FideiD.txt Costituzione Apostolica " Fidei Depositum " Giovanni Paolo II Vescovo servo dei servi di Dio a perpetua memoria Ai Venerabili Fratelli Cardinali, Arcivescovi, Vescovi, Presbiteri, Diaconi e a tutti i Membri del Popolo di Dio. 1. Introduzione Custodire il deposito della fede è la missione che il Signore ha affidato alla sua Chiesa e che essa compie in ogni tempo. Il Concilio Ecumenico Vaticano II, aperto trent'anni or sono dal mio predecessore Giovanni XXIII, di felice memoria, aveva come intenzione e come finalità di mettere in luce la missione apostolica e pastorale della Chiesa, e di condurre tutti gli uomini, facendo risplendere la verità del Vangelo, a cercare e ad accogliere l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza ( Ef 3,19 ). Al Concilio il Papa Giovanni XXIII aveva assegnato come compito principale di meglio custodire e presentare il prezioso deposito della dottrina cristiana, per renderlo più accessibile ai fedeli di Cristo e a tutti gli uomini di buona volontà. Pertanto il Concilio non doveva per prima cosa condannare gli errori dell'epoca, ma anzitutto impegnarsi a mostrare serenamente la forza e la bellezza della dottrina della fede. " Illuminata dalla luce di questo Concilio - diceva il Papa - la Chiesa […] si ingrandirà di spirituali ricchezze e, attingendovi forze di nuove energie, guarderà intrepida al futuro […]. Il nostro dovere […] è di dedicarci con alacre volontà e senza timore a quell'opera che la nostra età esige, proseguendo così il cammino, che la Chiesa compie da quasi venti secoli ". Con l'aiuto di Dio i Padri conciliari hanno potuto elaborare, in quattro anni di lavoro, un considerevole complesso di esposizioni dottrinali e di direttive pastorali offerte a tutta la Chiesa. Pastori e fedeli vi trovano orientamenti per quel " rinnovamento di pensieri, di attività, di costumi e di forza morale, di gaudio e di speranza, che è stato lo scopo stesso del Concilio ". Dopo la sua conclusione, il Concilio non ha cessato di ispirare la vita della Chiesa. Nel 1985 potevo affermare: " Per me - che ho avuto la grazia speciale di parteciparvi e di collaborare attivamente al suo svolgimento - il Vaticano II è sempre stato,ed è in modo particolare in questi anni del mio Pontificato, il costante punto di riferimento di ogni mia azione pastorale, nell'impegno consapevole di tradurne le direttive in applicazione concreta e fedele, a livello di ogni Chiesa e di tutta la Chiesa. Occorre incessantemente rifarsi a questa sorgente ". In questo spirito, il 25 gennaio 1985 ho convocato un'Assemblea straordinari del Sinodo dei Vescovi, in occasione del ventesimo anniversario della chiusura del Concilio. Scopo di questa assemblea era di celebrare le grazie e i frutti spirituali del Concilio Vaticano II, di approfondirne l'insegnamento per meglio aderire ad esso e di promuoverne la conoscenza e l'applicazione. In questa circostanza i Padri sinodali hanno affermato: " Moltissimi hanno espresso il desiderio che venga composto un catechismo o compendio di tutta la dottrina cattolica per quanto riguarda sia la fede che la morale, perché sia quasi un punto di riferimento per i catechismi o compendi che vengono preparati nelle diverse regioni. La presentazione della dottrina deve essere biblica e liturgica. Deve trattarsi di una sana dottrina, adatta alla vita attuale dei cristiani ". Dopo la chiusura del Sinodo, ho fatto mio questo desiderio, ritenendolo " pienamente rispondente ad un vero bisogno della Chiesa universale e delle Chiese particolari ". Come non ringraziare di tutto cuore il Signore, in questo giorno in cui possiamo offrire a tutta la Chiesa, con il titolo di " Catechismo della Chiesa Cattolica ", questo " testo di riferimento " per una catechesi rinnovata alle vive sorgenti della fede! Dopo il rinnovamento della Liturgia e la nuova codificazione del Diritto canonico della Chiesa latina e dei canoni delle Chiese orientali cattoliche, questo Catechismo apporterà un contributo molto importante a quell'opera di rinnovamento dell'intera vita ecclesiale, voluta e iniziata dal Concilio Vaticano II. 2. Itinerario e spirito della stesura del testo Il " Catechismo della Chiesa cattolica " è frutto di una larghissima collaborazione: è stato elaborato in sei anni di intenso lavoro condotto in uno spirito di attenta apertura e con un appassionato ardore. Nel 1986 ho affidato a una Commissione di dodici Cardinali e Vescovi, presieduta dal signor Cardinale Joseph Ratzinger, l'incarico di preparare un progetto per il Catechismo richiesto dai Padri del Sinodo. Un Comitato di redazione di sette Vescovi diocesani, esperti di teologia e di catechesi, ha affiancato la Commissione nel suo lavoro. La Commissione, incaricata di dare le direttive e di vigilare sullo svolgimento dei lavori, ha seguito attentamente tutte le tappe della redazione delle nove successive stesure. Il Comitato di redazione, da parte sua, ha assunto la responsabilità di scrivere il testo, di apportarvi le modifiche richieste dalla Commissione e di esaminare le osservazioni di numerosi teologi, esegeti e catecheti e soprattutto dei Vescovi del mondo intero, al fine di migliorare il testo. Il Comitato è stato un luogo di scambi fruttuosi ed arricchenti per assicurare l'unità e l'omogeneità del testo. Il progetto è stato fatto oggetto di una vasta consultazione di tutti i Vescovi cattolici, delle loro Conferenze episcopali o dei loro Sinodi, degli Istituti di teologia e di catechetica. Nel suo insieme esso ha avuto un'accoglienza largamente favorevole da parte dell'Episcopato. Si ha ragione di affermare che questo Catechismo è il frutto di una collaborazione di tutto l'Episcopato della Chiesa Cattolica, il quale ha accolto con generosità il mio invito ad assumere la propria parte di responsabilità in un'iniziativa che riguarda da vicino la vita ecclesiale. Tale risposta suscita in me un profondo sentimento di gioia, perché il concorso di tante voci esprime veramente quella che si può chiamare la " sinfonia " della fede. La realizzazione di questo Catechismo riflette in tal modo la natura collegiale dell'Episcopato: testimonia la cattolicità della Chiesa. 3. Distribuzione della materia Un catechismo deve presentare con fedeltà ed in modo organico l'insegnamento della Sacra Scrittura, della Tradizione vivente nella Chiesa e del Magistero autentico, come pure l'eredità spirituale dei Padri, dei santi e delle sante della Chiesa, per permettere di conoscere meglio il mistero cristiano e di ravvivare la fede del popolo di Dio. Esso deve tener conto delle esplicitazioni della dottrina che nel corso dei tempi lo Spirito Santo ha suggerito alla Chiesa. È anche necessario che aiuti a illuminare con la luce della fede le situazioni nuove e i problemi che nel passato non erano ancora emersi. Il Catechismo comprenderà quindi cose nuove e cose antiche ( Mt 13,52 ), poiché la fede è sempre la stessa e insieme è sorgente di luci sempre nuove. Per rispondere a questa duplice esigenza, il " Catechismo della Chiesa Cattolica " da una parte riprende l' " antico " ordine, quello tradizionale, già seguito dal Catechismo di san Pio V, articolando il contenuto in quattro parti: il Credo; la sacra Liturgia, con i sacramenti in primo piano; l'agire cristiano, esposto a partire dai comandamenti; ed infine la preghiera cristiana. Ma, nel medesimo tempo, il contenuto è spesso espresso in un modo " nuovo ", per rispondere agli interrogativi della nostra epoca. Le quattro parti sono legate le une alle altre: il mistero cristiano è l'oggetto della fede (prima parte); è celebrato e comunicato nelle azioni liturgiche (seconda parte); è presente per illuminare e sostenere i figli di Dio nel loro agire (terza parte); fonda la nostra preghiera, la cui espressione privilegiata è il " Padre Nostro ", e costituisce l'oggetto della nostra supplica, della nostra lode, della nostra intercessione (quarta parte). La Liturgia è essa stessa preghiera; la confessione della fede trova il suo giusto posto nella celebrazione del culto. La grazia, frutto dei sacramenti, è la condizione insostituibile dell'agire cristiano, così come la partecipazione alla Liturgia della Chiesa richiede la fede. Se la fede non si sviluppa nelle opere, è morta ( Gc 2,14-16 ) e non può dare frutti di vita eterna. Leggendo il " Catechismo della Chiesa Cattolica ", si può cogliere la meravigliosa unità del mistero di Dio, del suo disegno di salvezza, come pure la centralità di Gesù Cristo, l'Unigenito Figlio di Dio, mandato dal Padre, fatto uomo nel seno della Santissima Vergine Maria per opera dello Spirito Santo, per essere il nostro Salvatore. Morto e risorto, Egli è sempre presente nella sua Chiesa, particolarmente nei sacramenti; Egli è la sorgente della fede, il modello dell'agire cristiano e il Maestro della nostra preghiera. 4. Valore dottrinale del testo Il " Catechismo della Chiesa Cattolica ", che ho approvato lo scorso 25 giugno e di cui oggi ordino la pubblicazione in virtù dell'autorità apostolica, è un'esposizione della fede della Chiesa e della dottrina cattolica, attestate o illuminate dalla Sacra Scrittura, dalla Tradizione apostolica e dal Magistero della Chiesa. Io lo riconosco come uno strumento valido e legittimo al servizio della comunione della fede. Possa servire al rinnovamento al quale lo Spirito Santo incessantemente chiama la Chiesa di Dio, Corpo di Cristo, pellegrina verso la luce senza ombre del Regno! L'approvazione e la promulgazione del " Catechismo della Chiesa Cattolica " costituiscono un servizio che il successore di Pietro vuole rendere alla Santa Chiesa Cattolica, a tutte le Chiese particolari in pace e in comunione con la Sede apostolica di Roma: il servizio cioè di sostenere e confermare la fede di tutti i discepoli del Signore Gesù ( Lc 22,32 ), come pure di rafforzare i legami dell'unità nella medesima fede apostolica. Chiedo pertanto ai Pastori della Chiesa e ai fedeli di accogliere questo Catechismo in spirito di comunione e di usarlo assiduamente nel compiere la loro missione di annunziare la fede e di chiamare alla vita evangelica. Questo Catechismo viene loro dato perché serva come testo di riferimento sicuro e autentico per l'insegnamento della dottrina cattolica, e in modo tutto particolare per l'elaborazione dei catechismi locali. Viene pure offerto a tutti i fedeli che desiderano approfondire la conoscenza delle ricchezze inesauribili della salvezza ( Gv 8,32 ). Intende dare un sostegno agli sforzi ecumenici animati dal santo desiderio dell'unità di tutti i cristiani, mostrando con esattezza il contenuto e l'armoniosa coerenza della fede cattolica. Il " Catechismo della Chiesa Cattolica ", infine, è offerto ad ogni uomo che ci domandi ragione della speranza che è in noi ( 1 Pt 3,15 ) e che voglia conoscere ciò che la Chiesa Cattolica crede. Questo Catechismo non è destinato a sostituire i Catechismi locali debitamente approvati dalle autorità ecclesiastiche, i Vescovi diocesani e le Conferenze episcopali, soprattutto se hanno ricevuto l'approvazione della Sede apostolica. Esso è destinato ad incoraggiare ed aiutare la redazione di nuovi catechismi locali, che tengano conto delle diverse situazioni e culture, ma che custodiscano con cura l'unità della fede e la fedeltà alla dottrina cattolica. 5. Conclusione Al termine di questo documento che presenta il " Catechismi della Chiesa Cattolica ", prego la Santissima Vergine Maria, Madre del Verbo Incarnato e Madre della Chiesa, di sostenere con la sua potente intercessione l'impegno catechistico dell'intera Chiesa ad ogni livello, in questo tempo in cui essa è chiamata ad un nuovo sforzo di evangelizzazione. Possa la luce della vera fede liberare l'umanità dall'ignoranza e dalla schiavitù del peccato per condurla alla sola libertà degna di questo nome ( Gv 8,32 ): quella della vita in Gesù Cristo sotto la guida dello Spirito Santo, quaggiù e nel Regno dei cieli, nella pienezza della beatitudine della visione di Dio faccia a faccia! ( 1 Cor 13,12; 2 Cor 5,6-8 ) Dato il giorno 11 ottobre 1992, trentesimo anniversario dell'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, quattordicesimo anno del mio pontificato. Joannes Paulus II Prefazione " Padre … questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo " ( Gv 17,3 ). " Dio, nostro Salvatore, … vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità " ( 1 Tm 2,3-4 ). " Non vi è … altro nome dato agli uomini sotto il cielo, nel quale è stabilito che possiamo essere salvati " ( At 4,12 ) che il Nome di Gesù. I. La vita dell'uomo - conoscere e amare Dio 1 Dio, infinitamente perfetto e beato in se stesso, per un disegno di pura bontà, ha liberamente creato l'uomo per renderlo partecipe della sua vita beata. Per questo, in ogni tempo e in ogni luogo, egli è vicino all'uomo. Lo chiama e lo aiuta a cercarlo, a conoscerlo, e ad amarlo con tutte le forze. Convoca tutti gli uomini, che il peccato ha disperso, nell'unità della sua famiglia, la Chiesa. lo fa per mezzo del Figlio suo, che nella pienezza dei tempi ha mandato come Redentore e salvatore. In lui e mediante lui, Dio chiama gli uomini a diventare, nello Spirito Santo, suoi figli adottivi e perciò eredi della sua vita beata. 2 Affinché questo appello risuonasse per tutta la terra, Cristo ha inviato gli Apostoli che aveva scelto, dando loro il mandato di annunciare il Vangelo: " Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo " ( Mt 28,19-20 ). Forti di questa missione, gli Apostoli " partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano " ( Mc 16,20 ) 3 Coloro che, con l'aiuto di Dio, hanno accolto l'invito di Cristo e vi hanno liberamente risposto, a loro volta sono stati spinti dall'amore di Cristo ad annunziare ovunque nel mondo la Buona Novella. Questo tesoro ricevuto dagli apostoli è stato fedelmente custodito dai loro successori. Tutti i credenti in Cristo sono chiamati a trasmetterlo di generazione in generazione, annunziando la fede, vivendola nell'unione fraterna e celebrandola nella Liturgia e nella preghiera. ( At 2,42 ) II. Trasmettere la fede - la catechesi 4 Molto presto si diede il nome di catechesi all'insieme degli sforzi intrapresi nella Chiesa per fare discepoli, per aiutare gli uomini a credere che Gesù è il Figlio di Dio, affinché, mediante la fede, essi abbiano la vita nel suo Nome, per educarli ed istruirli in questa vita e così costruire il Corpo di Cristo. 5 " La catechesi è un'educazione della fede dei fanciulli, dei giovani e degli adulti, la quale comprende in special modo un insegnamento della dottrina cristiana, generalmente dato in modo organico e sistematico, al fine di iniziarli alla pienezza della vita cristiana ". 6 Senza confondersi formalmente con essi, la catechesi si articola in un certo numero di elementi della missione pastorale della Chiesa, che hanno un aspetto catechistico, che preparano la catechesi o che ne derivano: primo annuncio del Vangelo, o predicazione missionaria allo scopo di suscitare la fede; ricerca delle ragioni per credere; esperienza di vita cristiana; celebrazione dei sacramenti; integrazione nella comunità ecclesiale; testimonianza apostolica e missionaria. 7 " La catechesi è intimamente legata a tutta la vita della Chiesa. Non soltanto l'estensione geografica e l'aumento numerico, ma anche, e più ancora, la crescita interiore della Chiesa, la sua corrispondenza al disegno divino, dipendono essenzialmente da essa ". 8 I periodi di rinnovamento della Chiesa sono anche tempi forti della catechesi. Infatti vediamo che nella grande epoca dei Padri della Chiesa santi vescovi dedicano alla catechesi una parte importante del loro ministero. È l'epoca di san Cirillo di Gerusalemme e di san Giovanni Crisostomo, di sant'Ambrogio e di sant'Agostino, e di parecchi altri Padri, le cui opere catechistiche rimangono esemplari. 9 Il ministero della catechesi attinge energie sempre nuove dai Concili. A tal riguardo, il Concilio di Trento rappresenta un esempio da sottolineare: nelle sue costituzioni e nei suoi decreti ha dato priorità alla catechesi; è all'ordine del Catechismo Romano che porta anche il suo nome e che costituisce un'opera di prim'ordine come compendio della dottrina cristiana; ha suscitato nella Chiesa un'eccellente organizzazione della catechesi; grazie a santi vescovi e teologi, quali san Pietro Canisio, san Carlo Borromeo, san Turibio di Mogrovejo, san Roberto Bellarmino, ha portato alla pubblicazione di numerosi catechismi. 10 Non c'è, quindi, da meravigliarsi del fatto che nel dinamismo generato dal Concilio Vaticano II (che il Papa Paolo VI considerava come il grande catechismo dei tempi moderni), la catechesi della Chiesa abbia di nuovo attirato l'attenzione. Lo testimoniano il Direttorio catechistico generale del 1971, le sessioni del Sinodo dei Vescovi dedicate all'evengelizzazione (1974) e alla catechesi (1977), le corrispondenti esortazioni apostoliche, Evangelii nuntiandi (1975) e Catechesi tradendae (1979). La sessione straordinaria del Sinodo dei Vescovi del 1985 chiese " che fosse redatto un catechismo o compendio di tutta la dottrina cattolica per quanto riguarda sia la fede che la morale ". Il Santo Padre, Giovanni Paolo II, ha fatto suo questo desiderio espresso dal Sinodo dei Vescovi, riconoscendo che esso " risponde appieno ad una vera esigenza della Chiesa Universale e delle Chiese particolari ", e si è alacremente adoperato perché il desiderio dei Padri del Sinodo si realizzasse. III. Lo scopo e i destinatari di questo catechismo 11 Questo catechismo ha lo scopo di presentare una esposizione organica e sintetica dei contenuti essenziali e fondamentali della dottrina cattolica sia sulla fede che sulla morale, alla luce del Concilio Vaticano II e dell'insieme della Tradizione della Chiesa. Le sue fonti principali sono la Sacra Scrittura, i Santi Padri, la Liturgia e il Magistero della Chiesa. Esso è destinato a servire come " un punto di riferimento per i catechismi o compendi che vengono preparati nei diversi paesi ". 12 Questo catechismo è destinato principalmente ai responsabili della catechesi: in primo luogo ai vescovi, quali maestri della fede e pastori della Chiesa. Viene loro offerto come strumento nell'adempimento del loro compito di insegnare al Popolo di Dio. Attraverso i vescovi, si rivolge ai redattori dei catechismi, ai presbiteri e ai catechisti. Sarà di utile lettura anche per tutti gli altri fedeli cristiani. IV. La struttura di questo catechismo 13 Il piano di questo catechismo si ispira alla grande tradizione dei catechismi che articolano la catechesi attorno a quattro " pilastri ": la professione della fede battesimale (il Simbolo), i sacramenti della fede, la vita della fede (i comandamenti), la preghiera del credente (il " Padre nostro "). Parte prima: La professione della fede 14 Coloro che per la fede e il Battesimo appartengono a Cristo devono confessare la loro fede battesimale davanti agli uomini. ( Mt 10,32; Rm 10,9 ) Perciò, il catechismo espone anzitutto in che cosa consiste la Rivelazione, per mezzo della quale Dio si rivolge e si dona all'uomo, e la fede, per mezzo della quale l'uomo risponde a Dio (sezione prima). Il Simbolo della fede riassume i doni che Dio fa all'uomo come autore di ogni bene, come Redentore, come Santificatore, e li articola attorno ai " tre capitoli " del nostro Battesimo, e cioè la fede in un solo Dio: il Padre Onnipotente, il Creatore; e Gesù Cristo, suo Figlio, nostro Signore e Salvatore; e lo Spirito Santo, nella santa Chiesa (sezione seconda). Parte seconda: I sacramenti della fede 15 La parte seconda del catechismo espone come la salvezza di Dio, realizzata una volta per tutte da Gesù Cristo e dallo Spirito Santo, è resa presente nelle azioni sacre della Liturgia della Chiesa (sezione prima), particolarmente nei sette sacramenti (sezione seconda): Parte terza: La vita della fede 16 La parte terza del catechismo presenta il fine ultimo dell'uomo, creato ad immagine di Dio: la beatitudine e le vie per giungervi: un agire retto e libero, con l'aiuto della legge e della grazia di Dio (sezione prima); un agire che realizza il duplice comandamento della carità, esplicitato nei dieci comandamenti di Dio (sezione seconda). Parte quarta: La preghiera nella vita della fede 17 L'ultima parte del catechismo tratta del senso e dell'importanza della preghiera nella vita dei credenti (sezione prima). Si conclude con un breve commento alle sette domande della preghiera del Signore (sezione seconda). In esse troviamo infatti l'insieme dei beni che dobbiamo sperare e che il nostro Padre celeste ci vuole concedere. V. Indicazioni pratiche per l'uso di questo catechismo 18 Questo catechismo è concepito come una esposizione organica di tutta la fede cattolica. È, dunque, necessario leggerlo come un'unità. Numerosi rimandi all'interno del testo e l'indice analitico alla fine del volume consentono di vedere ogni tema nel suo legame con l'insieme della fede. 19 Spesso, i testi della Sacra Scrittura non sono citati letteralmente: viene solo indicato il riferimento. Per una comprensione approfondita di tali passaggi si deve ricorrere ai testi stessi. Questi riferimenti bibblici costituiscono uno strumento di lavoro per la catechesi. 20 L'uso dei caratteri piccoli in certi passaggi sta ad indicare che si tratta di annotazioni di tipo storico, apologetico o di esposizioni dottrinali complementari. 21 Le citazioni di fonti patristiche, liturgiche, magisteriali o agiografiche sono stampate in caratteri piccoli e rientranti. Esse sono destinate ad arricchire l'esposizione dottrinale. Spesso tali testi sono stati scelti in vista di un uso direttamente catechistico. 22 Alla fine di ogni unità tematica, una serie di testi brevi riassumono in formule concise l'essenziale dell'insegnamento. Questi " in sintesi " hanno lo scopo di offrire suggerimenti alla catechesi locale per formule sintetiche e memorizzabili. 23 VI. Gli adattamenti necessari L'accento di questo catechismo è posto sull'esposizione dottrinale. Infatti, esso vuole aiutare ad approfondire la conoscenza della fede. Proprio per questo è orientato alla maturazione di questa fede, al suo radicamento nella vita ed alla sua irradiazione attraverso la testimonianza. 24 Per la sua intrinseca finalità, questo catechismo non si propone di attuare gli adattamenti dell'esposizione e dei metodi catechistici che sono richiesti dalle differenze di cultura, di età, di vita spirituale e di situazione sociale ed ecclesiale di coloro cui la catechesi è rivolta. Questi indispensabili adattamenti sono lasciati a catechismi appropriati e, ancor più, a coloro che istruiscono i fedeli: Colui che insegna deve " farsi tutto a tutti " ( 1 Cor 9,22 ) per guadagnare tutti a Gesù Cristo … In primo luogo non pensi che le anime a lui affidate abbiano tutte lo stesso livello. Non si può perciò con un metodo unico ed invariabile istruire e formare i fedeli alla vera devozione. Taluni sono come bambini appena nati, altri cominciano appena a crescere in Cristo, altri infine appaiono effettivamente già adulti … Coloro che sono chiamati al ministero della predicazione devono, nel trasmettere l'insegnamento dei misteri della fede e delle norme dei costumi, adattare opportunamente la propria personale cultura all'intelligenza e alle facoltà degli ascoltatori. VI. Gli adattamenti necessari Al di sopra di tutto la carità 25 Per concludere questa presentazione, è opportuno ricordare il seguente principio pastorale enunciato dal Catechismo Romano: Tutta la sostanza della dottrina e dell'insegnamento deve essere orientata alla carità che non avrà mai fine. Infatti sia che si espongono le verità della fede o i motivi della speranza o i doveri della attività morale, sempre e in tutto va dato rilievo all'amore di nostro Signore, così da far comprendere che ogni esercizio di perfetta virtù cristiana non può scaturire se non dall'amore, come nell'amore ha d'altronde il suo ultimo fine.