Cammino di formazione

14-05-2006

Don Mauro Agreste ( Incontro gruppi alla Sorgente )

Indice

1) Giovanni: "In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli."
2) Quello che si aspetta il Signore è di essere manifestato, fatto vedere, fatto conoscere
3) Diventare capaci, con il cuore aperto, di ricevere l'amore di Dio
4) Ora Dio ci ha amati per primo, per renderci felici. Perché si aspetta che noi rispondiamo a questo suo amore
5) Dio ti chiama, ma se ti capita di sentire dentro di te svogliatezza, insensibilità,bisogna che tu faccia un esame
6) Per tutti c'è il tempo della verifica
7) Il cammino spirituale è caratterizzato da un processo che prevede l'incontro, la frequentazione, l'innamoramento e poi la vita di comunione
8) Poi c'è l'innamoramento. È il tempo speciale delle coccole di Dio
9) Il tempo dell'uscita dal paese d'Egitto
10) La Messa domenicale è il tempo in cui tu vai all'oasi
11) Introibo ad altare Dei, ad Deum qui laetificat juventudem meam
12) Il ricordo di ciò che Dio ha fatto per te. Lo ha fatto quando tu ti sei lasciato incontrare da Lui
13) La mancanza di consolazioni, la mancanza di sensazioni gioiose, è il cammino nel deserto
14) Rispondere a questo amore significa essere capaci di essere forti, liberi
15) La conseguenza è che si porta frutto
16) Il dono del cannocchiale, ci dà la possibilità di vedere oltre, di non fermarci ad adesso

1) Giovanni: "In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli."

Vorrei partire, in questa riflessione del brano di Vangelo di Giovanni ( Gv 3,18-24 ), con questa frase: "In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli."

Quando pensiamo al verbo glorificare, ci viene sicuramente in mente la voglia di lodare, di esaltare, che è contenuto sicuramente nel significato di questa parola, però la parola gloria, da cui viene anche il verbo glorificare cioè recare gloria, ha anche un altro significato, che è quello di manifestare cioè far vedere.

Allora se volessimo vedere un significato un pochino diverso dal solito, da quello che ci appare immediatamente, questa frase potrebbe diventare così: "In questo il Padre mio è manifestato: che portiate molto frutto".

2) Quello che si aspetta il Signore è di essere manifestato, fatto vedere, fatto conoscere

Allora ciò che Dio si aspetta da quelli che sono i suoi discepoli, cioè da quelli che lo cercano, che lo seguono, non è semplicemente l'euforia o l'emozionalità, perché ne parlavamo prima vi ricordate?

Emozione è come un fuoco di paglia, fa una grande fiammata, però scalda poco e dura ancora meno.

Allora quello che si aspetta il Signore è di essere manifestato, fatto vedere, fatto conoscere, "in questo è glorificato il Padre mio: se voi porterete frutto".

3) Diventare capaci, con il cuore aperto, di ricevere l'amore di Dio

Ora portare frutto significa tante cose, ma è la prosecuzione del discorso che abbiamo avuto prima: è la risposta all'amore che Dio ha infuso dentro di noi.

Prima parlavamo di come fosse necessario, per ciascuno di noi, di diventare capaci, con il cuore aperto, di ricevere l'amore Dio.

Aprire il cuore capendo questo: Dio mi ama, cioè Dio vuole farmi felice.

Questo è il primo movimento, non può che venire da Dio tutto questo.

L'iniziativa l'ha sempre presa Dio, e l'ha sempre presa per primo Lui, tuttavia Dio dice: "Però mi aspetto qualche cosa".

Tutti, persino Dio, tutti noi non facciamo mai niente senza che ci aspettiamo qualche cos'altro.

Qualunque cosa la facciamo aspettandoci una conseguenza, un risultato; così pure Dio, nel Suo infinito amore, lo riversa nei nostri cuori perché si aspetta una conseguenza.

4) Ora Dio ci ha amati per primo, per renderci felici. Perché si aspetta che noi rispondiamo a questo suo amore

Ora Dio ci ha amati per primo, Dio ha fatto il primo passo per renderci felici perché si aspetta che noi rispondiamo a questo Suo amore.

Si aspetta una risposta. Così quando tu devi chiamare una persona, dici ad alta voce il suo nome, non così per dire il suo nome e basta, perché dicendo ad alta voce il nome cosa fai?

Ti aspetti una risposta, per esempio eh? È vero o no?

Allora dalle cose più banali noi capiamo anche degli insegnamenti; Dio ci chiama per primo, Dio ci ama per primo, con una ragione molto semplice: si aspetta una risposta.

La risposta all'amore di Dio non dovrebbe essere: insensibilità, freddezza, svogliatezza, perché?

Perché se tu hai aperto il cuore e hai ricevuto l'amore qualcosa dentro di te è cambiato.

5) Dio ti chiama, ma se ti capita di sentire dentro di te svogliatezza, insensibilità,bisogna che tu faccia un esame

E adesso arriviamo alle note dolenti.

Perché il problema è questo: che Dio ti chiama, ma se ti capita di sentire dentro di te svogliatezza, indolenza, insensibilità, non hai voglia di fare niente, bisogna che tu faccia un esame dentro di te, devi essere vero davanti a Lui, e devi domandarti perché?

Perché non sono entusiasta del Signore? Perché non sono felice di Lui?

Ho veramente aperto il cuore per ricevere il Suo amore? Perché se l'ho ricevuto la mia vita è cambiata.

A questo punto si esige una precisazione: perché quando tu apri il cuore e ricevi l'amore del Signore, sicuramente vivi un periodo di tempo speciale, ricco di gioia; ma non sarà sempre così.

6) Per tutti c'è il tempo della verifica

Perché per tutti, c'è il tempo della verifica. Qualcuno dice il tempo della prova.

Però, voi sapete, su questa parola prova si è aggiunto un significato pesante, che fa pensare alle persone, che Dio ti mette alla prova.

No sei tu che metti alla prova te stesso.

Una volta Santa Teresa d'Avila, in un periodo molto difficile della sua vita, si lamentava con il Signore, e il Signore le rispondeva nel cuore, dicendole: "Come non hai letto sul mio libro che io quelli che amo li castigo e li rimprovero, esigo di più da loro?".

E lei da persona veramente autentica, essere persone autentiche significa avere anche un sano umorismo spirituale, ebbe, qualcuno dice la sfrontatezza, ma io dico la libertà carica di amore, di dirGli. "Ecco perché hai così pochi amici".

7) Il cammino spirituale è caratterizzato da un processo che prevede l'incontro, la frequentazione, l'innamoramento e poi la vita di comunione

Allora attenzione: il cammino spirituale di ciascuno di noi, è caratterizzato da un processo che prevede l'incontro, la frequentazione, l'innamoramento e poi la vita di comunione.

L'incontro; quando tu hai conosciuto Gesù.

Forse ne sei stato folgorato, forse la persona di Gesù ti ha messo in crisi, perché è una figura emblematica, i Suoi insegnamenti sono profondi ma ti costringono anche a riflettere, è così o no?

Dopo l'incontro c'è la frequentazione, lo stare con Lui.

Per qualcuno in modo entusiastico, per qualcun altro in modo faticoso e di revisione, di riflessione, di meditazione.

8) Poi c'è l'innamoramento. È il tempo speciale delle coccole di Dio

Poi c'è l'innamoramento.

E questo periodo dell'innamoramento è qualche cosa da cui l'innamoramento umano prende significato.

In quel tempo speciale tutti ricorderete come tutto era completamente diverso, e anche i momenti difficili non erano poi così neri, erano semplicemente un rosa più scuro, tutto il resto era sempre tutto rosa, è vero o no? Si affrontava meglio.

È il tempo speciale delle coccole di Dio. Dio rinforza il tuo cammino dietro di Lui dandoti la certezza della Sua presenza, avvertendo la Sua assistenza, la Sua compagnia.

Ma tutto questo tempo non durerà in eterno; è un periodo in cui tu ti devi fare le ossa, la tua spina dorsale deve diventare robusta per sostenere tutto il resto del tuo cammino.

Allora, in quel periodo speciale, il Signore ti concede anche delle consolazioni, ti concede di avere una preghiera profonda, di avere una meditazione, di avere fame e sete di Lui; ma questo non durerà sempre.

Perché potrebbe succedere che tu ti metta a seguire il Signore per avere delle consolazioni, non per Lui, perché così ti senti bene, ti piace, uh che bello.

Ma questo non sarebbe seguire il Signore, ma sarebbe seguire te stesso.

9) Il tempo dell'uscita dal paese d'Egitto

Allora dopo questo tempo necessario, importante, utile ma che necessariamente, utilmente, non potrà durare tutta la vita, c'è il tempo dell'uscita dal paese d'Egitto.

Sei uscito dall'Egitto, e hai attraversato il Mar Rosso e ora devi camminare nel tuo deserto.

Proprio come gli ebrei che erano fuggiti dall'Egitto.

In tutto questo tempo, che è il tempo della nostra vita, noi cammineremo nel deserto da un'oasi all'altra.

Quindi vuol dire: a suo tempo, nel momento giusto, il Signore provvederà per ciascuno di noi l'oasi; il punto di ristoro, il punto di riposo, il tempo della comunione con il Signore, che è anche un tempo liturgico.

10) La Messa domenicale è il tempo in cui tu vai all'oasi

Per esempio la Messa domenicale, è il tempo in cui tu vai all'oasi: "chi ha sete venga a me e beva"; e vai a riposarti ai Suoi piedi, per riempirti di Lui, per dare finalmente senso a tutta la tua settimana con tutte le cose frenetiche che si debbono fare; ti riposi ai piedi dell'altare, rinnovi la tua salute, la tua giovinezza.

In un tempo non lontano in cui c'era il rito della Messa secondo San Pio V, il sacerdote entrando in Chiesa, s'inchinava davanti all'altare.

11) Introibo ad altare Dei, ad Deum qui laetificat juventudem meam

Prima di salire i gradini dell'altare diceva: introibo ad altare Dei, ad Deum qui laetificat juventudemm mea.

Entrerò all'altare di Dio, a quel Dio che allieta, rinnova la mia giovinezza.

Ecco il popolo di Dio, convocato alla presenza di Dio non per ubbidire a una legge, ma per rinfrancare l'anima propria, per essere rinnovato nel proprio cammino, per essere rinvigorito, dissetato, ricevere la vera manna, il vero pane che discende dal cielo, non come quello che i nostri padri ricevettero nel deserto.

"Io sono il pane disceso dal Cielo." Dice Gesù.

Per ricevere l'acqua viva, l'acqua che ti dà la vita, che ti dà la forza; è la vita di Dio che viene dentro di te attraverso il sacramento eucaristico, una nuova effusione di Spirito Santo.

In questo sacramento, come in tutti gli altri, la sorgente di acqua viva zampilla dentro di te, rinnovi la tua vita.

Poi per il resto della tua settimana, per il resto della tua vita.

12) Il ricordo di ciò che Dio ha fatto per te. Lo ha fatto quando tu ti sei lasciato incontrare da Lui

Tu camminerai tenendo nella tua mente il ricordo di ciò che Dio ha fatto per te.

Lo ha fatto quando tu l'hai incontrato; meglio quando tu ti sei lasciato incontrare da Lui, quando non fuggivi, ti sei fermato e hai detto: sentiamo che cosa hai da dirmi.

E da quel momento hai avuto l'incontro.

Quindi per il resto della tua vita, tu devi custodire gelosamente il tempo dell'incontro che hai fatto con Dio, perché questo dà il senso a tutta la tua vita, si direbbe da il là, e cammini, e non lo dimentichi: il Signore ha fatto questo per me, e dunque io cammino nella Sua strada, nella Sua scia, non dimenticando, quello che Lui ha fatto per me.

Come mi è stato vicino, così lo sarà, a suo tempo, nel momento giusto. Da un'oasi all'altra.

Tempo liturgico, ma anche un'oasi speciale, che è un dono che il Signore dà per confermare il tuo cammino, per dirti: "Vai questa è la strada giusta. Stai tranquillo così devi fare".

13) La mancanza di consolazioni, la mancanza di sensazioni gioiose, è il cammino nel deserto

La mancanza di consolazioni, la mancanza di sensazioni gioiose, non è un motivo per dire: "Ah il Signore non mi ama" è invece il cammino nel deserto.

Il Signore ti ama perché ti ha promesso la Terra Promessa e ti sta conducendo in un itinerario di purificazione.

Perché quando tu entrerai nella Terra Promessa tu sia splendido, libero, pieno, vero e totale.

Allora glorificare il Padre significa far vedere a tutti, ma prima di tutto a te stesso, che Dio ti ama.

14) Rispondere a questo amore significa essere capaci di essere forti, liberi

E tu rispondi a questo amore. Rispondere a questo amore significa essere capaci di essere forti, e forti vuol dire liberi, non dominati da niente.

Non dominati dal passato, non dominati dal futuro: mi succederà questo, non mi succederà, pensa se mi dicono che ho una malattia cosa accadrà?

Non dominato dal futuro, libero dal futuro, libero perché fiducioso, libero perché sai bene a chi hai dato la tua vita, nelle Sue mani e sai di essere in buone mani.

15) La conseguenza è che si porta frutto

La conseguenza è che si porta frutto, perché quando Dio è in te e tu vivi con Lui, per Lui, in Lui si vede in tutto quello che fa.

Sei una persona serena. Puoi avere tanti problemi, ma certo non hai la disperazione.

Puoi essere in un tempo di aridità spirituale, ma certo non sei nella solitudine.

Possono esserci altre difficoltà nella tua vita, però i tuoi occhi continuano a vedere lontano.

Allora se questa è la nostra oasi di questa settimana: l'incontrarci qui insieme; ma credo che per tutto quello che abbiamo sentito oggi, abbiamo ricevuto tanto nutrimento da diventare quasi obesi, è vero o no?

16) Il dono del cannocchiale, ci dà la possibilità di vedere oltre, di non fermarci ad adesso

Allora direi questo: portare molto frutto, diventare miei discepoli significa aver ricevuto da Dio il dono del cannocchiale, perché con questo dono vediamo lontano.

Non limitiamo la nostra vita al qui e adesso, la presenza di Dio in noi, e con noi, ci dà la possibilità di vedere oltre.

Più avanti, di non fermarci ad adesso, ma di considerare, di ricordarci, di capire con il cuore, che tutto quello che stiamo vivendo adesso diventa qualcosa di prezioso per il dopo, perché se siamo morti con Cristo crediamo anche che siamo risorti con Lui.

Non cerchiamo più le cose di questo mondo, ( senza disprezzarle ) ma cercando le cose dell'aldilà saremo capaci di apprezzare, nel modo giusto, anche le cose dell'aldiquà.

Esse non diventeranno per noi un idolo, diventeranno un mezzo che ci aiuta a vedere oltre.

Signore tante cose Hai fatto per noi, ma finché non ti abbiamo veramente incontrato eravamo ciechi.

Poi Tu ci hai aperto gli occhi e abbiamo visto quanto sei grande.

Apri anche il nostro cuore, perché gli altri vedendo in noi la Tua presenza, possano incontrare Te.

Sia lodato Gesù Cristo.