Specchio di precetti morali dalla Sacra Scrittura

Indice

Libro dell'Esodo

Cominceremo con i libri della Legge che il Signore diede al suo popolo per mezzo di Mosè.

1 [ Es 20 ].

Non avrai dèi stranieri al mio cospetto.

Non ti costruirai statue di idoli né immagini di qualsiasi essere celeste o terrestre o vivente nelle acque che sono sotto la terra.

Non li adorerai né presterai loro il culto [ Es 20,3-5 ].

E ancora: Non userai invano il nome del Signore tuo Dio, poiché il Signore non ritiene esente da colpa chi usa invano il nome del Signore suo Dio [ Es 20,7 ].

E un po' più avanti: Onora tuo padre e tua madre, perché tu abbia lunga vita nel paese che il Signore tuo Dio ti darà.

Non uccidere. Non commettere adulterio. Non rubare. Non dire falsa testimonianza a danno del tuo prossimo.

Non desiderare la casa del tuo prossimo, e nemmeno la sua moglie, il suo servo, la sua serva, il bue, l'asino e nient'altro di ciò che gli appartiene [ Es 20,12-17 ].

Dopo il Decalogo si trovano nello stesso libro ma in diverso contesto i medesimi precetti morali: Non vi costruirete, accanto a me, divinità di argento, e nemmeno divinità d'oro vi costruirete [ Es 20,23 ].

2 [ Es 21 ].

Un po' più avanti si dice: Chi percuote un uomo con l'intenzione di ucciderlo dovrà senz'altro morire.

Chi invece non si pone in agguato [ per colpirlo ] ma Dio glielo fa capitare davanti, ecco io ti stabilisco delle località dove egli possa rifugiarsi.

Se uno tende insidie al prossimo e deliberatamente lo uccide, lo strapperai anche dal mio altare per metterlo a morte.

Chi percuote il padre o la madre dovrà senz'altro morire.

Chi avrà sequestrato una persona e l'avrà venduta, convinto della sua colpa lo si condannerà a morte.

Chi avrà lanciato maledizioni contro il padre o la madre dovrà senz'altro morire.

Nella rissa fra due uomini, se uno colpisce l'altro con una pietra o con un pugno senza ucciderlo ma costringendolo soltanto a stare a letto, in questo caso, se il colpito riuscirà ad alzarsi e a camminare all'aperto, sia pure appoggiandosi a un bastone, il feritore sarà ritenuto esente da colpa; dovrà solo risarcire l'altro per il lavoro impeditogli e le spese sostenute per i medici.

Chi colpisce col bastone lo schiavo o la schiava, se costoro muoiono sotto i colpi, sarà colpevole; se invece sopravvivono un giorno o due, non dovrà subire la pena: si tratta infatti di un suo possesso.

Se durante una rissa uno dei litiganti colpisce una donna incinta e la fa abortire ma non l'uccide, subirà la pena che avrà richiesto il marito di lei e starà al giudizio degli arbitri.

Se invece la donna muore, pagherà la vita con la vita, l'occhio con l'occhio, il dente col dente, la mano con la mano, il piede con il piede, l'ustione con l'ustione, la ferita con la ferita, la lividura con la lividura.

Se uno colpisce nell'occhio lo schiavo o la schiava e li rende orbi, deve metterli in libertà, compensando così la perdita dell'occhio.

Se uno spezza al servo o alla serva uno o due denti, li dovrà rimandare liberi come i precedenti.

Se un bue ucciderà a cornate un uomo o una donna, lo si dovrà lapidare e non se ne mangeranno le carni, ma il suo padrone non sarà ritenuto colpevole.

Se invece si sapeva antecedentemente che esso scornava e la gente l'aveva riferito al padrone ma costui non lo aveva chiuso nella stalla: in tal caso, se uccide un uomo o una donna, il bue dev'essere lapidato e il suo padrone messo a morte.

Qualora ne venga fissato il prezzo, il padrone dovrà pagare tutto quello che gli è stato richiesto, e ciò varrà a salvargli la vita.

Se ucciderà a cornate il figlio o la figlia [ di una persona libera ] subirà la stessa condanna; se invece si avventerà contro uno schiavo o una schiava, il proprietario pagherà al loro padrone trenta sicli d'argento e il bue dovrà essere lapidato.

Se uno scava una cisterna profonda e non la copre, e in essa cade un bue o un asino, il padrone della cisterna sborserà il prezzo degli animali ma l'animale morto apparterrà a lui.

Se il bue di un tizio ferisce il bue di un altro e lo uccide, si venderà il bue rimasto vivo e se ne dividerà il prezzo ricavato, e anche la carogna sarà divisa.

Se viceversa il padrone sapeva da tempo che il suo bue cozzava e non lo aveva custodito a dovere, al posto del bue ucciso restituirà un altro bue, ma sarà sua la carogna [ Es 21,12-36 ].

3 [ Es 22 ].

Se uno ruba un bue o una pecora e li ammazza o vende, in restituzione darà [ al proprietario ] cinque buoi per un bue e quattro pecore per una pecora.

Un ladro che sfonda una casa, se lo si sorprende mentre perfora il muro e lo si ferisce a morte, chi l'ha colpito non dovrà rispondere del suo sangue.

Se al contrario l'ha colpito in piena luce, ha commesso un omicidio e quindi dovrà morire.

Se non avrà di che restituire quanto ha rubato, il ladro dovrà essere venduto schiavo.

Se invece quel che ha rubato, metti un bue, un asino o una pecora, lo si trova in vita presso il ladro, si dovrà restituire il doppio.

Se uno danneggia un campo o una vigna o lascia che un animale di sua proprietà vada a pascolare nel campo altrui, risarcirà il danno, debitamente valutato, cedendo quanto di meglio si trova nel suo campo o nella sua vigna.

Se si sprigiona un incendio fra le spine ed esso si propaga tra il grano ammucchiato o fra le messi mature nel campo, chi ha appiccato il fuoco risarcirà il danno.

Se uno dà in custodia al proprio amico o del denaro o un qualsiasi oggetto e poi succede che queste cose vengano rubate a colui che le aveva ricevute, se il ladro si scopre restituirà il doppio; se non lo si scopre, il padrone di casa si presenterà dinanzi agli dèi e lì giurerà che non si è appropriato della roba del suo prossimo e che non ha inteso frodarlo privandolo del bue o dell'asino o della pecora o della veste, né danneggiarlo in qualsiasi oggetto di sua proprietà.

La causa di quei due sarà rimessa agli dèi, e se questi avranno così sentenziato, dovrà restituire il doppio a quel suo amico.

Se uno lascia in custodia di un suo vicino l'asino o il bue o una pecora o qualsiasi altro animale e una di queste bestie muore o si ammala o viene rapita dai nemici senza che alcuno se ne accorga, si ricorrerà al giuramento per garantire che [ il custode ] non ha steso la mano su quanto apparteneva al vicino: il padrone accetterà come valido il giuramento e l'altro non sarà obbligato alla restituzione.

Se sarà stato rubato, si dovrà risarcire il padrone del danno subìto; se invece sarà stato sbranato da una bestia feroce, si dovrà consegnare al padrone la carcassa, ma non ci sarà obbligo di restituzione.

Se si chiede in prestito al vicino uno di questi animali ed esso si ammala o muore quando il padrone non era presente, lo si dovrà ad ogni costo restituire; se invece il padrone era lì presente, non c'è obbligo di restituzione, specie quando fosse stato preso a nolo come compenso di prestazioni effettuate.

Se uno seduce una vergine o comunque una donna non sposata e s'accoppia con lei, le dovrà fornire la dote e sposarla.

Che se il padre non gliela vorrà dare in sposa, la risarcirà dandole quella somma di denaro che le vergini sogliono ricevere come dote.

Non lascerai in vita i malèfici. Chi si accoppia con una bestia dovrà morire.

Chi offre sacrifici a divinità diverse dal Signore, sarà messo a morte.

Non affliggere e non angariare il forestiero, poiché anche voi siete stati forestieri in terra d'Egitto.

Non causerete danni alla vedova né all'orfano.

Se li maltratterete ed essi leveranno a me il loro grido, io ascolterò la loro supplica e la mia collera si accenderà [ contro di voi ]: io vi farò perire di spada e saranno vedove le vostre mogli e orfani i vostri figli.

Se presterai del denaro a un povero del mio popolo che abita presso di te, non lo metterai alle strette come fanno i pubblici esattori né imporrai un interesse da usuraio, sì che ne venga schiacciato.

Se dal tuo prossimo prendi in pegno un vestito, glielo restituirai prima del tramonto del sole: è quello infatti il solo indumento per coprire il suo corpo e non ha altro con cui ripararsi durante il sonno.

Se egli griderà a me, io lo esaudirò, perché sono un Dio misericordioso.

Non spargere calunnie contro gli dèi [ = i giudici ] e non maledire il capo del tuo popolo.

Non tardare ad offrire le tue decime e le tue primizie.

Consacrerai a me il primo nato fra i tuoi figli [ Es 22,1-29 ].

4 [ Es 23 ].

E un po' più avanti: Non usare la tua voce per pronunciare menzogne e non stendere la mano per dire falsa testimonianza a favore dell'empio.

Non seguire la maggioranza se si tratta di compiere il male e non adeguarti al giudizio dei più se ti facesse deviare dal vero.

Neppure verso il povero dovrai usare compassione quando si tratta di sentenza giudiziaria.

Se t'imbatti nel bue o nell'asino fuggiti alla custodia del tuo nemico, tu glieli ricondurrai.

Se vedi che l'asino di colui che ti odia è schiacciato dal peso della soma, non passerai diritto per di là ma aiuterai il padrone a farlo rialzare.

Non falsare [ il tuo giudizio ] nella causa del povero.

Evita la menzogna. Non uccidere l'innocente né il giusto: io detesto l'empio.

Non accettare regali: essi accecano anche l'uomo saggio e stravolgono le parole dei giusti.

Non recherai molestia al pellegrino: conoscete infatti cosa passi in cuore al forestiero poiché anche voi siete stati forestieri in terra d'Egitto [ Es 23,1-9 ].

Dopo alcuni altri versetti, parlando dei forestieri dice: Non adorerai i loro dèi né presterai loro il culto.

Non compirai le opere che essi compiono, ma distruggerai i loro dèi e abbatterai le loro statue.

Servirete il Signore Dio vostro [ Es 23,24-25 ].

5 [ Es 34 ].

Dopo molte altre prescrizioni, nello stesso libro a proposito delle divinità pagane si legge: Distruggi i loro altari, spezza le statue, taglia i boschi sacri.

Non adorare divinità straniere, poiché il Signore si chiama " Geloso ": egli è un Dio geloso.

Non fare alleanza con i popoli pagani perché, quando avranno fornicato con i loro dèi e ne avranno adorato i loro simulacri, potrebbe succedere che qualcuno di loro ti inviti a cibarti delle carni immolate.

Non prendere per moglie dei tuoi figli nessuna delle loro figlie, perché non succeda che, dopo aver esse fornicato dietro ai loro dèi, facciano fornicare anche i tuoi figli.

Non ti fabbricherai idoli di metallo fuso [ Es 34,13-17 ].

E poco dopo: Porterai nella casa del Signore tuo Dio l'offerta delle primizie del raccolto del tuo campo [ Es 34,26 ].

Questo è quanto ho ritenuto doveroso raccogliere dal libro del Pentateuco chiamato Esodo.

Indice