Le età della vita

Il richiamo alle età della vita, sul quale si imposta il progetto delle Missioni diocesane dei prossimi anni, consente una preziosa mediazione alla nostra Chiesa.

Le età della vita non sono semplicemente la fotografia di una realtà "profana", suscettibile di essere in qualche modo santificata, ma sono la schematica rivelazione di una realtà già spirituale, che invita a riflettere sul significato dell'esistenza ed introduce al Vangelo.

Infatti tutti noi esperimentiamo che la vita ha scansioni temporali e che la diversità delle sue stagioni ci pone degli interrogativi.

Questa diversità è paragonabile alla misteriosa, ineguale assegnazione dei talenti ed è sempre coinvolta nell'orientamento morale che non prescinde dalla nostra maturità e che valorizza il tempo che ci è dato, fino al punto in cui un solo giorno può decidere tutta la vita.

La Sacra Scrittura, poi, ci conferma che le nostre età sono assunte dalla pedagogia divina: il Signore attende pazientemente la crescita delle sue creature, in vista del raggiungimento della misteriosa pienezza per la quale "Egli sarà tutto in tutti" ( 1 Cor 15,28 ).

Nello svolgimento delle Missioni diocesane non solo ritengo cosa opportuna non separare rigidamente le diverse età, tenendo conto che esse sono in profondo cambiamento nei loro limiti e nelle loro specificità, ma vedo anche la necessità di suggerire una migliore valorizzazione delle tappe della crescita umana: infatti, al di là dei messaggi televisivi, la società attuale non è attenta, né rispetta le condizioni dell'età evolutiva ( ad esempio infanzia e preadolescenza… ).

Allo stesso modo corriamo il rischio di non scorgere la ricchezza spirituale delle fasi più avanzate della vita, poiché siamo indotti a concentrarci sul problema dell'assistenza agli anziani, senza illuminare le condizioni della compresenza e del dialogo accanto a queste persone.