Matteo

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Capitolo 25

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Parabola delle dieci vergini

1 Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.
Lc 12,35-38
2 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge;
3 le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio;
4 le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi.
5 Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.
6 A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
7 Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.
8 e le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.
9 Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
10 Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono anche con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
11 Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!
Lc 13,25
12 Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.
Mt 24,42
Mc 13,33

Parabola dei talenti

14 Avverrà come di un uomo che partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.
Lc 19,12-27
Mc 13,34
15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.
16 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque.
17 Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.
18 Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
19 Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro.
20 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco ne ho guadagnati altri cinque.
21 Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
22 Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due.
23 Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
24 Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso;
Mt 19,28
Mt 24,47
Lc 16,10
25 per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo.
Gv 15,11
Gv 17,24
26 Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso;
27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse.
28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha dieci talenti.
29 Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
Mt 13,12+
30 E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.
Mt 8,12+

Il giudizio finale

31 Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
Mt 8,20+
32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,
Ez 34,17
33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
Rm 8,17
Ef 1,4
35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
Is 58,6-8
36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Gb 31,32
37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
At 9,5
Mt 10,40
Mt 18,5
Lc 10,16
Gv 13,33-35
41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra; Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;
Gb 22,6-9
43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
44 Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna ».
Dn 12,2
Gv 5,29
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Abbreviazioni
25,1-13 Parabola delle dieci vergini ( Lc 13,35-38 )
La parabola si ispira al tradizionale corteo che accompagnava la sposa nella casa dello sposo.
Le vergini rappresentano le anime cristiane nell'attesa dello sposo, il Cristo.
Anche se egli ritarda, la lampada della vigilanza deve restare pronta.
25,1 lampade: altra versione possibile "fiaccole".
La fiaccola, che si usava abitualmente nei cortei nuziali fatti all'aperto e in altre occasioni ( Gv 18,3 ), era comunemente composta da alcuni bastoncini lunghi e sottili, fasciati alla sommità da panni imbevuti d'olio.
Le lampade invece erano usate piuttosto in ambienti chiusi.
allo sposo: D e altri aggiungono: « e alla sposa ».
25,6 Lo sposo della parabola è il Cristo, che ritornerà senza che se ne sappia né il tempo né l'ora.
25,14-30 Parabola dei talenti
I cristiani sono i servi ai quali il padrone, Gesù, lascia la cura di far fruttificare i suoi doni per lo sviluppo del suo regno, e che dovranno rendergli conto della propria gestione.
- La parabola delle mine ( Lc 19,12-27 ) presenta analogie di forma, ma comporta un insegnamento abbastanza diverso.
25,15 Il "talento" equivaleva a seimila denari, cioè al salario di seimila giornate lavorative di allora. Mt 18,24.
25,21 ti darò autorità su molto o, con BJ, « ti stabilirò su molto »: designa la partecipazione al regno del Cristo.
- gioia del tuo padrone: è la gioia del banchetto celeste ( Mt 8,11+ ).
25,24-25 Il terzo servo mostra di avere un'immagine falsa di Dio, quasi fosse un padrone da servire per paura.
25,29 Vedi Mt 13,12.
25,30 Vedi nota a Mt 8,12.
25,31-46 Il giudizio finale
25,31 Gesù parla qui da giudice divino.
Egli però è anche colui che ha dato la vita per noi ( Rm 8,34 ).
verrà nella sua gloria: si tratta, questa volta, dell'ultima venuta del Cristo, alla fine del mondo.
25,32 tutte le genti: tutti gli uomini di tutti i tempi.
La resurrezione dei morti non è menzionata, ma deve essere supposta
( cf. Mt 10,15; Mt 11,22-24; Mt 12,41s ).
25,34 Il Cristo, Re-Messia, fa passare gli eletti dal suo regno a quello di suo Padre
( Mt 13,43+ ).
Quando è preparato il paradiso?
25,35 L'accoglienza del fratello bisognoso porta a salvezza anche chi non ha riconosciuto esplicitamente Gesù.
25,36 Gli uomini sono giudicati per le opere di misericordia ( descritte alla maniera biblica, cf. Is 58,7; Gb 22,6s; Sir 7,32s, ecc. ) non per le loro azioni eccezionali
( cf. Mt 7,22s ).
In Mt 10,32s interviene la confessione della fede.
25,40 Per piccoli si intendono qui tutti coloro che, in vari modi, sono bisognosi.
Vedi anche nota a Mt 10,41-42e Mt 18,5.