Perché pregare che Dio non ci esponga alla tentazione, se lui non ci tenta?

Matteo 6,13

La parola πειρασμòς, peirasmos in questo versetto può voler dire "prova", in un senso positivo, per migliorarci, o "tentazione", in un senso negativo, per farci cadere.

Per un approfondimento e due domande collegate, vedi il commento su Giacomo 1,13.

In ogni caso, c'è un problema.

Se vuol dire "prova", perché pregare che non succeda se la prova è per il nostro bene?

E se vuole dire "tentazione", perché pregare che non succeda se è impossibile che Dio ci tenti?

È comunque possibile prendere il sostantivo nel secondo senso, e interpretare la richiesta come "Non permettere che siamo tentati", perché ogni tentazione da Satana o da noi stessi è permessa da Dio.

Ma è probabilmente meglio prendere il sostantivo nel primo senso, ma non fare dicotomie per quanto riguardo la preghiera.

Per esempio, dobbiamo rallegrarci nella persecuzione ( Mt 5,10-12 ) ma dobbiamo fuggire dalla persecuzione ( Mt 10,23 ) e pregare che la fuga non sia troppo severa ( Mt 24,20 ).

Similmente, anche se la prova spesso ha effetti positivi, è sempre una prova che ci fa male, e possiamo pregare di non essere provati.

Ma quando vengono le prove, le dobbiamo considerare una grande gioia ( Gv 1,2 ).