Il senso della vita

20-10-2001

Don Mauro Agreste

Analizziamo l'inno della Lettera di S. Paolo agli Efesini.

Chissà quante volte lo abbiamo ascoltato durante la liturgia perché viene letto in brani oppure nel breviario per chi lo deve …

Il brano di questa lettera è veramente stupendo, ma nel contempo anche molto complesso.

Sarebbe veramente bello che ognuno di noi ad un certo momento si innamorasse della Parola di Dio.

Ogni Parola che trovate scritta ha un significato notevole, dovremmo arrivare al punto di quasi immaginare Dio Padre mentre pronuncia questa Parola e sentirla riecheggiare dall'infinita eternità di Dio, riecheggiare per le volte eterne del Paradiso fino ad entrare nell'universo e sentire questa Parola che rimbalza da una galassia all'altra fino a giungere alla terra ed immaginare in qualche modo che rilevanza ha avuto.

Quale eco, quale armonia ha prodotto ogni singola Parola, ogni singola Lettera che compone le Parole che sono scritte nella Bibbia per tutti i secoli! Persino le congiunzioni, le "e".

Immaginare che rilevanza abbiano avuto perché è pazzesco se noi veramente ci crediamo!

Io spero che ci crediamo! Ci crediamo?

Se ci crediamo veramente che questa Parola proviene dal cuore di Dio, che è stata colta dagli uomini in modo diverso nell'arco dei secoli che però continua ad essere la Parola vivente, ciò significa che ogni Lettera, ogni Parola che ci giunge è ricca di un significato che non è solo quello dei millenni da cui esiste tale Parola, ma è ricca di un significato che proviene direttamente dal cuore di Dio.

Potessimo, anche se per breve tempo, provarne l'esperienza, non avremmo le parole sufficienti a descrivere l'emozione che si prova nel rendersi conto del significato di questa Parola.

Persino le "e", come un'orchestra sinfonica che lascia degli echi in un'immensa cattedrale, devono veramente sconvolgere l'uditorio ed il problema è:

"Stiamo ascoltando o stiamo sentendo la Parola di Dio ?".

Faccio una piccola digressione: quando ci sono i lettori che vanno a leggere la Parola di Dio in Chiesa, o sono lettori oppure sono dei manovali.

Ce ne accorgiamo perché non capiamo nulla di quello che stanno dicendo, perché se una persona sta veramente assorbendo la Parola di Dio, la sta vivendo, la sta pregando, la proclama.

Dal punto di vista tecnico, come possiamo accorgercene?

Quando riusciamo a capire le frasi, la punteggiatura, ecc.; ogni frase ha un'intonazione diversa, non è come leggere la ricetta per fare un dolce.

Persino quando leggiamo una ricetta per un dolce diamo una certa interpretazione alla frase.

Non si legge né speditamente né a cantilena.

Prestate attenzione a molti lettori (non tutti, ovviamente):

se hanno avuto una sensibilizzazione a questo accostarsi alla Parola di Dio con reverenza, con un senso di mistero e di soprannaturalità, oppure se la Parola di Dio è semplicemente letta.

Quando si legge la Parola di Dio in generale, ma specialmente le Lettere di San Paolo, bisogna avere veramente questa disposizione a contemplare il mistero di Dio.

Non è facile perché, soprattutto per quanto riguarda San Paolo, sono concetti abbastanza complessi e difficili.

Non dobbiamo quindi stupirci che siano di difficile ascolto, però se voi siete tra coloro che di tanto in tanto fanno le Letture, cercate di capire quello che state leggendo, perché se capite voi allora capiscono anche gli altri; se non capite, almeno leggete adagio, rispettando i segni di interpunzione, che è già tanto!

Se capite, meglio ancora, se non capite almeno seguite le leggi dell'ortografia, in tal modo la Parola di Dio risulta essere più chiara.

Questo Inno della Lettera agli Efesini è stupendo e assomiglia molto al primo Capitolo del vangelo di Giovanni "In principio era il verbo, il Verbo era presso Dio, il Verbo era Dio …", che è stupendo!

semplicemente leggendoli, ci rendiamo conto che il primo Capitolo del Vangelo di Giovanni, come questa parte della Lettera agli Efesini, sono un condensato di insegnamenti di teologia.

Cosa significa questo? Significa che ogni parola in sé ha nascosto non un insegnamento, ma decine di insegnamenti.

È facile dire "la carità", ma quante cose si possono dire sulla carità?

Si possono scrivere dei trattati teologici, dei trattati spiritualistici, dei trattati di morale o parlare della carità concretamente vissuta, ecc.

Una sola parola, che, però, si può affrontare dal punto di vista etimologico, teologico, spirituale, pastorale, o da qualsiasi altro punto di vista.

Ogni parola che leggiamo in questo Inno deve suscitare dentro di noi una spiegazione.

Quando voi entrerete veramente in un clima di essere Catechisti, non di fare i Catechisti, che è tutt'altra cosa, ma di essere Catechisti ogni volta che voi leggete un brano della Parola di Dio siete quasi portati a cercare di capire cosa significhi ogni parola in modo di averla chiara dentro di voi per poterla spiegare a chiunque ve lo chieda.

Quindi l'impresa è notevole in questa Lettura, poiché sarebbe da leggere tuta, ma in base al tempo che abbiamo, faremo un accenno per capire di che cosa si intende).

"Benedetto sia Dio Padre di Gesù Cristo nostro Signore".

Qui si inizia un insegnamento ed una catechesi che sono lunghissime.

Cosa significa che "Dio è benedetto"? attenzione, con un'autorità, affermazione, non abbiate paura di ricordarsi che l'esigenza della fede è la coerenza, quindi è giusto che i credenti parlino tra di loro, si incoraggino con sentimento, ma anche con fermezza, perché l'esperienza di fede non è un'esperienza sentimentale, altrimenti Gesù Cristo non sarebbe andato sulla croce.

Andare sulla croce non è stato un divertimento, è stata veramente una coerenza totale ad un amore che è più del sentimento. L'amore è molto più del sentimento ( affronteremo anche questo argomento ).

Ritornando alla frase in esame, con "benedetto sia Dio" viene proclamata la nostra dignità.

San Paolo è illuminato dallo Spirito Santo, perché chiaramente un Inno di questo genere, come gli altri Inni di San Paolo, è talmente ricco che non può venire che dalla potenza dello Spirito Santo; inoltre San Paolo era un teologo e lo Spirito Santo si è servito della sua istruzione.

Che sia lo Spirito Santo ad avergli suggerito queste cose non c'è dubbio, perché altrimenti San Palo le avrebbe scritte prima di conoscere Gesù Cristo, invece le ha scritte dopo.

Quindi, ci viene proclamato che noi abbiamo la possibilità di benedire Dio, cioè di "dire bene di Dio".

è una visione che sorpassa con un salto incredibilmente grande la visione dell'Antico testamento in cui gli attributi di Dio si conoscevano, ma che l'uomo potesse benedire Dio in questo senso, perché e il Padre del Signore Gesù Cristo, che è il nostro Signore, significa dare un capovolgimento incredibile.

Intanto ci viene detto che l'uomo può mettersi, ad un certo momento, come di fronte a Dio e dire bene di Lui.

Questo tipo di frase ci fa intuire come il concetto che sta alla base sia una specie di dialogo che in realtà c'era già nell'Antico Testamento che però né gli Apostoli, né nessun altro, neppure il sinedrio, avevano inteso prima della discesa dello Spirito Santo quando nel libro del profeta Isaia, cap. 1, Dio dice: " … venite! Mettiamoci insieme. discutiamo.

Se anche i vostri peccati fossero cole lo scarlatto diventeranno bianchi come la lana …".

Questo concetto già Dio l'aveva rilevato nei suoi profeti, ma gli uomini non l'avevano colto.

Perché? Perché lo Spirito Santo non era sceso "in" loro, ma "su" loro.

È solo con l'incarnazione che lo Spirito Santo scende "in" noi, senza l'incarnazione lo Spirito Santo non può scendere dentro, ma sopra.

Qui si parla di un'esperienza di fede in cui lo Spirito Santo è disceso, il battesimo ha dato questa possibilità che Dio tutto, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, abitino dentro di noi e quindi noi possiamo dire a Dio delle cose imperscrutabili, perché è lo Spirito Santo che le dice dentro di noi e noi le proclamiamo.

Tutto ciò viene dalla parola: "Benedetto sia Dio".

Altro insegnamento deriva dalla parola "Padre".

Il cristianesimo è l'unica religione che si permette di chiamare l'onnipotente ed eterno con il nome di "Padre", quindi è un tipo di relazione molto diversa.

L'Antico Testamento, in qualche occasione, parlava di Dio come un Padre, come una madre, ma sempre in termini di paragone.

San Paolo si premurerà di specificarlo molto bene ( cap. 8 Lettera ai Romani ) in cui dice chiaramente:

" … noi non abbiamo ricevuto uno spirito di schiavitù per ricadere nella paura, ma abbiamo ricevuto uno spirito di adozione mediante il quelle gridiamo "Abbà" = papà".

Nella parola "Padre" c'è tutto un significato di teologia condensato.

Quando leggete questa frase dovete avere in mente la parola "Padre", quindi la potenza di Dio è una vera paternità:

io sono pare della sua famiglia, pertanto non parliamo di trasporto emozionale, bensì di insegnamento.

Questo Inno è teologico, pieno di insegnamenti che nutrono la nostra relazione con Dio dal punto di vista conoscitivo.

Da questo poi c'è l'apporto dello Spirito Santo che crea un legame affettivo forte per questo veramente, questa paternità viene anche avvertita a livello spirituale ( versetto 9 ).

"Padre di Gesù Cristo nostro Signore".

Mi richiamo a quanto detto in cappella: è veramente Gesù Cristo il Signore?

Che egli sia il Signore dell'universo, degli angeli e perfino dell'inferno che gli è sottomesso?

Questo è fuori dubbio. C'è ancora da dimostrare se Lui è il mio Signore?

erché se Lui è il mio Signore vuol dire che io sono sottomesso a Lui.

Viceversa, se non sono sottomesso a Lui ed ai suoi insegnamenti, significa che non è il mio Signore.

Sono io il mio Signore, per quanto questo possa anche darci fastidio, purtroppo, questa è la verità!

Di fronte agli insegnamenti di Dio che sono contenuti nella Scrittura, non ci sono molti compromessi da prendere.

È qui che si vede se Gesù è il Signore o no!

Egli ci ha uniti a Cristo nel cielo e ci ha dato tutte le benedizioni dello spirito.

Egli ci ha uniti a Cristo nel cielo?

Come lo spieghereste ad un bambino di cinque anni o ad un bambino che viene a catechismo da voi?

Ogni parola ha un significato pazzesco. Quante volte è stato letto questo brano?

Qualche volta, ma probabilmente non è stato capito e questo conferma che la Parola di Dio va ascoltata e proclamata in maniera appetibile.

(per esempio: una persona che muore dice al Signore: "Io ho detto cinque corone del Rosario" e Dio:

"Sì, ma hai pregato?", "Ho detto cinque corone", "Sì, ma hai pregato?".

Ciò significa che non è la quantità che conta ma la qualità.

La qualità non è pronunciare bene le parole, è metterci dentro queste parole, se io non ho parole sufficienti, allora Dio mi ha già dato queste parole che sono qui nella Bibbia:

"Benedetto sia Dio, Padre di Gesù Cristo nostro Signore!".

Vi rendete conto che c'è tutto un altro tipo di partecipazione?

Magari impiego dieci minuti a leggerlo, però, dopo, ho veramente detto qualcosa che proviene dal mio cuore come risposta al suo stimolo. Vero?

Egli ci ha uniti a Cristo nel cielo! Egli dunque è Dio Padre! Che cosa ha fatto Dio Padre?

Ci ha uniti a Cristo nel cielo, quindi ha creato un'unità questo tipo di unità è un "con-fusione"?

Parola composta che significa "fuso insieme".

Creare un'unità = creare una comunione, altra parola composta che significa "insieme con lui".

Analizzando le parole si riesce a spiegarle, altrimenti i bambini non capiranno mai; se noi diciamo: "Bambini, siete pronti per fare la Prima Comunione?".

Loro risponderanno: "Sì", perché immaginano che la Comunione sia il vestito bianco, l'ostia, ecc., mentre non è quella la "Comunione" vera.

Quella è di tipo sacramentale, ma se prima non c'è quella spirituale ha senso quella sacramentale?

No! Uniti a Cristo. Ha fatto di noi una cosa sola, una cosa unita ( da non confondere con una cosa fusa, quello è quando scende lo Spirito Santo che si dice che ci dà l'"effusione".

Quindi lo Spirito Santo nella sua abbondanza di amore si riversa su si noi e ci "fonde", ossia ci fa essere con lui una cosa sola per assomigliare a Gesù Cristo ).

Come possiamo verificare, quante cose sono diverse da come noi le immaginiamo perché non le conosciamo.

Ci ha uniti "a " Cristo, non ci ha uniti "con" Cristo, cioè Lui è Lui e noi siamo noi, ma siamo diventati una cosa sola. Dove è avvenuto questo?

Nel cielo. Un esempio che si presta a questo proposito e il matrimonio, nel senso che le due persone continuano ad essere con la loro psicologia, con la loro personalità, ecc., ma Dio le ha unite (non fuse).

Dio quante persone è?

Padre. Figlio e Spirito Santo.

È unità Dio? un solo Dio, ma unito in tre persone uguali e distinte.

Allora c'è una realtà teologica che emerge da questo, che si rispecchia nel matrimonio dove l'unione dei due coniugi è un'unione inscindibile, ma distinta.

Come il Padre è il Padre e non è il Figlio, il Figlio è il Figlio e non è il Padre e non è neanche lo Spirito Santo; lo Spirito Santo non è né il Padre, né il Figlio, è lo Spirito Santo, ma tutti individualmente presi sono l'Onnipotente - Eterno - Dio costituito in unità e Trinità inscindibili.

Quindi unirci a Cristo, significa farci entrare dentro la Trinità, non diventa una quaternità perché non ci entra.

Padre, Figlio, Spirito Santo e umanità rimane Trinità , perché in Gesù Cristo noi diventiamo figli.

Siamo nella seconda persona della Trinità, consacrati dalla terza persona della Trinità per vivere un rapporto di paternità e figliarità con Dio Padre Onnipotente.

In conclusione ci ha inseriti nel circolo della Trinità in Gesù Cristo che è il Figlio, il Verbo fatto carne!

Dove ha fatto questo. Nel cielo! Dove abbiamo il rispecchiarsi di tutto questo?

Nel sacramento del matrimonio quando al termine del rito il sacerdote, che è il testimone ufficiale da parte di Dio, dice la parola di Dio, è Dio che sta parlando per mezzo del sacerdote: "Non osi separare l'uomo ciò che Dio ha unito!".

Cosa è successo? I due coniugi sulla terra si sono consegnati vicendevolmente la loro libertà (così la libertà del marito ora è nelle mani della moglie e viceversa; quindi la salvezza di uno e nella mani dell'altro.

Questo significa che è impegnato di fronte a Dio che l'altro coniuge si salvi, che vada in paradiso, non significa che deve martirizzare l'altro coniuge perché così si salva.

A volte la risoluzione del matrimonio fa sì che uno soverchia l'altro, ma Dio non vuole questo.

Quando inizia il sacramento del matrimonio è come se Dio, dal suo trono, scendesse davanti ai due coniugi ricevendo da loro ciò che si sono scambiati.

Ricevuto questo dono, Dio li annoda (li unisce) tornandosene in Paradiso con questo nodo" che ha ricevuto.

Non esiste nessuno sulla terra che sia in grado di sciogliere ciò che è unito nel Paradiso.

Questo dono è stato dato nelle mani di Dio e non nelle mani della Chiesa:

ecco il motivo per il quale la Chiesa non parlerà mai di divorzio.

Un solo caso, che però non può definirsi simile, è l'annullamento dalla Sacra Rota.

È giusto parlare di annullamento? Attenzione al significato.

Ciò non vuol dire che il matrimonio prima c'era, poi la Chiesa lo cancella di sua autorità.

La Chiesa dice: "Lì non c'è mai stato il matrimonio, anche se ci fossero stati Cardinali o Vescovi a celebrare la Messa".

Perché non c'è mai stato matrimonio? Per centinaia di motivi diversi, che non affronteremo ora.

Facendo i Catechisti c'è bisogno di informare il popolo cristiano di che cosa è il matrimonio cristiano!

Molto diverso dal matrimonio civile. Matrimonio cristiano = totale donazione senza riserve.

Se non si è adatti a fare questo, è meglio che non si sposino in Chiesa.

Non si può prendere per il naso Dio, perché Dio merita più onore da parte nostra.

Certo è difficile, perché costoro considerano un meraviglioso organo che suona, una marcia nuziale che cadano magari le vetrate (apparenza).

Ritornando alla frase "Egli ci ha unti a Cristo nel cielo" ha portato su, nella gloria del paradiso questo legame inscindibile.

I testimoni di Geova dicono: "Noi ci facciamo cancellare il Battesimo".

È possibile? No! Sarebbe come cancellare il proprio DNA. È impossibile. Siamo quello che siamo.

Se fossimo figli di principi che vogliono fare gli accattoni sotto un ponte, restiamo figli di principi.

Noi siamo figli di Dio e lo siamo anche se vogliamo andare in una setta satanica ed abiurare la propria fede, questo noi cambia che noi continuiamo ad essere Figlio di Dio.

Persino Satana continua ad essere amato da Dio; certamente Dio non approva quello che Satana sta facendo, però Dio è AMORE e quindi non può are altro che amare e per amore dice a Satana:

"Stattene lontano e cerca di non nuocere a nessuno, perché come amo te, amo tutte le altre mie creature, quindi ti impedisco di nuocere loro; ti amo, però non posso accettare quello che tu fai perché sei la negazione della comunione, quindi stai lontano".

La nostra frase continua: "E ci ha dato tutte le benedizioni dello Spirito Santo" cosa vuol dire? Doni spirituali, carismatici, tutto ciò che fa parte dei doni dello Spirito.

Ciò vuol dire che tutto quello che fa parte della creazione creata è benedetto dallo Spirito Santo.

Quindi dire che ci ha dato tutte e non alcune, bensì tutte le benedizioni dello Spirito significa dire che noi come figli di Dio Padre in Gesù Cristo possiamo usufruire di tutte le benedizioni che Dio ha sparso nell'universo, che ha sparso nella natura umana naturale e che ha sparso nella natura redenta, che sono i doni dello Spirito Santo ed i crismi, in più sacramenti.

Questa frase esigerebbe una trattazione lunghissima.

Non si può parlare dei doni di Dio e dei doni dello Spirito ai bambini dicendo:

"Ecco il sole, le stelle, le piante …" e basta!

Questa sarebbe una trattazione monca; ed è una trattazione colpevole, perché si limita semplicemente alle cose che si vedono e che si toccano, mentre noi non siamo stati costituiti come delle persone che sono esclusivamente materiali; noi siamo delle persone trascendentali = cominciamo ad esistere nel tempo e non smetteremo mai più di esistere (significa anche che supera il tempo).

Ossia, finito di vivere in questa terra, ci troveremo nell'eternità.

L'eternità è un tempo? Prima della creazione del mondo, Dio ci ha scelti per mezzo di Cristo.

Questo è un altro insegnamento che dobbiamo avere molto chiaro perché i liberalisti ed i protestanti (il protestantesimo è stato molto forte nello sviluppo del liberalismo, quindi della post-rivoluzione industriale che è iniziata alla fine del '700, dopo Napoleone, 1817, dopo che si è iniziato a vivere il un modo normale.

Questa rivoluzione industriale si è sviluppata soprattutto nei paesi di confessione protestante, in particolare luterana; ha avuto grandi sviluppi su questa teologia la predestinazione.

San Paolo sembrava che parlasse di questo, ma in realtà aveva una visione più equilibrata di quella che era la "prescienza di Dio", che non è affatto la predeterminazione).