Animare la preghiera

9-10-2004

Don Mauro Agreste

Indice

1) Il nostro essere inseriti in una cultura e in una società
2) Modo diverso di animare la preghiera
3) Quando dovete animare, che tutti vedano in voi che ci credete veramente
4) Il progetto del Signore, un progetto molto chiaro fin dall'inizio della creazione
5) Dobbiamo rivolgerci a Dio se vogliamo capire qualcosa dell'uomo
6) Non puoi servire l'uomo se prima non servi Dio
7) Se osservate i comandamenti rimarrete nel mio amore
8) Dio non ti può rivelare il significato che hai tu della storia
9) Ti da quel giusto suggerimento per camminare e per migliorare
10) I dieci comandamenti dell'antico testamento
11) Essere in peccato, la scomunica
12) Peccato contro lo Spirito Santo: l'impenitenza

1) Il nostro essere inseriti in una cultura e in una società

Anche in momenti che sembrano meno importanti, invece ci interpellano per renderci conto se quello che stiamo facendo lo facciamo veramente perché ci crediamo o perché ci assoggettiamo ad una assemblea, ci lasciamo trascinare dalla corrente.

E chiaramente ci sono visi nuovi, che è la prima volta che vedo e resto sempre un po' incuriosito e penso:

2) Modo diverso di animare la preghiera

Ma queste sorelle e questi fratelli nuovi che sono qui, cosa penseranno di questo modo diverso di animare la preghiera?

Ebbene c'è una ragione per cui si fanno tutte queste cose, la ragione è che siamo coinvolti dalla presenza del Signore, per cui quello che la nostra bocca dice, anche si deve vedere in tutto il nostro modo di essere e di agire.

Ecco perché ci sono alcune espressioni di movimento che è importante avere la disponibilità e l'umiltà di cominciare a fare.

Per varie ragioni. Chi sta approfondendo il proprio cammino cristiano per diventare un catechista, oppure per approfondire il proprio cammino catechistico, si rende conto che non è sufficiente la trasmissione orale di alcune verità di fede, perché quello sia un incontro in cui vi è una vera evangelizzazione.

È necessario che ci sia la partecipazione di tutta la persona, non solo la partecipazione intellettuale, la partecipazione verbale, ma anche la partecipazione fisica.

3) Quando dovete animare, che tutti vedano in voi che ci credete veramente

Quindi quando dovete animare una piccola liturgia, quando dovete far fare un canto, ecc. che tutti vedano in voi che ci credete veramente, che non state recitando una parte, che non vi state assoggettando, prendendo la medicina amara che vi fa fare delle cose strane.

In fondo per il Signore io credo che possiamo fare qualunque cosa e forse vale la pena di soffermarci e domandarci, ma per il Signore quali cose sono disposto a fare?

Il re Davide di fronte all'arca che stava entrando nella città che non si chiamava ancora Gerusalemme, la chiamavano la città di Davide, ecco non si vergognava affatto di mettersi a danzare di felicità perché l'arca dell'Alleanza stava arrivando in città.

Ora dobbiamo domandarci, noi non siamo chiamati a danzare per le strade della città, ma che cosa siamo disposti a fare?

Ecco, dunque il modo di trasmettere un messaggio passa attraverso l'intelligenza, ma passa anche attraverso la nostra semplicità.

Se non abbiamo abbastanza semplicità, siamo nel posto giusto dobbiamo chiederla al Signore.

Siete d'accordo? Bene allora adesso un attimo di raccoglimento, ci prepariamo a prendere lo schema della preghiera, il numero 2 alla pagina 12.

4) Il progetto del Signore, un progetto molto chiaro fin dall'inizio della creazione

Il brano di Vangelo che ci viene proposto oggi ci presenta il progetto del Signore.

Il progetto del Signore non è nascosto nel suo segreto, nel suo cuore, nella sua intelligenza.

Se noi apriamo la Scrittura, già nei primi capitoli ci rendiamo conto che il Signore ha un progetto per tutto ciò che ci circonda, e soprattutto un progetto per ciò che riguarda noi personalmente.

Dio crea tutto quello che vediamo, il sole, la luce, le tenebre eccetera ecc. e a coronamento di tutto quello che lui ha creato, pensa di fare esistere l'essere umano e dice facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza.

Dunque dire facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza significa avere un progetto molto chiaro di come è l'uomo, di che cos'è l'uomo, di come vive l'uomo, di quello che è il progetto dell'uomo.

Lo dice lì, a nostra immagine e somiglianza.

Questo vuol dire che è molto difficile capire l'essere umano se non ci mettiamo in contemplazione di Dio, ci avevate mai pensato?

Non possiamo capire l'uomo studiando solo l'uomo, per capire l'uomo abbiamo bisogno di stare alla presenza di Dio, perché in fin dei conti, chi è che ha inventato l'uomo? Dio.

5) Dobbiamo rivolgerci a Dio se vogliamo capire qualcosa dell'uomo

Se noi vogliamo capire qualche cosa sull'uomo dobbiamo rivolgerci a Dio.

C'era una volta un credente dopo la guerra di secessione negli Stati Uniti nel 1865, e negli Stati Uniti del sud c'era una grave crisi economica, le grandi piantagioni erano distrutte, migliaia di famiglie rischiavano di morire di fame, ma c'era un credente, è bastato uno che tra tutte le cose, per dare un pochino di senso a tutto quello che era accaduto, si è messo curiosamente a studiare le arachidi.

Però non capiva bene come potessero essere utili per tutte quelle famiglie, allora si è ritirato nel suo laboratorio, nella sua cabina, che era un laboratorio con un angolo di preghiera e lì si inginocchiò e disse, Signore rivelami tutto quello che c'è da sapere sull'arachide e il Signore gli rispose nel cuore dicendogli, la tua mente è troppo piccola per capire il significato di un arachide, ma ti illustrerò qualche cosa che ti potrà essere utile.

Diede dei suggerimenti nel cuore, lui incominciò a fare degli esperimenti e scoprì diversi modi per utilizzare l'arachide.

In quel modo molte famiglie poterono dedicarsi a questa coltivazione e risollevarsi dalla rovina che era susseguente a una guerra di quel genere.

Per la fede di una persona, intere generazioni furono salvate.

Come mai? Perché questa persona, invece di rivolgersi subito all'arachide, si rivolse a colui che l'ha creata, e disse che cosa posso imparare da questo?

6) Non puoi servire l'uomo se prima non servi Dio

Tu sei qui a servizio di Dio e a servizio dell'uomo, non puoi servire l'uomo se prima non servi Dio.

Quindi è necessario mettere in chiaro una gerarchia di movimenti, prima Dio che è la sorgente di ogni realtà, e poi tu al servizio di Dio, quindi servirai i tuoi fratelli.

Qui nella Genesi dice, facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza, la rivelazione è questa, che l'uomo assomiglia a Dio, quindi come è Dio così dovrebbe essere l'uomo.

Lo so anch'io che ci troviamo dopo il peccato originale e quindi il progetto di Dio è stato sfregiato, a causa del peccato originale, ma non è cambiato.

Il peccato originale ha sfregiato il progetto di Dio, ma non l'ha cambiato.

7) Se osservate i comandamenti rimarrete nel mio amore

Dio non ha affatto cambiato idea, infatti qui dice, se osservate i comandamenti rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre e rimango nel suo amore.

C'è una corrispondenza. Quando sentiamo dire la parola comandamenti, possiamo subito intuire la parola suggerimenti.

Allora sono i suggerimenti di Dio, che sono così veri, sono così totalmente veri, così indubitabilmente veri, che una persona sana di mente li prende come oro colato.

Non comando, perché il Signore ti ordina, comando perché il Signore suggerisce la verità dei fatti , non ti può rivelare l'intera portata della verità, perché la verità è talmente grande che coincide con Dio e se tu capisci Dio, vuol dire che sei già nell'al di là.

8) Dio non ti può rivelare il significato che hai tu della storia

Allora Dio non ti può rivelare immediatamente tutta la verità che si riferisce ad una arachide, perché la tua mente è troppo piccola per concepire il significato che ha una arachide nella storia della salvezza.

Immagina se ti dovesse rivelare il significato che hai tu nella storia della salvezza, è una cosa talmente grandiosa che ne saresti così stupefatto da morire all'istante dalla gioia.

Allora il Signore non ti dà la rivelazione intera della tua verità, ti suggerisce la direzione che devi prendere qui e ora.

Il Signore conosce quello che noi siamo, ma se ad un certo momento ci rivelasse all'istante la verità del nostro stato della nostra anima, come resteremmo?

Non credo che nessuno di noi si esalterebbe, è vero? Forse ci terrorizzeremmo.

Ma il Signore è buono, e dice, ad ogni giorno basta la sua pena.

9) Ti da quel giusto suggerimento per camminare e per migliorare

Quindi ti dà quel giusto suggerimento per camminare quel giorno, e per migliorare in quel giorno.

Se lui ci rivelasse tutto quello che ancora dobbiamo compiere, e che non abbiamo ancora compiuto, se Lui ci facesse vedere la distanza che c'è tra noi e lui, e tutte le nostre debolezze, tutte le nostre fragilità, noi ci terrorizzeremmo talmente tanto che ci bloccheremmo e non faremmo più nulla.

Ecco perché il Signore non rivela completamente immediatamente tutta la verità, ma dà dei suggerimenti.

Dei suggerimenti che a volte sono molto limitati nel tempo, a volte sono suggerimenti che danno un senso di più ampio respiro, per esempio quando il Signore ti suggerisce per quale genere di vita tu sei nato.

Ti suggerisce che tu sei nato per la vocazione matrimoniale, per esempio, o per la vocazione sacerdotale, o per quella religiosa.

Ti suggerisce questo, ma non ti dice niente di più, non ti dice che cosa succederà, ti suggerisce questa è la tua strada.

Allora, chi è abituato ad ascoltare la voce del Signore prende quel suggerimento come un comando, perché dice; scherzi l'ha detto il Signore, vuoi mica che io non approfitti di un suo suggerimento.

10) I dieci comandamenti dell'antico testamento

Lo stesso medesimo discorso vale anche per i famosi dieci comandamenti dell'Antico Testamento, che però Gesù non ha affatto abolito e vi dirò una novità, neanche il concilio vaticano II li ha aboliti.

Lo sapevate? Ci sono ancora tutti e dieci.

Sono dieci parole, dieci suggerimenti, dieci protezioni, per proteggere ciò che vi è di più prezioso nella nostra esistenza individuale e sociale.

E quindi i primi tre sono per difendere il nostro spirito e la relazione con Dio.

Vuoi difendere la tua relazione con Dio?

Allora ricordati che lui viene prima di tutto, ricordati che il suo nome non deve essere svalutato, non deve essere denigrato, ricordati che c'è un giorno dedicato a lui.

Poi si parte con le relazioni sociali, la famiglia.

E poi si parte con le relazioni con se stessi e con gli altri.

Dio insegna a vivere attraverso i suoi suggerimenti che sono dieci, che sono quelli ufficiali contenuti nella Scrittura.

Che sono quelli meno ufficiali, che sono i suggerimenti che tu senti nel tuo cuore, perché il Signore ti parla nel cuore, ti dice questo va bene, questo non va bene.

Ci sono suggerimenti altrettanto ufficiali che sono gli insegnamenti del magistero della Chiesa. Il magistero della Chiesa non inventa nulla, il magistero della Chiesa, attualizza, concretizza con la cultura del nostro tempo, gli insegnamenti di Dio.

Le conseguenze degli insegnamenti di Dio devono trovare un riscontro nel nostro modo di vivere e di pensare? Sì.

Allora è necessario un magistero della Chiesa, cioè il Papa e tutti i vescovi riuniti in concordanza con lui che confermano, ecco questa dottrina è conforme a quello che c'è scritto nella Bibbia, quindi il buon cristiano, il vero cattolico si comporta in questo modo.

Non si comporta in questo modo?

11) Essere in peccato, la scomunica

Essere in peccato. Che non vuol dire necessariamente non è più cristiano, salvo che nei casi in cui il cristiano compia degli atti così gravemente contrari agli insegnamenti biblici da dire: uno che fa così non fa più parte del cristianesimo.

Esempio l'aborto. Lo sapevate no?

Si chiama la scomunica, uno è scomunicato, non appartiene più al corpo di Cristo, perché ha fatto un attentato così grave contro la legge di Dio, che non fa più parte del corpo di Cristo che è la Chiesa.

Qualcuno se lo sentisse dire per la prima volta potrebbe dire, allora che succede, la misericordia di Dio non c'è più?

Certo che c'è la misericordia di Dio, infatti c'è la grazia del pentimento, e della confessione.

Il Signore perdona tutto qualunque cosa.

12) Peccato contro lo Spirito Santo: l'impenitenza

Qual è l'unico peccato che il Signore non perdona? Quello contro lo Spirito Santo Perché?

Perché il peccato contro lo Spirito Santo in generale si chiama impenitenza, cioè non chiedere perdono.

Ora se tu non chiedi perdono, come fai ad ottenerlo?

Il perdono non è un biglietto che ti danno gratuito per andare a fare una consumazione.

Il perdono è qualche cosa di prezioso che se ti fa gola lo chiedi, se non ti fa gola, non lo chiedi, ma Dio non ti violenta, non ti scaraventa in Paradiso se non lo desideri.

Questi sono alcuni accenni di temi che affronteremo sia nelle lezioni, che nelle nostre riflessioni all'inizio della giornata.

Tenete presente se avete delle domande, fatemi la carità di scrivere su un foglietto, in modo tale che io sappia che c'è qualche argomento su cui vale la pena di soffermarsi.

E ora conservando queste che sono delle piccole provocazioni, vedete due righe ho commentato del brano del vangelo che è suggerito nella preghiera di oggi.

Ecco rileggiamo silenziosamente questo Vangelo e continuiamo con la nostra preghiera. Sia lodato Gesù Cristo.