Qoelet

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Capitolo 2

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

1 Io ho detto in cuor mio: « Vieni, dunque, ti voglio mettere alla prova con la gioia: Gusta il piacere! ».
Ma ecco anche questo è vanità.
Pr 14,13
2 Del riso ho detto: « Follia! » e della gioia: « A che giova? ».
3 Ho voluto soddisfare il mio corpo con il vino, con la pretesa di dedicarmi con la mente alla sapienza e di darmi alla follia, finché non scoprissi che cosa convenga agli uomini compiere sotto il cielo, nei giorni contati della loro vita.
4 Ho intrapreso grandi opere, mi sono fabbricato case, mi sono piantato vigneti.
1 Re 7,1-12
5 Mi sono fatto parchi e giardini e vi ho piantato alberi da frutto d'ogni specie;
1 Cr 27,27s
6 mi sono fatto vasche, per irrigare con l'acqua le piantagioni.
7 Ho acquistato schiavi e schiave e altri ne ho avuti nati in casa e ho posseduto anche armenti e greggi in gran numero più di tutti i mie predecessori in Gerusalemme.
8 Ho accumulato anche argento e oro, ricchezze di re e di province; mi sono procurato cantori e cantatrici, insieme con le delizie dei figli dell'uomo.
1 Re 9,28
1 Re 10
9 Sono divenuto grande, più potente di tutti i miei predecessori in Gerusalemme, pur conservando la mia sapienza.
1 Re 11,1-3
1 Re 10,23
10 Non ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavo, né ho rifiutato alcuna soddisfazione al mio cuore, che godeva d'ogni mia fatica; questa è stata la ricompensa di tutte le mie fatiche.
11 Ho considerato tutte le opere fatte dalle mie mani e tutta la fatica che avevo durato a farle: ecco, tutto mi è apparso vanità e un inseguire il vento: non c'è alcun vantaggio sotto il sole.
12 Ho considerato poi la sapienza, la follia e la stoltezza.
« Che farà il successore del re? Ciò che è già stato fatto ».
13 Mi sono accorto che il vantaggio della sapienza sulla stoltezza è il vantaggio della luce sulle tenebre:
Qo 1,9
14 Il saggio ha gli occhi in fronte ma lo stolto cammina nel buio.
Ma so anche che un'unica sorte è riservata a tutti e due.
Qo 10,2
1 Gv 2,10-11
Gv 8,12+
15 Allora ho pensato: « Anche a me toccherà la sorte dello stolto!
Allora perché ho cercato d'esser saggio? Dov'è il vantaggio? ».
E ho concluso: « Anche questo è vanità ».
Qo 6,8
16 Infatti, né del saggio né dello stolto resterà un ricordo duraturo e nei giorni futuri tutto sarà dimenticato.
Allo stesso modo muoiono il saggio e lo stolto.
Sap 2,4
Sir 44,8-15
Qo 1,11
Sal 49,11
17 Ho preso in odio la vita, perché mi è sgradito quanto si fa sotto il sole.
Ogni cosa infatti è vanità e un inseguire il vento.
18 Ho preso in odio ogni lavoro da me fatto sotto il sole, perché dovrò lasciarlo al mio successore.
19 E chi sa se questi sarà saggio o stolto? Eppure potrà disporre di tutto il mio lavoro, in cui ho speso fatiche e intelligenza sotto il sole.
Anche questo è vanità!
20 Sono giunto al punto di disperare in cuor mio per tutta la fatica che avevo durato sotto il sole,
21 perché chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare i suoi beni a un altro che non vi ha per nulla faticato.
Anche questo è vanità e grande sventura.
22 Allora quale profitto c'è per l'uomo in tutta la sua fatica e in tutto l'affanno del suo cuore con cui si affatica sotto il sole?
23 Tutti i suoi giorni non sono che dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non riposa neppure di notte.
Anche questo è vanità!
24 Non c'è di meglio per l'uomo che mangiare e bere e godersela nelle sue fatiche; ma mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio.
Qo 3,12-13.22
Qo 5,17
Qo 8,15
Qo 9,7-8
25 Difatti, chi può mangiare e godere senza di lui?
Sir 1,10
26 Egli concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre al peccatore dà la pena di raccogliere e d'ammassare per colui che è gradito a Dio.
Ma anche questo è vanità e un inseguire il vento!
Gb 27,16-17
Pr 13,22
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Abbreviazioni
2,1-11 Vanità dei piaceri, delle ricchezze e del lavoro
2,2 Perché il riso è una follia e la gioia non giova?
2,3 soddisfare.
Invece di leggere limeshôk, alla lettera « esercitare » ( da cui deriverebbe
« soddisfare » ), alcuni correggono in lisemôk e traducono: « ho sostenuto il mio corpo con il vino ».
2,8 con le delizie dei figli dell'uomo: BC non traduce le due parole shiddah e shiddôt perché ritenute una dittografia di sharah e sharôt; BJ traduce: « cofanetto dopo cofanetto », secondo il significato della parola nell'ebraico postbiblico.
Altri traducono: « una principessa, molte principesse » oppure « una concubina, molte concubine », e pensano all'harem di Salomone.
2,12-16 C'è una stessa sorte per tutti
2,12 ciò che è già stato fatto: conget.; il TM ha: « ciò che gli è già stato fatto ».
La sapienza non procura alcun vantaggio, nemmeno quello di un ricordo duraturo; ciononostante vale più della stoltezza, come il giorno vale più della notte.
2,14 gli occhi in fronte: alla lettera « ha due occhi nella testa », per esprimere che ha gli occhi ben aperti.
2,17-26 Perché faticare, per poi lasciare tutto a un altro?
2,24 mangiare e bere: tra le modeste gioie della vita, la più frequentemente ricordata è la gioia della tavola, intesa come benedizione predisposta dal Signore per l'uomo
( Qo 3,12-13 ).
Questa massima, di colore epicureo, è offerta come argomento in una polemica.
Benché l'autore ripeta questo paradosso come un ritornello ( Qo 3,12-13; Qo 5,17; Qo 8,15; Qo 9,7 ), non vi racchiude la sua concezione della vita, come se consigliasse di porre il piacere come scopo dell'agire ed escludesse il senso del dovere.
2,24-26 Insegna l'edonismo?
2,25 godere: con i LXX ( feisetai ), volg. ( deliciis affluet );
BJ con versioni traduce: « bere »; il TM ha: « affrettarsi ».
- senza di lui: con molti mss e versioni; il TM ha: « senza di me ».
2,26 che è gradito a Dio: così si esprimevano i sapienti per giustificare lo scandalo delle ricchezze concesse ai cattivi ( cf. Pr 11,8; Pr 13,22; Gb 27,16s ).
Qo ironizza di sfuggita sulla insufficienza di questa dottrina.