Religiosità Spiritualità Mistica

"Buon pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici portaci ai beni eterni nella terra dei viventi
Tu che tutto sai e puoi che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo nella gioia dei tuoi santi".

San Tommaso d'Aquino- cit. in Ecclesia de Eucaristia

Nota introduttiva. (Riccardo M.)

E noi cosa facciamo ? Facciamo nostra e ripetiamo questa implorazione .

Ma Tommaso ha scritto la Summa Teologica , non ha scritto un tema … poi ha implorato …

La differenza tra la mia e la sua vita e la differenza tra la mia e la sua implorazione è la differenza che c'è tra un tema e la Summa.

Dall'Aprile del 2000 a oggi, Aprile 2003, ho avuto molte occasioni di affrontare temi interessanti e devo dire indispensabili per la nostra vita cristiana, vissuta da cattolici.

Ma… il desiderio di una vita difesa dalle abitudini, dal conformismo e dalla tradizione, la forza dei principi difesi dagli altri e l'ingenua attesa di un antico luogo ideale di preghiera e di lavoro ci ferma, sembra bloccarci…

La verità è che siamo stanchi e annoiati di ripetuti, doverosi e formali appuntamenti calibrati per soddisfare la forma e non dispiacere a chi conta… per dimostrare programmi annuali (pluriennali) pieni di nomi e frasi , pieni di poco o niente … o per "pietà" di un amico che può rischiare una conferenza a 3 ( e poi ancora se c'è da scegliere tra l'amicizia e la formalità ) .

La nostra millenaria esperienza deve guidarci a essere più seri … gli argomenti che affrontiamo sono per la nostra vita eterna … la sequela di Gesù Cristo, la nostra vita sono il famoso "caso serio" che ci ricorda tra gli altri ,Von Balthasar, profondissimo conoscitore delle cose del nostro tempo ( consiglio di leggere davvero "Cordula" e non solo lontani filosofi o omelie stantie ) …. l'apparenza per noi è inutile , fingere non serve , non dobbiamo comprare o vendere … oppure siamo come i mercanti nel tempio … spacciamo comodo conformismo per onestà intellettuale ?

Se sorridiamo abbiamo capito … È un modo per esprimere la mia perplessità. Ma come essere contenti

Andiamo avanti . Per servizio ,ecco l'attualità che mi e ci compete:

-Cattolici e politica (Nota dottrinale del Card.Ratzinger)

-25 anni della famiglia cattolica - da Civiltà Cattolica del 5 Aprile.

-sondaggio sui giovani dopo il Giubileo. ( Espresso )

- Enciclica sull'Eucarestia

Sintesi della riflessione di Mons. G.Pollano

Religiosità - Spiritualità - Mistica

Sono 3 concetti non equivalenti che esprimono, in crescendo, gradi di rapporto con Dio.

Sono compresenti nella vita cristiana in proporzione varia. Eccone una breve descrizione.

Religiosità.

Dice il "comportamento religioso" nascente dal sentimento dell'esistenza di Dio, dalle domande più profonde sulla vita, dal bisogno di protezione.

Non è dunque esclusivamente cristiano

Nel cristianesimo appare come orientamento verso Dio espresso con varie devozioni (feste, pellegrinaggi, riti, pii esercizi, che possono arrestarsi alla "periferia" del mistero, es. Croce e "croci"), con appartenenze e simboli (confraternite, segni distintivi, ecc.), con pratiche non essenziali (benedizioni, immagini scongiuri costumanze folkloristiche, ecc.).

Può essere, a livello di religiosità popolare, "ricca di valori" (Paolo VI Evangeli nuntiandi) e allora è preferibili chiamarla "pietà", perché "manifesta una sete di Dio che solo i semplici e i poveri possono conoscere".

Ci deve essere interazione continua fra questa "pietà" pre-letteraria e quella teologica (es. il francescanesimo). Caso tipico di tale interazione fra alta teologia e popolarità, il culto mariano.

Spiritualità.

Ha anche un senso generico, ma nel cristianesimo indica il salto di qualità fondamentale dovuto al fatto che un altro soggetto, lo Spirito Santo di Dio, viene ad agire nel credente per farlo vivere come vive Gesù Cristo, uomo fatto dallo Spirito in Maria.

L'irruzione dello Spirito ( Pentecoste, At 2,1-4 ) crea L' "uomo spirituale", diverso dall' "uomo naturale" ( 1 Cor 2,14-15 ).

Come è vero che "nessuno può dire "Gesù è il Signore" se non sotto l'azione dello Spirito" ( 1 Cor 12,3 ), così è vero che grazie allo Spirito il cristiano possiede l'amore di Dio stesso ( Rm 5,5 ), è quindi figlio che nello Spirito può "gridare "Abbà, Padre!" ( Rm 8,15; Gal 4,6 ) con Gesù, e può (deve) "camminare secondo lo Spirito" ( Gal 5,15 ) libero dai comportamenti secondo la "carne" ("fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordie, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge, e cose simili" Gal 5,19 ), e capace di esprimere il "frutto" che in lui lo Spirito produce ("amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, padronanza di sé").

Come si vede l'esistenza "spirituale" è ben diversa da quella "naturale".

Infatti essa è chiamata a dare testimonianza di come Dio è, fa vivere, e porta nel mondo un immenso vantaggio storico.

Lo Spirito invita continuamente la nostra libertà, giorno per giorno, perciò occorre "non spegnerlo" ( 1 Ts 5,19 ), ricordarsi che "abita in noi" ( Rm 8,9 ), lasciare che ci "rafforzi potentemente"( Ef 3,16 ).

Che non ci accada di vivere come se "non avessimo neppure sentito dire che ci sia uno Spirito Santo" ( At 19,2 ).

Infatti la volontà di Dio è l'operazione dello Spirito in noi, ossia la nostra "santificazione" ( 1 Ts 4,3 ).

Persona e famiglia "spirituali"...

Mistica.

La vita "spirituale" è dunque una vita "in due", la persona umana e quella dello Spirito trinitario.

È evidente che la proporzione di operatività fra le due varia continuamente, ma essa è destinata da Dio a crescere in favore dello Spirito.

Il protagonista divino sempre più assume e conduce quello umano, per compiere in lui le opere di Dio (es, Gesù "condotto dallo Spirito", Lc 4,1 ).

La dominanza dello Spirito nella vita del cristiano si chiama misticità ed è vissuta come esperienza della sua azione elevante, facilitante, assumente nell'azione di Dio: il "presente" diviene sempre di più quello divino, rispetto a quello naturalmente umano;

la "preghiera" entra sempre più in zone superiori di silenzio, quiete, pace; i "misteri" di Dio divengono sempre più intuibili, familiari, vivibili; i "sentimenti" secondo lo Spirito sostituiscono sempre di più, e poi trascendono, quelli umani; le "virtù" che costavano fatica, divengono sempre più facili e gradevoli;

la "attività" resta assorbita dalla spinta di Dio, sorretta dalla sua ispirazione, lanciata oltre dalla sua creatività; ecc.

Tale esistenza sempre più divina è mistica, senza bisogno di fatti straordinari, essendo lei stessa straordinaria.

La vita cristiana si muove in queste dimensioni, e si comprende come debba essere guidata e orientata per non cadere in equivoci e subire rallentamenti. "Religiosità, spiritualità e mistica" costituiscono un progresso di perfezione di cui possiamo riscontrare i passi.