Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli

1-4-2005

Don Mauro Agreste

Dal Vangelo secondo Giovanni.

"In quel tempo Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade … "

Ci sono dei momenti, nella vita di ciascuno di noi, nella vita di tutti gli uomini che abitano la terra, in cui sembra di non avere concluso nulla, sembra che tutti gli sforzi che abbiamo compiuto abbiano prodotto un magro risultato.

Ci sono dei tempi in cui la delusione può far capolino nella nostra vita, e sono questi i momenti, per quanto ci possa sembrare strano e forse anche difficile da accettare, in cui si possono avverare i più grandi miracoli, sconvolgenti quanto inaspettati, perché il tempo in cui cediamo le redini.

È il tempo in cui tutti i nostri sforzi pare che non abbiano prodotto risultati, ed è il tempo in cui più facilmente una persona lascia cadere le proprie autodifese, e finalmente si getta, con fiducia, tra le braccia di Dio.

E Dio aspetta solo quel momento.

Dio non è arrabbiato con i suoi figli.

Dio non è in attesa di castigare i suoi figli.

Dio ama i suoi figli; tutti, uno per uno, come se fosse l'unico che esistesse nel mondo.

E Dio aspetta, perché Dio è paziente.

Dio non mette la fretta, però ci pone sempre nell'occasione di porre una scelta importante nella nostra vita, e Dio aspetta quel momento favorevole, in cui noi cediamo sotto il peso delle cose che noi stessi abbiamo costruito, e diventiamo più pronti a ricevere i suggerimenti di Dio.

Anche i discepoli e gli apostoli si trovavano in una situazione simile, perché tutte le grandi speranze, e tutti gli insegnamenti che avevano sentito da Gesù, avevano prodotto come risultato la croce.

Ed essi ne erano sconvolti.

E furono ancora più sconvolti quando il mattino del primo giorno dopo il sabato, le donne andarono e dissero: "l'abbiamo visto."

E poco dopo il Signore si manifesterà nel Cenacolo, dove si erano rifugiati, dove stavano in attesa.

E sentite che bella cosa: il primo regalo del Signore risorto è: "pace a voi".

Allora io vorrei che in questo momento, tutti coloro che se lo sentono e che hanno bisogno di avere pace, chiudano gli occhi, e immaginate di essere nel Cenacolo.

I vostri dispiaceri, le vostre sofferenze, le vostre preoccupazioni; certo non sono come la disperazione o lo sconvolgimento degli apostoli in quel momento, ma gli assomigliano.

E allora mettete in questo cenacolo tutto quello che state vivendo: la paura, il dolore fisico, se avete delle malattie, lo sconforto, i dispiaceri, la delusione, le ferite, i perdoni che dovete dare e quelli che dovete ricevere, tutto ciò che per voi è sofferenza; e sentitevi in questo momento come, probabilmente, si sentivano i discepoli e gli apostoli.

E poi ascoltate la voce di Gesù, che nel vostro cuore dice: "pace a te."

Fai risuonare nel tuo cuore questo augurio, e questo dono che il Signore vuole fare a noi questa sera: pace a voi.

Fate scendere la pace del Signore nel vostro cuore.

"Vi lascio la pace, vi do la mia pace, quella che il mondo non conosce perché non conosce me".

Ma io conosco voi, a voi sia pace".

Ricevete la pace del Signore in questo momento forte, perché Lui è qui Lui è vivo, è risorto.

Non è nel sepolcro, è qui e conosce il tuo cuore.

"Non avete nulla da mangiare?" dice il Signore. E i discepoli dicono: "No".

Il Signore ti dice: non hai gioia, non hai salute, non hai pace? E forse tu dici: no.

E il Signore dice: va getta la rete dalla parte destra e troverai.

E i discepoli lo fecero. E raccolsero una quantità esagerata.

Erano otto persone, e raccolsero 153 grossi pesci.

È evidente tutto quel pesce non era solo per loro, era anche per altri.

Sei pronto a ricevere, che ne so, 153 grosse benedizioni?

Sono per te, perché l'ha promesso il Signore, e Lui, perché tu possa raccogliere queste 153 grosse benedizioni solo stasera, poi domani non so quale altra promessa di farà il Signore, ma questa sera la liturgia ci dice: 153.

"Io non so dove metterle 153 benedizioni, sono troppe, forse non sono tutte per me, forse sono per tante altre persone".

Pensate, per ognuno di noi 153 doni, 153 benedizioni, 153 miracoli, a chi le volete dare?

Per chi prenderete questi doni? Per portarli a chi? Per darli a chi?

Adesso è il momento di pensarci.

A tutti coloro che voi amate, ma anche a tutti coloro che non vi amano, perché 153 doni del Signore stanno arrivando.

Ma per arrivare Gesù dice: "Gettate la rete dalla parte destra."

Allora gettare la rete dalla parte destra ha un significato, specialmente nella mentalità semitica di allora: dire la parte destra significava dire la parte giusta.

Infatti si usa ancora dire a dritta e a manca.

Dritta è una cosa regolare, manca è una cosa che manca.

Vedete anche nel nostro modo di parlare è rimasto destra regolare, manca c'è qualche cosa che non va.

Allora se Gesù dice: gettate la rete dalla parte destra e troverete, sta dicendo: gettate la rete nel modo giusto e troverete.

Ci siamo fino a qui, fratelli e sorelle? Perché molto dipende solo da voi.

Il libro del Siracide ci dice che le misericordie del Signore non sono finite, e il braccio della misericordia di Dio non si è accorciato; ma se non abbiamo reti tutti i pesci del mare, resteranno nel mare.

E se non gettiamo la rete è sicuro che non prenderemo niente.

E se noi getteremo la rete dove non c'è niente, oppure dove ci sono i vecchi copertoni, gli scarponi, le cose buttate, quello che tireremo su sarà solo immondizia.

Ma Gesù dice: volete? Allora, gettate nel modo giusto.

Che vuol dire questo: fate come vi dico io.

Gettare la rete dalla parte destra uguale fate quello che vi dico.

Un discorso più chiaro di questo non so se il Signore potrebbe farcelo.

Avete fame? Sì. Avete preso qualcosa? Sì, tanta immondizia.

E lo credo. Hai gettato la rete? Si, dalla parte sinistra.

E lo credo che tiri su soltanto immondizia, non hai fatto come ti ho detto io.

Vi ricordate quando Gesù ha cominciato il primo miracolo.

Quando l'ha fatto Gesù? Alle nozze di Cana.

Durante un matrimonio, e la Madonna andò da Gesù: "Non hanno più vino", e Gesù si alzò e Maria, in punta di piedi, andò dai servi e cosa disse? "Fate quello che lui vi dirà".

Vedete che c'è un filo logico che collega tutto.

Dopo quel fatto, Gesù da Cana se ne andò sul lago di Galilea, in un villaggio che si chiamava Cafarnao, e che stava proprio sulle rive del lago, e per la prima volta incontrò Pietro; e Pietro si sentì dire dal Signore queste stesse frasi, che vengono ripetute dopo alcuni anni, quando Gesù è risorto.

Alcuni anni prima Gesù disse: "Avete pescato?" - "no abbiamo preso niente" - "prendi il largo e getta di nuovo le reti" - "ma abbiamo pescato tutta la notte, e non abbiamo preso niente" però chissà quanti occhi stavano guardando Pietro in quel momento!

E un po' per timore di tutta la folla che stava guardando che cosa stava succedendo, perché ormai Gesù cominciava ad essere conosciuto, si lasciò convincere, andò, e gettò la rete come gli aveva detto Gesù.

E avendolo fatto, dice il brano del Vangelo, avendo fatto così, raccolsero tanto di quel pesce che le reti si spezzavano e dovettero chiamare le altre barche a riprendere.

E Pietro si accorse e da quel momento cambiò tutta la sua vita.

E Gesù disse: "Bene, da oggi, tu sarai pescatore di uomini."

Bene. Tutto questo stà nel ricordo della liturgia d'oggi, ma l'unico messaggio che dobbiamo tenere, importante in questo momento, è: fare quello che Lui dice.

Se vogliamo raccogliere buon pesce, e non scarti, e non immondizia, guardate non ci sono mezzi termini, non c'è o una possibilità, poi ce n'è un'altra, poi ce n'è un'altra, c'è solo quella possibilità: fare quello che lui dice.

Seguire l'insegnamento di Gesù non è brutto, è bello perché ti dà la vera libertà, ti dà la verità di quello che tu sei, vivi una vita vera.

Che non significa necessariamente una vita di successo, una vita famosa, una vita piena di onori, no! Vuol dire una vita vera, essere persone vere.

E quando una persona è vera è anche gioiosa, è libera.

Allora prepariamoci davvero a ricevere tutte le misericordie del Signore, tutte le guarigioni che il Signore ci vuole concedere, tutti noi ne abbiamo bisogno, è vero fratelli e sorelle?

Tutto ciò che il Signore ha preparato per noi, 153 benedizioni a testa, qui ce ne saranno alcune migliaia di benedizioni a questo punto.

Tutte pronte per noi, come alcune centinaia di migliaia di pesci sono nel mare, tutti pronti per chi getta la rete nel modo giusto.

Fare nel modo giusto. Ricordati, Dio può fare una strada dove non esiste una strada.

Dio dice di sì quando tutto appare no.

Dio sconvolge le leggi della natura quando uno dei suoi figli, si getta fiducioso nelle sue braccia.

Questo è il nostro cammino di figli di Dio, persone libere, felici, serene, perché?

Perché abbiamo un Padre che ci guarda.

Un Padre che pensa a noi.

Un Padre che ci ha mandato Suo Figlio e che ci ha detto: non vi lascerò orfani, anzi non vi lascerò mai soli.

Il nostro cammino può essere punteggiato da momenti difficili, ma sarà sicuramente un cammino sereno se gettando la rete dalla parte destra, terremo nella nostra mente questo: non siamo soli.

Chi si getta fiducioso nelle braccia di Dio, sperimenta la Sua provvidenza, niente è più bello di sperimentare la provvidenza.

E ricordate la morte, non è morte, è vita.

È vita perché quando noi chiuderemo i nostri occhi, qui sulla terra, e li apriremo, di fronte a noi vedremo il volto di Gesù, che sorridente, ci vuole accogliere a casa.

Questo è l'itinerario dei figli di Dio, che dunque vivono sulla terra non musoni, non brontoloni, sempre pronti a lamentarsi di tutto, ma vivono sulla terra fiduciosi perché, nonostante le difficoltà, sappiamo che Dio non ci lascia mai soli.

Allora questa sera pregheremo per le necessità fisiche, per le necessità morali e per le necessità spirituali, sicuramente, ma pregheremo perché il Signore ci dia la capacità di vivere ogni giorno alla Sua presenza.

Dio risponderà a tutte le nostre preghiere? Sì o no? Sì, risponderà a tutte le nostre preghiere.

Ad alcune nostre preghiere risponderà subito sì, te lo concedo, ti fa bene, è per la tua santità.

Ad alcune nostre preghiere il Signore risponderà: no, mi spiace, non ti fa bene, non te lo posso concedere, non te lo darò, non è verità è menzogna, non te lo do.

Ad alcune nostre preghiere risponderà: non ancora, aspetta ancora un po', lascia che il seme possa germogliare; prima che ci sia il frutto ci deve essere la semina e l'attesa.

Signore i tuoi figli davanti a te espongono il loro cuore, le loro ferite, le loro speranze.

E siamo sereni, non siamo angosciati, anche se siamo tribolati.

Non credo che ci sia nessuno tra di noi che sia privo di tribolazioni, dico bene?

Siamo tutti tribolati, ma non siamo soli; per questo anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, direbbe San Paolo, noi siamo pieni di speranza.

Per quello anche se tutto intorno a noi crolla, io so che tu sei il mio Signore e non ho più paura di nulla, né dell'altezza, né della profondità, né della malattia, né della morte, né del pericolo, né della spada, né dei principati, né delle podestà, né degli angeli, né dei demoni; perché il Tuo amore ha vinto il mio cuore, niente più ci separerà, è su questa terra, e staremo sempre insieme, e badate bene: tutti, che nessuno sbagli strada, mi raccomando, sempre insieme con Gesù il nostro salvatore, il nostro meraviglioso principe della pace.

Sia lodato Gesù Cristo.