Omelia

31-8-2007

Don Mauro Agreste

Indice

1) In che modo possiamo dire che cinque vergini erano stolte e cinque erano sagge
2) La nostra possibilità di essere saggi o di essere stolti
3) Il tempo del deserto è un tempo in cui facciamo scorta di Dio
4) Quando si preferisce dare importanza alle cose del mondo
5) Il Regno di Dio
6) Il purgatorio dovrebbe essere il convalescenziario

Dal Vangelo secondo Matteo Mt 25,1-13

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: "Il Regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.

Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi.

Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.

A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!

Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.

E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.

Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.

Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.

Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, Signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora".

Parola del Signore

1) In che modo possiamo dire che cinque vergini erano stolte e cinque erano sagge

Il Regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.

Cinque però erano stolte.

Come mai, in che modo possiamo dire che queste cinque erano stolte e le altre erano sagge, che cosa vuol dire che cinque erano stolte e che cinque erano sagge, perché quelle erano stolte, e perché quelle altre erano sagge, perché si sono portate l'olio?, si a prima vista e questo, però se noi scaviamo un pochino più a fondo, potremmo anche concludere questa cosa; che cinque andavano incontro allo sposo, chi erano le sagge o le stolte? ( Le sagge! )

E le altre cinque? Andavano in contro a chi? Cinque volevano andare alla festa, cinque volevano andare incontro allo sposo.

Ecco perché cinque erano stolte, perché cinque dello sposo non interessava niente, interessava la festa.

Allora la stoltezza è qualche cosa che è molto simile alla motivazione, all'intenzione che muove le nostre azioni.

Vedete esteriormente, erano tutte e dieci vestite uguali, come si usava allora, tutte dieci avevano preso la lampada però alcune avevano preso la lampada così, come ornamento, come qualche cosa che dovesse servire per cinque minuti, perché quello che a loro interessava, tanto dopo cinque minuti siamo a palazzo reale lì sarà tutto pieno di luci, che bisogno c'è della nostra lampada, appena saremmo entrate metteremo lì su una mensola la nostra lampada e dopo sì che comincia la festa.

Le altre cinque invece dicevano: "Ma noi dobbiamo accogliere, il motivo per cui si farà tutta questa festa.

Noi abbiamo una missione noi siamo qui per una ragione, per uno scopo ben preciso", che poi questo scopo ha in sè delle conseguenze, come la festa mi sta tanto bene, ma in effetti il primo motivo perché noi siamo qui e per accogliere lo sposo che arriva.

Allora può succedere che queste ragazze, avessero tutte la possibilità di avere tutto ciò che era necessario per l'accoglienza dello sposo.

Infatti queste qui potevano andare dai venditori, non erano povere in canna, non erano abbandonate dal mondo dal resto del mondo, non erano orfane, non erano delle trovatelle, avevano i soldi e potevano andare dai venditori a comprarsene, tanto è vero che ci vanno, vuol dire che potevano farlo.

Ma ci vanno tardi è un ripiego, e nel frattempo il vero motivo perché loro erano lì arrivò e passò oltre.

2) La nostra possibilità di essere saggi o di essere stolti

Forse questo può parlare alla nostra vita, può parlare della nostra possibilità di essere saggi, oppure della possibilità reale di essere stolti essere qui nel mondo potremmo anche pensare di fare l'opera di Dio e pensiamo di essere meritevoli, in quello che stiamo facendo ci diamo da fare passiamo le serate nelle riunioni per programmare questo e questo altro, però in fondo in fondo potremmo essere stolti.

Cioè stiamo facendo tutto questo, non per lo sposo che viene, come quelle ragazze, ma perché tutto funzioni bene, perché tutti siano contenti, perché tutto vada come noi abbiamo programmato che debba andare e come portarsi tutto il necessario meno che una scorta di olio.

E questa scorta di olio come fa a non farci pensare a quello che abbiamo riflettuto nell'insegnamento di questa mattina, quando si diceva che la parte esterna dell'essere umano cioè la mente e il corpo, ha una quantità limitata di energie e di capacità bisogna essere in grado di valutare questa capacità e di prendersene una scorta, per affrontare anche i momenti difficili che ci saranno per tutti, per esempio il deserto.

Allora quando nell'orario della giornata si trova il tempo del deserto, non è perché noi vogliamo stare tranquillo e non vogliamo che ci sia nessuno che chiacchieri, perché il deserto è il tempo della purificazione.

In fondo quando il popolo di Dio si era ribellato e non era più degno di entrare nella Terra Santa, che Dio aveva santificano per la sua volontà, Dio permise alle circostanze che questo popolo vagasse per quaranta anni nel deserto finché non fosse purificato cioè non ci fosse nessuno degli idolatri che avevano fatto il vitello d'oro.

3) Il tempo del deserto è un tempo in cui facciamo scorta di Dio

Allora il tempo del deserto è un tempo in cui noi scegliamo, la purificazione e nella purificazione noi facciamo scorta di Dio e ci liberiamo delle scorie.

Ora quelle cinque stolte, hanno fatto la scorta di mondo e non la scorta di Dio, perché hanno preso tutto ciò che esteriormente serviva e non hanno preso ciò che interiormente serviva, ovviamente quell'olio può anche significare in un discorso di tipo spirituale quella capacità di essere solidi anche nel tempo della prova e il tempo della prova è il tempo in cui, ti pare che Dio non si faccia più sentire, il tempo della prova e il tempo in cui tu stai vivendo una sorta di aridità spirituale, il tempo della prova e quando ci sono dei dispiaceri in casa tua, quando ti accadono delle cose che tu non hai preventivato che ti sembrano ingiuste e magari sono proprie ingiuste è il tempo della prova, e in questo tempo della prova le stolte non si sono premunite per tempo.

Le persone stolte non hanno preso la scorta dell'olio, potevano farlo, si!, perché i venditori c'erano anche prima, potevano farlo, perché la meditazione sulla parola di Dio potevi farla prima, perché la direzione spirituale potevi farla anche prima di arrivare nel tempo del disastro, perché fortificare il tuo cammino secondo la luce di Gesù Cristo potevi farlo anche prima di aspettare che giungesse la difficoltà, la malattia, la solitudine nella tua vita, ma sei stato stolto

4) Quando si preferisce dare importanza alle cose del mondo

Hai preferito dare importanza alle proposte del mondo che alla guida dello Spirito Santo, tanto per riprendere brevemente l'insegnamento di questa mattina.

Hai posto la tua attenzione sulla carne piuttosto che sullo Spirito, hai messo come priorità le cose immediate, piuttosto che quelle a lungo termine ed ecco le stolte vanno, cercano i venditori riescono anche a trovarli, perché le persone che sono abituate ad agire nel mondo, sanno come agire nel mondo e sanno anche aggirare gli ostacoli, riescono sempre ad ottenere quello che vogliono, anche se si applicano secondo loro per il regno di Dio, si!

Loro pensano che facendo così, camminando sulla testa degli altri, stiano servendo il regno di Dio, hanno l'impressione che sia così, il risultato però che al tempo opportuno lo sposo arriva e Lui riconosce i suoi, e i suoi non sono quelli che sono tanto agitati nel mondo a fare chissà quale cosa, sono quelli che lo stanno aspettando.

Allora la saggezza consiste prima di tutto nell'essere tra quelli che stanno aspettando il maestro, e sanno molto bene che nell'attesa di questo maestro che viene, bisogna essere premuniti, bisogna saper valutare le proprie capacità, le proprie forze, la propria resistenza, bisogna conoscere se stessi e riconoscere che cosa abbiamo per le mani, come si diceva questa mattina.

Bisogna riconoscere se stiamo aspettando Lui o pure semplicemente se stiamo recitando la parte di quelli che lo stanno aspettando.

Il risultato voi vedete ha degli esiti contrapposti.

Queste pronte entrano a palazzo perché stavano aspettando Lui, la conseguenza e la festa, quelle altre che non stavano aspettando Lui se non come uno strumento che avrebbe loro permesso di entrare alla festa, restarono senza di Lui e senza la festa.

Il regno di Dio dunque e simile a questo, troppe volte abbiamo pensato che con l'espressione del "Regno di Dio" noi parlassimo del Paradiso.

Certo che parliamo del Paradiso, non andate a dire che io ho detto che non si parla del Paradiso, ho detto così?

5) Il regno di Dio

Certo che il regno di Dio è anche il Paradiso, ma non è solo il Paradiso.

Certo che questa parabola ci parla dell'esito di questo regno di Dio che c'è o che non c'è, queste entrano alla festa perché è normale che entrino alla festa, perché loro sono state li ad aspettare Lui e quindi è nella norma che quando Lui arriva loro entrano; è nella norma che il cristiano vada in paradiso, non è normale che vada in purgatorio.

Mi sono spiegato? Ed è anche più anormale che vadano all'inferno.

La norma sarebbe che tutti quanti, chiudendo gli occhi sulla scena di questo mondo andassimo direttamente in paradiso, questa si chiama la santità, e anche se ho detto la parola difficile la parola che fa tremare questa è la verità, ché Gesù Cristo non è venuto sulla terra per farci passare nel Regno di Dio per la porta di servizio.

Gesù Cristo è venuto per spalancare il cancello dorato del Paradiso, perché per quel cancello Lui vuole che entriamo non per l'entrata di servizio, non per le scale della servitù.

Non che dobbiamo andare ancora per un po' di tempo in purgatorio ad aspettare di colmare tutto l'amore che dovevamo mettere e che non abbiamo messo.

Allora la norma, la cosa che dovrebbe essere per tutti un dato di fatto è, che noi dovremmo tutti non solo saperlo ma anche desiderarlo di entrare direttamente nel Paradiso; voi ricorderete sicuramente come a Fatima la Madonna ai tre pastorelli avesse detto proprio questo, una parte del mistero di Fatima riguardava questo, uno era la rivelazione dell'esistenza dell'inferno, l'altra era una lamentela che la Madonna diceva "Non capisco perché la maggior parte dei battezzati si salva, ma la maggior parte va in purgatorio, solo una piccola parte va direttamente in cielo, in Paradiso appena muore" e lo stupore della Madonna ci fa capire evidentemente che: "Ma come? Non dovrebbe essere così, ma siete tutti ammalati, ma avete tutti una epidemia, cosa avete una epidemia di pigrizia spirituale".

6) Il Purgatorio dovrebbe essere il convalescenziario

Invece la norma non dovrebbe essere così, il purgatorio dovrebbe essere come dire il convalescenziario: "Ah sì!, ti sei tagliato un dito ti metto un cerotto, non che tu debba fare una operazione di trapianto di cuore, e che tu debba stare sei mesi per recuperare tutta la tua salute", invece di fatto è che tantissimi tra i battezzati, pensano che ah!: "Che almeno possa andare un po' in purgatorio," e come se queste qui stolte dicessero bah!: "Che almeno, possa andare nella cantina" tutti gli altri sono li a fare festa nel salone d'orato, e tu invece sei in cantina, si!, si sei a palazzo reale, ma sei in cantina!

Pensa quanto sono belle le ragnatele del palazzo reale, sono molto diverse dalle ragnatele di casa tua vero?

Ecco allora tutto questo ci fa capire che, questo regno di Dio di cui si parla è proprio un modo diverso di vedere le cose, non come le vede il mondo, il mondo parla del sei politico, vi ricordate quando si parlava del sei politico?

Senza impegno almeno mi salvo per il rotto della cuffia.

Ma il regno di Dio non è così, il regno di Dio vuol dire che tu ragioni come Dio, che la mentalità di Dio è venuta dentro di te, tu l'hai accolta, la condividi e cominci a ragionare come Lui.

"Abbiate in voi i medesimi sentimenti di Cristo Gesù, il quale non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio" vi ricordate? ( Ef 2,6-11 ).

Allora attenzione bene, se ci accorgiamo che noi abbiamo ancora la mentalità del mondo, ce ne accorgiamo perché incominciamo a pensare dentro di noi: "Ma, speriamo di salvarci, mi basta anche solo un angolino dietro il tendone di velluto,che nessuno mi veda, però almeno sono a palazzo reale no!, Tu devi volere, che quando si chiudono gli occhi, sulla scena di questo mondo, tu devi sentire l'orchestra, il coro del Paradiso che intonano l'inno perché tu stai arrivando.

Tu devi volere andare in Paradiso con pienezza, con la totalità e lo devi volere con tutte le tue forze, perché vuol dire che tu hai scelto il regno di Dio, tu hai scelto che Dio regni veramente dentro di te, nel tuo modo di agire, nel tuo modo di pensare, quando il regno di Dio si è instaurato dentro di te vuol dire che tu hai questo olio, questa consacrazione, questa pienezza di Spirito Santo che ti trasforma in luce: "Voi siete la luce del mondo, a cosa serve una lampada se la metti sotto lo sgabello, perché il moggio sarebbe uno sgambetto, la lampada viene fatto perché venga messa in cima che illumini tutta la casa" può una città costruita sul monte restare nascosta? Eh beh!

Quando tu dici speriamo di salvarci, e come se tu facessi una città sul monte e poi le mettessi intorno, una foresta di querce, che ne so di cipressi che la nascondano tutta, perché non si veda.

Non è che tu prenda il lievito, lo metti in un sacchettino di nailon e poi lo metti nella pasta, perché il lievito nel sacchettino di nailon non fa fermentare niente, si, si il lievito c'è, ma non fermenta niente.

Allora attenzione bene il Signore ci fa capire in tutti i modi, che cosa significa per noi essere il Regno di Dio, significa veramente che noi abbiamo detto ah!: "Il mondo, basta!

Considero il mondo per quello che è, un teatro, in cui Dio attraverso persone ed eventi si manifesta a me" ma quello che Lui ha detto all'inizio della creazione: "Soggiogate il mondo", vuol dire proprio questo, quello che è contenuto alla lettera ai Romani, dove si dice: "la natura stessa, attende la sua stessa liberazione, ad opera della rivelazione dei figli di Dio", ora i figli di Dio non sono sicuri neanche di essere figli di Dio, cosa vuoi che rivelino al mondo che sono figli di Dio.

Se tu non sei sicuro di essere figlio di Dio, vuol dire che tu c'è l'hai la lampada ma non hai l'olio, hai tutto quello che ti serve, meno la cosa più importante, la potenza dello Spirito Santo, perché questo olio è lo Spirito Santo è l'unzione celeste senza quest'olio la luce di Cristo non può brillare.

Vi ricordate la notte di Pasqua no! la chiesa buia: "Lumen Cristi Deo Gratias" e si accendono le luci a quell'unico cero pasquale.

Allora e quella fiamma, quell'unica fiamma che non viene divisa, ma viene moltiplicata.

C'erto tutti la prendono da quell'unico cero ed è quella fiamma, non sono altre fiamme, non è la fiamma del fornello a gas è la fiamma del cero pasquale e dunque è Gesù Cristo e tutti attingono la fiamma alla luce di Gesù Cristo, e quella che hanno loro è quella luce, che non è stata divisa è stata moltiplicata però se tu non avessi la candela quella fiamma potrebbe sussistere?

Prova ad accendere la fiamma con un dito, scappi via a gambe levate, invece il Signore ti dice: "Ecco hai l'olio, perché è l'olio che ti permette che la mia luce risplenda su di te, se tu sei la luce e io sono la luce del mondo quella che risplende nelle tenebre, quella che il mondo ha rifiutato, prologo di San Giovanni, e tu hai questa luce che sono io, tu devi fare in modo di poterla mantenere questa luce.

Ti ho dato tutto quello che è necessario, corpo, mente e spirito, che vuol dire: "Sei li fuori dalla casa, hai il vestito adatto e hai la ciotola per tenere l'olio per illuminare lo sposo quando arriva, ma l'olio c'è l'hai?

L'olio lo puoi avere, ma non c'è l'hai, perché l'unzione dello Spirito Santo ti viene data dalla chiesa, nel Battesimo, nella Cresima, nell'ordine Sacro e poi unzioni diverse in tutti gli altri sacramenti, in più l'unzione dello Spirito Santo la puoi ricevere tutte le volte che ti metti in preghiera si chiama la discesa dello Spirito Santo, si chiama l'effusione dello Spirito Santo, si chiama in tanti modi ma è sempre lo Spirito Santo si o no?

Puoi ricevere quest'olio, ma se no lo ricevi tu avrai solo una ciotola, avrai solo una lampada, hai lo stoppino, hai la veste adatta, ma ti manca la cosa essenziale l'olio, e non è che Dio non ti voglia dare questo olio, sei tu che non sei andato a prenderlo, perché ti interessavano altre cose del mondo, perché la tua mentalità era quella del mondo; perché con le parole tu dicevi: "Si, si io mi consacro, voglio che l'olio dello Spirito Santo mi riempia, però quando si tratta di andarlo a prendere quest'olio dello Spirito Santo tu non ci sei mai, perché prima c'è questa riunione da fare, perché poi c'è quest'altra cosa, perché poi ecc. ecc…

Tutto viene prima, questo è lo spirito del mondo, magari sono riunioni religiose eh! Magari è il consiglio pastorale, magari chissà quale cosa è, però ad un certo momento tu hai ridotto il tutto a una conferenza, e nelle conferenze non viene fuori l'unzione dello Spirito Santo, e no è il Regno di Dio, perché se Dio avesse voluto fare una Repubblica, l'avrebbe chiamata la Repubblica di Dio e vero?

Invece per seguire Lui non si parla di Repubblica, e quindi non si parla del consenso comune: "Ma secondo me la Chiesa è questo e quest'altro, secondo me si dovrebbe andare più avanti, bisognerebbe andare più indietro, bisognerebbe conservare di più, bisognerebbe essere più innovatori, va meglio questa liturgia di quell'altra"

Queste sono discussioni accademiche, diaboliche, perché il Regno di Dio non è la Repubblica di Dio è il Regno di Dio, vuol dire che comanda Dio o no! Forse non è ancora chiaro nella mente di tanti cristiani e di tanti cattolici, che la Chiesa intesa nel senso profondo come corpo di Cristo, di cui lui è il capo e noi tutti siamo le membra non è una Repubblica è una teocrazia e anche se questa parola ci può fare paura è questa la verità!

Perché o comanda Dio, o comandiamo noi, ma se comandiamo noi non è più il regno di Dio, è il regno di Mauro, è il regno di Luisa, è il regno di Stefano, ma non è certamente il Regno di Gesù Cristo, se è il Regno vuol dire che Lui è il Re che Lui comanda e se Lui comanda e io voglio essere nel Regno di Dio, vuol dire che io condivido che Lui mi comandi, che lui mi guidi, sono d'accordo con tutte le sue idee e io le voglio fare, perché le sue idee sono diventate le mie e le voglio con tutte le forze, se no diventa la Repubblica e in una Repubblica dove tutti comandano sappiamo bene come vanno le cose, forse ne abbiamo l'esperienza vero?

Molto bene Signore, si leverà il grido: "Ecco lo sposo, andategli incontro, però le sagge non avevano bisogni di sentirsi dire: "Andategli incontro" perché anche se lui era ancora lontano loro erano già nel suo cuore, e Lui era già nel loro cuore.

Allora l'andargli incontro non è poi che una normale conseguenza.

Si apriranno le porte del paradiso per tutti, ci saranno quelli che dovranno ancora fare un grande labirinto per trovare l'ingresso, e ci saranno quelli che appena si apriranno le porte entreranno dentro perché il paradiso c'è l'avevano già dentro, e loro erano già dentro il paradiso, il Signore c'è l'avevano già nel cuore, perché il Signore aveva già ciascuno di noi nel suo cuore e quelli lo sapevano, per quello sono vissuti in questo mondo come se fossero già nell'altra vita.

Sono vissuti nel mondo senza appartenere al mondo, questo è il senso del camminare nel Regno di Cristo, non ci sono divisioni tra Cristo e noi, se Lui è il Re che guida la nostra vita.

Sia lodato Gesù Cristo ( Sempre sia lodato )