La giustizia

6-3-2009

Don Mauro Agreste

Indice

1) Il Signore, questa sera, ci vuole parlare della giustizia.
2) Il Signore ci parla dell'uomo giusto, non ci sta parlando dell'uomo che ubbidisce alla legge, ma l'uomo che ha scoperto il senso.
3) Dio ha creato tutto ciò che esiste, non lo ha mica fatto per caso, tutto segue la Sua logica di ordine che prevede un motivo e uno scopo.
4) L'essere umano ha il libero arbitrio, ciò che gli animali non hanno, questo vuol dire che gli esseri umani decidono se raggiungere la situazione di giustezza.
5) Adesso tocca a ciascuno di noi. I santi della nostra terra ci passano il testimone.
6) Ancora una parola breve. La nostra anima ha bisogno della parola di Dio, ascoltala, leggila, rileggila, pensaci e rimeditala

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: « Se la vostra giustizia non supererà quella degli Scribi e dei Farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli… »

Omelia

1) Il Signore, questa sera, ci vuole parlare della giustizia. E la giustizia non è solo una delle virtù cardinali, ma la giustizia di cui noi stiamo parlando qui è un'altra cosa, più vasta, più profonda

La parola che abbiamo sentito dire più di frequente in questi brani sono: giustizia, avete notato?

« Se la vostra giustizia non sarà superiore … », « il giusto vivrà se si convertirà … » ecc… ecc… dunque vuol dire che il Signore, questa sera, ci vuole parlare della giustizia.

E la giustizia non è solo una delle virtù cardinali, ma la giustizia di cui noi stiamo parlando qui è un'altra cosa, più vasta, più profonda, perché?

Vorrei che noi usassimo questo piccolo trucchetto: la giustizia è come la giustezza.

Ditelo! Giustezza, cioè essere giusti; che cosa vorrà mai dire essere giusti?

Quando una cosa è giusta? Quando è ben fatta, siete d'accordo?

E che cosa vuol dire che una cosa è ben fatta?

Vuol dire che segue tutte le regole, vuol dire che è riuscita bene, vuol dire che non c'è niente di troppo e non le manca niente, giusto?

Quindi vuol dire che una cosa giusta è una cosa finita, completa, piena.

Una cosa giusta, si dice: « Bene, l'opera è finita ».

Mi viene in mente la Cappella Sistina; immagino il viso di Michelangelo quando dopo che ha finito di dipingere tutta la volta, dice: « Oh, è finita ».

Cosa vuol dire che è finita? Che ha dato tutto il colore?

No, vuol dire che ha finito tutti i particolari, esattamente quello che lui aveva nella mente; l'ha cambiata dopo?

No perché era finita, ed era finita in modo giusto o in modo sbagliato? Giusto.

Quindi vuol dire che era perfetta, ci siamo fino a qui?

E perfetta che cosa vuol dire? Perfetta vuol dire: una cosa che non ha più bisogno di essere cambiata, perché ogni cambiamento invece di migliorarla, la peggiora.

Siete tutti d'accordo su questi concetti?

Allora dire giusto e dire pieno e dire finito e dire completo e dire riuscito e dire perfetto, è la stessa cosa.

2) Il Signore ci parla dell'uomo giusto, non ci sta parlando dell'uomo che ubbidisce alla legge, ma l'uomo che ha scoperto il senso. La giustizia di Dio vuol dire che il Signore, da noi, si aspetta la pienezza di quello che noi siamo

Quindi quando qui, questa sera, il Signore ci parla dell'uomo giusto, non ci sta parlando dell'uomo che ubbidisce alla legge, ma l'uomo che ha scoperto il senso.

Non basta fare una cosa per dovere.

Quando tu fai qualunque cosa semplicemente per dovere, è sempre diversa da quando tu fai la stessa cosa per amore; riesce in modo diverso, siete d'accordo?

« Ma come ho seguito tutte le regole », certo ma ti mancava solo la principale: l'amore.

Infatti la giustizia di Dio, non è semplicemente Dio che dice: « Vediamo se questa persona si è comportata nel modo giusto », non è questo, il Signore non guarda solo il comportamento, anzi direi che guarda soprattutto il cuore della persona: è un cuore giusto oppure è solo un cuore esteriore che obbedisce alla Legge, ma dentro pensa altre cose?

Allora la giustizia di Dio vuol dire che il Signore, da noi, si aspetta la pienezza di quello che noi siamo.

Quando, a suo tempo, ci fu un architetto che decise: « Facciamo questa chiesa » l'ha pensata, l'ha disegnata e poi l'ha data all'impresa: « Ecco dovete costruire una chiesa fatta così ».

Vi immaginate cosa sarebbe successo se, ad un certo momento, l'impresario avesse detto: « No, no, non mi piace così, faccio dei cambiamenti, le colonne le faccio rotonde, faccio un arco di un altro tipo, poi ne faccio qualcuna esagonale ecc… ».

Finita l'opera cosa avrebbe detto l'architetto?

« Cos'è questa roba? È mica giusto, non è il mio progetto, non è mica una cosa mia; io non la riconosco perché non è secondo il progetto ».

3) Dio ha creato tutto ciò che esiste, non lo ha mica fatto per caso, tutto segue la Sua logica di ordine che prevede un motivo e uno scopo. Tutto ciò che esiste, esiste perché Dio lo ha voluto

Allora, pensiamo un po' bene, quando Dio ha creato tutto ciò che esiste, non lo ha mica fatto per caso, tutto segue la Sua logica di ordine che prevede un motivo e uno scopo.

Tutto ciò che esiste, esiste perché Dio lo ha voluto.

Quindi c'è un motivo, e c'è anche uno scopo.

Alcune cose le capiremo subito, altre cose le capiremo nell'altra vita, ma tutto ciò che esiste, esiste per un motivo e per uno scopo.

Allora Dio ha fatto esistere l'universo, con le galassie, le stelle, i pianeti ecc… e tutto segue la sua logica, le sue leggi che Lui ha inventato e ha impresso in tutte le cose che esistono; e tutto ciò che esiste, compresi gli animali e le piante, seguono queste regole.

Piante e animali seguono le regole che Dio ha impresso nella natura e che si chiamano: le leggi della natura.

Gli animali agiscono in un certo modo perché hanno l'istinto, e seguono le leggi dell'istinto.

Ma quando Dio ha voluto creare l'uomo, lo ha fatto diverso.

Lo ha fatto simile a Lui, infatti l'uomo gode di un certo grado di libertà, si chiama libero arbitrio, che non è la possibilità di fare qualunque cosa, ma è la possibilità di essere artefici di noi stessi; è un concetto difficile artefici di noi stessi, il fato non esiste, la fortuna non esiste, il caso è il caso.

Allora questo vuol dire che per quello che si riferisce a noi, seguiamo le leggi della natura per certe cose, ma seguiamo la legge dello Spirito per altre cose, per esempio per decidere chi siamo e che cosa vogliamo essere. Dio si aspetta che il nostro corpo cresca sano?

Ha fatto delle leggi perché questo succedesse.

Dio si aspetta che la nostra psiche si armonizzi e diventi relazionale e ha fatto delle leggi perché questo succeda, infatti gli esseri umani sono esseri di relazione, non sono fatti per stare isolati; e questo fa parte del Suo disegno.

Però nessuno potrebbe dire: « L'essere umano è sufficiente che sia cresciuto e che usi il cervello e allora è tutto a posto ».

No, perché l'essere umano ha il libero arbitrio, ciò che gli animali non hanno, questo vuol dire che gli esseri umani decidono se raggiungere la situazione di giustezza; se vogliono essere giusti.

4) L'essere umano ha il libero arbitrio, ciò che gli animali non hanno, questo vuol dire che gli esseri umani decidono se raggiungere la situazione di giustezza. Se vogliono essere giusti ci fa capire che non siamo completi finché non siamo giusti, e essere giusti vuol dire, essere semplicemente normali

Essere giusti vuol dire che anche il nostro spirito deve potersi sviluppare.

Il nostro spirito creato direttamente da Dio e soffiato dentro ciascuno di noi nell'istante stesso del concepimento, il nostro spirito ha delle esigenze e ha dei diritti.

Il nostro corpo ha dei diritti sì o no? La nostra mente ha dei diritti sì o no?

E perché non il nostro spirito? I diritti del nostro spirito sono quelli di poter stare con Dio.

Il nostro spirito per poter crescere e diventare onesto e solido, desidera stare con Dio.

E finché il nostro spirito non si riposa sul cuore di Dio, rimane handicappato, deficiente.

Lo spirito deficiente, cosa vuol dire deficiente? Che gli manca qualcosa, è in deficit, non è un insulto, vuol dire che qualche cosa che doveva esserci invece è mancato.

Che cosa manca allo spirito? L'intimità con il Signore.

Il nostro spirito, la nostra anima ha sete del Dio vivente.

Persino i salmi ce lo dicono: « Quando verrò e vedrò il volto di Dio? »

Il nostro spirito ha questi diritti, e finché il nostro spirito non viene nutrito, non viene rispettato; solo che quando il nostro spirito non viene nutrito, non può stare alla presenza di Dio, perché tu non glielo permetti, allora tu diventi una persona a cui manca qualche cosa.

Non sei una persona giusta, non sei completa, non sei normale, non sei una persona normale.

Lo so anch'io che la cultura laicista dei nostri decenni ci fa credere, e lo dicono tanti e lo strombazzano, che i cristiani sono dei cretini, perché la parola ha la stessa radice, allora secondo una etimologia del tutto inventata e assurda, sono stati scritti dei libri da personaggi di dubbia reputazione, che quando insegnano matematica insegnino pure matematica, ma non si mettano ad insegnare teologia, è tipico dei seminaristi che hanno abbandonato il loro cammino, sapete chi è?

Il nostro concittadino Piergiorgio Odifreddi, che non si è fatto nessuno scrupolo di insultare un miliardo di abitanti sulla terra, anzi più di tre miliardi, dicendo che cristiani uguali cretini, perché la parola ha la stessa radice.

Allora tutto questo ci fa pensare, tra parentesi, che dove c'è molta opposizione allora vuol dire che l'opera di Dio è molto in azione, e la nostra terra ha prodotto, nel corso dei secoli, fior fiore di santità, siete d'accordo?

Adesso tocca a ciascuno di noi.

5) Adesso tocca a ciascuno di noi. I santi della nostra terra ci passano il testimone. Tutti possono essere santi, come si fa? Semplice, si vivono le cose di tutti i giorni alla presenza di Dio

I santi della nostra terra ci passano il testimone.

Sapete chi sono i santi? Sono le persone normali, ecco cosa sono i santi.

Il santo non è quello che cammina trenta centimetri da terra, se Dio vuole succede anche questo, ma il santo è la persona normale, cioè che è cresciuta armonicamente, non solo nel corpo e niente nella mente, non solo nel corpo e nella mente e niente nello spirito, ma tutto il corpo, tutta la mente, tutto lo spirito, armonizzati insieme per far vedere al mondo la buona notizia: Dio è in mezzo a noi.

Giustamente Gabriella, all'inizio della serata diceva: « Vi ricordate il mercoledì delle ceneri? Convertiti e credi al Vangelo. »

Credere al Vangelo vuol dire credere alla buona notizia che Dio ci ha portato, e la buona notizia è: che Dio - non so quante centinaia di volte - sulla Bibbia dice: « Non temete », e le ultime parole che Gesù dice prima di salire al Cielo « Non temete, io sono con voi tutti i giorni, fino alla consumazione dei secoli ».

Allora dobbiamo imparare a capire che giustizia uguale giustezza, e giustezza uguale normalità, normalità uguale santità.

Tutti possono essere santi; e io spero che in questa assemblea vi siano molte persone che stanno camminando sulla strada della santità; come si fa?

Semplice, si vivono le cose di tutti i giorni alla presenza di Dio.

Tutto, i tempi felici, i tempi tristi, i momenti di successo e quelli di sconfitta, è come nel matrimonio: nella buona e nella cattiva sorte.

Sempre con te Signore, offro tutto a te, dono tutto a te.

E se tu ogni giorno fai questo, senza togliere spazio ai diritti della tua anima, tu cammini sulla strada della santità

6) Ancora una parola breve. La nostra anima ha bisogno della parola di Dio, ascoltala, leggila, rileggila, pensaci e rimeditala

Ancora una parola breve per dire di che cosa ha bisogno la nostra anima.

Ha bisogno della parola di Dio, ascoltala!, Leggila!

Leggila, rileggila, pensaci, rimeditala; non è importante quanto capisci è importante custodirla.

Ti dico solo la « furbizia » della Madonna, non abbiamo mai pensato che la Madonna fosse furba, nel senso giusto, nel senso buono del termine, intelligente e furba.

All'angelo che le ha proposto quella cosa grandiosa: « Accetti di essere madre del Messia … », lei dice: « Ma come? Io non conosco uomo ».

L'angelo le da una spiegazione, tanto vera quanto difficile, e Maria dice: « Ho capito, è il progetto di Dio.

Poi come Lui lo vuole fare è secondario.

Se io l'ho capito o non l'ho capito è secondario, mi interessa solo sapere che quello è il progetto di Dio ».

Sentite con che parole sagge lei risponde a Gabriele l'arcangelo: « Avvenga di me secondo quello che tu hai detto ».

Che può anche voler dire questo: « Avvenga di me, non quello che io ho capito, ma quello che hai detto tu. Lo accetto, lo voglio, lo desidero, mi fido, condivido ».

Allora il suggerimento è questo: leggi la parola del Signore; dai del tempo al tuo Dio; fai delle visite alla chiesa quando tu passi per le tue commissioni, entra 5 minuti, vai a salutare il tuo Dio, lui se lo merita e la tua anima ne ha bisogno, è un suo diritto; la preghiera personale; i sacramenti, tutti compreso la Confessione; il perdono, non c'è guarigione senza il perdono, se sei venuto qui - come dice il Vangelo di questa sera - e nel tuo cuore non c'è il perdono, il regalo più grande che devi chiedere non è la guarigione dall'artrosi, o da chissà quale altra cosa, la guarigione del tuo cuore: dammi la capacità di perdonare.

E se tu, questa sera, esci dalla chiesa dicendo: « Voglio perdonare quelle persone che mi hanno fatto del male » tu devi venire la volta prossima a fare la tua testimonianza, perché se non fosse stato Dio, quella roba lì tu non l'avresti mai pensata.

Signore ti ringraziamo perché tu ci fai capire che non siamo completi finché non siamo giusti, e essere giusti vuol dire, essere semplicemente normali.

Tra le tante cose di cui abbiamo bisogno, questa sera: « Metti luce nei nostri cuori, e facci capire che cosa manca, a noi, per essere normali.

Facci schiacciare sotto i piedi la nostra prepotenza e la nostra permalosità.

Fai che accettiamo di ammettere che non siamo normali, perché se diamo poco spazio a te, non possiamo essere normali, ci manca qualche cosa ».

Sia lodato Gesù Cristo.