Collaborare alla santità del mondo

13-3-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) Liberamente intercediamo per il mondo
2) Autentico cammino ecclesiale
3) Aiuto gli altri a vivere bene?
4) Preghiera di intercessione e di richiesta di misericordia
5) Collaborare per la santità del mondo
6) Esempio sull'inferno
7) La gloria del mondo e quella di Dio
8) Il significato di "Sabaoth"
9) Gli Angeli in paradiso
10) Quando saremo di fronte allo splendore della gloria di Dio
11) In paradiso i primi saranno gli ultimi
12) Valori diversi secondo il mondo e secondo Dio

1) Liberamente intercediamo per il mondo

Nell'ambito della radicalità della scelta cristiana, è vero che vediamo intorno a noi il tanto male che si diffonde e ci fa quasi pensare che il male abbia sopravvento sul bene, però è anche vero che c'è tanta santità diffusa.

Ora sarebbe auspicabile che questa santità diventasse consapevole non solo per inerzia, ma per decisione libera; ossia intendo dire questo, una persona vede il male che c'è nel mondo e liberamente intercede per il mondo.

Non spera da Dio la misericordia, la chiede, perché il cristiano che ha una certa sensibilità, spera da Dio la misericordia, il cristiano che sta facendo un cammino spirituale non semplicemente la spera, ma la chiede.

Come fanno nei monasteri di clausura, dove di radunano e pregano per il Papa, la Chiesa, i vescovi, i sacerdoti, le famiglie, per la società civile, per le nazioni del mondo, per la fame nel mondo, per la disoccupazione, per tutto.

Continuamente chiedono a Dio la misericordia e la salvezza.

Ora io dico una cosa: un cristiano autentico, ben formato, può restare insensibile alle necessità del mondo? No.

Quando il cristiano è autentico, non solo di nome, allora te ne accorgerai perché prega e chiede al Signore non solo per se stesso o per la sua famiglia, ma chiede per la Chiesa, chiede per il mondo, chiede per i governanti, chiede per i poveri, chiede per gli emarginati, chiede per i peccatori.

2) Autentico cammino ecclesiale

Allora questo ti fa capire che il tuo cammino ecclesiale è diventato autentico, perché nel cammino ecclesiale ci sono quelli che prendono il latte e ci sono quelli che coltivano la terra.

Quelli che prendono il latte sono quelli che dipendono in tutto dagli altri, quelli che coltivano al terra sono quelli che provvedono il cibo agli altri.

Allora finche una persona non è maturata spiritualmente e anche cristianamente è come un neonato che continua a prendere il latte dalla mamma, sfrutta la madre.

Ma il desiderio di ogni madre non è che il figlio fino a 40 anni continui a prendere il latte, giusto? il desiderio della madre è di vedere il figlio, che cresce, diventa autonomo e contribuisce al bene della famiglia.

La tua famiglia è la Chiesa, la Chiesa è nel mondo, questo vuol dire che il cristiano autentico è il cristiano che si impegna per santificare tutte quelle che sono le azioni dell'uomo nel mondo.

3) Aiuto gli altri a vivere bene?

Quindi il cristiano autentico non solo fa bene il suo dovere, ma aiuta gli altri a vivere bene.

Se tu hai un certo tipo di potere o di autorità, tu devi esercitare questo potere o autorità in modo cristiano, non in un modo mondano.

Tu hai un negozio e in questo negozio hai dei subalterni, bene, tu come li tratti nella giustizia anche economica, nella bontà, nella carità?

Ti limiti ad avere dei rapporti interpersonali di carattere commerciale, oppure, dato che sei un cristiano, fai tutto ciò che è giusto e non concedi più di ciò che sia giusto, perché la giustizia è così?

Une quisque suum, a ciascuno il suo, senza dimenticare la carità quindi essere anche capace di un regalo, di qualche cosa di più e nello stesso tempo avere anche un rapporto umano che diventi poi un rapporto cristiano tra queste due persone.

Tu hai una persona a casa tua che viene a farti le pulizie, come viene trattata?

Bene, ci sono esempi molto banali, ma poiché sono cose che possono accadere, il cristiano si comporta sempre in un modo da cristiano.

Certo, sembra che tutto il mondo giaccia sotto il potere di satana, però il Vangelo dice il mondo, non dice i cristiani, perché i cristiani sono nel mondo, ma non sono del mondo; ora se ci sono persino i cristiani che si fanno dominare dal mondo allora questo si che è un problema!

4) Preghiera di intercessione e di richiesta di misericordia

Per questo esiste la preghiera di intercessione e di richiesta di misericordia, ma questa preghiera non è delegata o esclusiva dei conventi di clausura è una preghiera auspicata per tutti.

Abbiamo fatto questa mattina l'adorazione alle cinque piaghe, avete visto come si fa la preghiera di intercessione?

Si contempla Dio nel suo mistero, lo si loda per ciò che Lui è e Lui ha fatto, gli si chiede qualche cosa e poi lo si ringrazia.

Nell'adorazione alle cinque piaghe avete visto cinque esempi di intercessione a favore della Chiesa a favore della famiglia, delle anime del purgatorio, della società ecc. ecc.

Ora che cosa vieta a ciascuno di voi di farlo ogni giorno?

Se voi mentre siete in tram vi leggete questo, in un quarto d'ora avete interceduto per il mondo.

C'è qualcuno che lo fa, ha fatto scalpore quello che voi avete fatto?

Nella terra no, ma nei cieli sì.

Nei cieli voi avete aperto un rubinetto di grazie che cadono su tutta l'umanità.

Non ve ne accorgete voi, ma quando voi morirete e vi presenterete alla porta del Paradiso, forse il Signore vi manderà ad accogliervi tutte le persone che si sono salvate grazie alle vostre preghiere; e voi vedrete una folla infinita e direte: chi sono questi?

E loro saranno lì a salutarvi e ad accogliervi dicendo: noi siamo quelli che si sono salvati perché tu hai pregato per noi.

Ma quando? Tutte le volte che hai interceduto per gli emarginati, i disoccupati, i peccatori, ecc.

Vuoi fare della penitenza? Fai penitenza che abbia un significato.

È quaresima, non mangio la carne, ma vorrei tanto un bicchiere di coca cola.

No Signore, ti offro questa piccola rinuncia che tutto sommato posso fare, non mi distrugge la vita, te la offro per questa ragione, la conversione di una persona.

5) Collaborare per la santità del mondo

Poi lasciatevi guidare dallo Spirito Santo che istruisce e illumina su quello che voi potete fare e come collaborare per la santità del mondo.

Il mondo può essere sotto il potere di satana, ma le anime no, le anime sono di Dio, se voi gliele date, se voi gli dite: Signore quest'anima è tua, non permettere che sia persa per l'eternità.

Magari per tutta la vita quest'anima si comporterà male , ma poi voi avete pregato tutti i giorni, per anni per la conversione di quell'anima, magari negli ultimi istanti della vita quella persona si converte, quella è salva.

Questo non si sente, questo non si vede qui, ma nell'aldilà si vede, quindi non abbiate timore, Dio è molto più grande della cattiveria.

6) Esempio sull'inferno

Vi ricordo l'esempio che vi ho fatto qualche tempo fa: l'inferno è come una goccia d'olio che cade in mezzo all'oceano.

L'oceano rappresenta in modo molto limitato e piccolo l'immensità infinita dell'amore di Dio e l'estensione senza confini del Paradiso e l'inferno è rappresentato da quella goccia di olio.

Sapete come fa l'olio sopra l'acqua, no? Si condensa, rimane un piccolo cerchio, ma non si espande, l'olio non viene emulsionato nell'acqua, perché sono due materie che non riescono a fondersi tra di loro, hanno dei legami chimici diversi per cui non c'è l'emulsionabilità.

Allora come una goccia di olio cade in mezzo all'oceano e rimane il tondino dell'olio, ma rimane in superficie e non va in profondità, non si allarga, mentre è circondata dall'acqua, che rappresenta l'amore di Dio e lo splendore del Paradiso, così è l'inferno con tutta la sua arroganza con tutta la sua prosopopea.

Non è nient'altro che una cittadella medioevale circondata da tutte le parti dall'amore di Dio, è terrorizzata perché sa molto bene che non potrà resistere per sempre, l'amore di Dio vincerà sempre.

Ora le porte della cittadella dell'inferno restano aperte perché chiunque voglia entrarci ci possa entrare, ma non c'è nessuno di quelli che entrano che può uscirne.

7) La gloria del mondo e quella di Dio

Quindi ricordiamoci questo aspetto, per questo si dice il mondo è sotto il potere di satana, ma cosa vuol dire il mondo?

Vuol dire l'attaccamento alle cose materiali, alle cose temporali, legate al tempo: la fama è una cosa temporale? Sì. La gloria è una cosa temporale? No.

Dovete stare attenti quando parlo, perché io vi faccio i tranelli, perché vi faccio i tranelli?

Perché se non ve li faccio io, ve li fa qualcun altro, allora è meglio che ve li faccia io i tranelli, che se qualcun altro vi fa delle domande a trabocchetto voi siete già preparati, no?

La gloria è un'altra cosa. Gloria è lo splendore della verità di Dio.

La gloria mondana è una cosa temporale; il denaro è temporale; la ricchezza è temporale.

Bisogna specificare, perché tu puoi trovare la persona più povera del mondo e dire, che persona ricca spiritualmente!

L'allegria cos'è? È mondana o non è mondana? Cos'è la gioia? È spirituale.

C'è allegria in Paradiso? C'è anche l'allegria.

Pensate alla visione di Is 6, quando Isaia nel tempio aveva il turno di offrire l'incenso nel santo dei santi del tempio, quando Isaia si presenta di fronte all'arca dell'alleanza, gli appaiono i cherubini.

8) Il significato di "Sabaoth"

Nel cap. 6 si legge che i cherubini cantano continuamente: "santo, santo, santo, dominus deus sabaoth", che è molto diverso dal "Signore Dio dell'universo come è stato tradotto", Il significato di sabaoth è molto più grande di universo.

Sabaoth vuol dire il Signore che ha ogni potere, potente condottiero che non conosce e non conoscerà mai sconfitte, è il vittorioso.

Quindi il dominus deus sabaoth è colui che ha sempre la vittoria, non il Signore Dio dell'universo, che richiama un po' il panteismo ( dottrina filosofica secondo cui Dio non è fuori del mondo, ma è il mondo stesso ).

Sono tutte le difficoltà che sorgono quando bisogna tradurre nella lingua volgare quel che si dice in senso teologico.

Però ora voi lo sapete, quindi ricordate che quando nella messa si dice il santo si fa riferimento a quella visione di Isaia.

9) Gli Angeli in paradiso

Allora, questa visione di Isaia ci ha dato l'immagine per intuire che cosa succede in questo istante in Paradiso: miliardi, miliardi e miliardi di angeli continuamente intorno alla gloria di Dio sono stupefatti e sopraffatti dalla gioia per ciò che stanno vedendo, per ciò che stanno contemplando.

In ogni istante scoprono un lato di Dio che è assolutamente meraviglioso, indescrivibile e sono talmente stupefatti e sopraffatti dallo splendore e dalla bellezza, dalla maestà, in una parola dalla gloria di Dio che l'unica cosa che riescono a esprimere come massimo della gioia è il Santo.

Quindi è come dire: chissà da quanti milioni di miliardi di anni questi angeli continuano a girare intorno allo splendore della gloria di Dio e continuano a esplodere di gioia dicendo: Santo!

Questi angeli sono lì da miliardi di millenni e sono in questa situazione.

10) Quando saremo di fronte allo splendore della gloria di Dio

Che cosa non sarà quando ci saremo noi, che siamo così limitati da essere stupefatti da delle cose molto minuscole, quando saremo invece di fronte allo splendore della gloria di Dio?

Credo che non avremo neanche la forza di proclamare la parola Santo, per ciò che vedremo dinanzi ai nostri occhi.

Però questa è la verità, cioè l'essere in Paradiso non è una situazione statica è una situazione dinamica, dove siamo coinvolti e trascinati nello splendore e nella contemplazione di questo splendore.

È qualcosa di indescrivibile, se persino gli angeli sono stupefatti da tanta bellezza che cosa non sarà per ciascuno di noi? per fortuna saremo già morti, perché se no troppa bellezza così non ci permetterebbe di restare vivi.

11) In paradiso i primi saranno gli ultimi …

Domanda di Marco: in Paradiso i primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi?

In Paradiso il Vangelo dice questo, ma che cosa significa? In ordine di altezza, in ordine alfabetico, in ordine numerico, come si può dire primo, fine, quando Dio è sempre.

C'è un inizio in Dio? C'è una fine in Dio? Dio sarà tutto in tutti.

Se tu sei un ditale, Dio ti riempie completamente, se tu sei un bicchiere tu sei pieno di Dio, se tu sei una cisterna tu sei pieno di Dio.

Non significa dire primo o ultimo, però significa dire che se tu sei un ditale, quando entri in Paradiso non resti grande quanto un ditale, continui a crescere e quindi cresci e diventi sempre più in Dio, la tua conoscenza di Dio cresce, l'amore per Dio cresce, l'amore da Dio cresce perché in Paradiso non si è statici si è dinamici come Lui.

Gli ultimi sono quelli che sono considerati gli ultimi da noi.

12) Valori diversi secondo il mondo e secondo Dio

Ma Dio legge nel cuore, per cui secondo il mondo ci sono delle gerarchie di valori, secondo Dio le gerarchie di valori sono all'inverso: ciò che nel mondo è grande in cielo è piccolo, ciò che nel mondo è piccolo in cielo è grande.

L'umiltà ti rende piccolo nel mondo, enorme nei cieli, l'essere valorosi guerrieri ti rende grande nel mondo piccolo in cielo, la povertà nel senso di distacco ti rende insignificante nel mondo, fondamentale in cielo.

Allora cosa vuol dire essere sotto il potere del mondo?

Il potere mondano è condizionato certamente dal pensiero diabolico che stravolge i valori di Dio e li fa diventare dei disvalori.

Ma è satana che ti fa capire questo.

Se tu giaci sotto il potere di satana allora accetti la sua visione del mondo: la violenza, l'arroganza, l'avere molto denaro, avere molte soddisfazioni, piaceri ecc. ecc., se tu vivi sotto il potere di satana, quindi vivi attaccato alle cose del mondo, vivi in uno spirito mondano.

Se tu vivi dominato dallo Spirito di Dio, le cose di prima sono passate ne sono nate di nuove, lo dice S. Paolo nella lettera ai Romani.

Se uno è in Cristo è una creatura nuova, le cose di prima sono passate, ne sono nate di nuove.

Nuove non vuol dire: oh! che bel quaderno nuovo, vuol dire "definitive", le ultime cose.

Ti sei agganciato alle ultime cose: la santità, il regno di Dio, l'appartenere a Lui, l'intercessione, l'offerta di sé, la trasformazione di tutto ciò che viviamo.

Anche questo discorso non è al di fuori della vocazione, perché si inserisce come continuazione di quello che è l'ambito del tema della consegna a Cristo di tutte quelle che sono le nostre realtà.