Crociata della sofferenza  

B205-A11

Anno XV - Lettera N. 58 - Ottobre 1977

Adorate II Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque della speranza che è in voi.

Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza. ( 1 Pt 3,15-16 ).

Fratelli,

nel presentare le Opere sorte dalla Adorazione a Gesù Crocifisso, con il "Movimento Adoratori", abbiamo voluto fare conoscere più ampiamente la grande famiglia che si trova, come da vie diverse e in diverse situazioni, accanto a Gesù in Croce, uniti a Maria Santissima, nel momento del dolore che è speranza, della solitudine che è apertura al mondo intero, della morte che è seme di vita.

Proprio quando pare che tutto sia finito umanamente, Gesù dice che "Tutto è compiuto", ed è espressione ben diversa; quando pare che l'umanità diventi orfana, Gesù dice: "Ecco tua Madre!".

È nel momento del dolore che Gesù ci insegna a sperare, ci indica la luce del futuro, la via nuova che si apre dinanzi.

"Tutto è compiuto!": con la sua morte in Croce Egli afferma che ha adempiuto la volontà del Padre in tutto e che ora inizia il nuovo cammino di risurrezione.

"Ecco Tua Madre!": questo cammino ha per guida e sostegno la Madre Sua che accompagna gli uomini riconciliati con Dio, ritornati in Gesù, il Figlio primogenito, ad essere fratelli di Gesù Cristo e figli del Padre.

Così, fratelli e sorelle sofferenti, dobbiamo considerare il dolore nella nostra vita: non fermarci ad esso, quasi un ostacolo a progredire, ma accettarlo come segno di una presenza nuova nella nostra vita, per camminare serenamente verso il futuro.

« Gli uomini soddisfatti sono chiusi alle suggestioni del futuro: per essi "tutto va bene".

La sofferenza invece prepara l'animo alla visione profetica di ciò che deve venire.

È la sofferenza che suscita la immaginazione e fa nascere l'inventiva.

Ogni gemito è uno slancio verso una realtà sognata e non ancora raggiunta.

Certamente la sofferenza, ripiegata su se stessa, produce soltanto amarezza, risentimento, disperazione: da sola non è creativa.

Per diventare feconda deve accettare, nel proprio terreno sconvolto, il seme della speranza.

Quando nella propria vita la sofferenza da respiro alla speranza, allora viene abbandonata la morale della ribellione e l'esistenza diventa positiva e utile: perché il deserto diventi un giardino non basta strappare spine e cardi: bisogna piantare fiori e alberi.

Sofferenza e speranza non vanno mai disgiunte, devono vivere l'una accanto all'altra, l'una per l'altra: la sofferenza senza speranza crea la terra bruciata; la speranza senza sofferenza induce a illusioni e a falsa ebbrezza.

Il Signore ha detto: « In verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto » ( Gv 12,24 ).

La sofferenza unita alla speranza, fa ritrovare la serenità e la gioia: la gioia, infatti, è il sottofondo della fede che spera.

Accogliete e diventi in voi vitale l'augurio che S. Paolo rivolgeva ai credenti di Roma: « Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede ». ( Rm 15,19 ).

« E voi sapete che il Dio della speranza e della gioia per noi è Gesù Cristo ». ( Mons. A. Jannucci ).

Nelle sue ispirazioni a Fra Leopoldo, Gesù Crocifisso, che gli ispirò la Adorazione alle Sue Piaghe, lo conduce per questa via.

Leggiamo alcune di queste espressioni che possono portare anche a noi tanto conforto: rileggiamole nei momenti di maggior sofferenza, facciamole penetrare nel nostro spirito meditandole ogni tanto: « L'amore di un Dio crocifisso non si misura ».

« Tutti i buoni fedeli sanno che in questa terra non sono per godere, ma per prova, in preparazione; a te restano ancora molte croci e in queste io ti voglio concedere grazie senza misura …; e quando le afflizioni ti si presentano, allora ricorderai quanto amore ti porto, quante grazie ti feci e che devi avere una preparazione costante a stare sempre con me unito alla Croce!

Io sarò, come sempre ti dissi, la tua forza; non sarai santo se non continui a passare per la Croce ».

« Sebbene tu abbia a soffrire su questa terra, tu avrai il paradiso in te stesso, perché io sono sempre con te ».

« Figlio mio, nelle prove non scoraggiarti mai; sia nella gioia sia nel dolore amami sempre; vale più un po' d'amore nel dolore, per acquistare molti meriti, che moltissimo nella gioia; un po' dì pazienza, figlio mio! … ».

« Non fa bisogno che tu sia grande dinanzi agli uomini; sei piccolo? fa' la mia volontà e diverrai grande ».

« Quando sei mezzo infermo, lavora per mezzo infermo, e quando sei sano, lavora da sano ».

« Quando hai delle pene, vieni qui ai piedi della Croce: alla vista della mia Crocifissione tu consoli me colla preghiera, io consolo te colla grazia ».

Abbiamo riportato dal libro « Il Segretario del Crocifisso », che è la vita del Servo di Dio Fra Leopoldo scritta dal Servo di Dio Fratel Teodoreto, alcune frasi che più particolarmente si riferiscono ai sofferenti, scegliendole tra le molte ispirazioni che Gesù Crocifisso, « il mio Maestro Gesù » ( come lo chiama Fra Leopoldo ) gli faceva intendere quali parole interiori, nelle sue adorazioni ai piedi del Crocifisso.

Fu da tali ispirazioni che fu portato a comporre, quasi senza accorgersene, sotto la guida di Gesù Crocifisso, la formula di preghiera detta Adorazione alle Piaghe di Gesù.

Per il Servo di Dio la Adorazione a Gesù Crocifisso non fu una semplice recita meccanica di formule, ma una penetrazione affettuosa nelle Piaghe santissime di Gesù e nel Cuore Immacolato della Santissima Vergine, trapassato dalla spada del dolore.

Da Gesù ancora sentì queste promesse: « Alle anime che mi amano sarò nella santa Adorazione sempre vicino e sarò la loro santificazione ».

Tante altre ispirazioni ebbe il Servo di Dio nella santa Adorazione per tutte le altre Opere sorte dalla Adorazione a Gesù Crocifisso e che abbiamo presentate nella lettera precedente.

A voi, fratelli sofferenti, abbiamo voluto indicarne alcune più significative per animarvi a praticare, se possibile ogni giorno, la Adorazione a Gesù Crocifisso, in unione a tanti altri fratelli e sorelle, sparsi in tutto il mondo, che fanno parte del « Movimento Adoratori ».

Sono parole di fiducia, di conforto, di speranza: dobbiamo credere che la vita anche nel dolore, ha un senso se illuminata dalla parola di Gesù.

Come nessuno si può sottrarre dalla salvezza che scaturisce dalla Croce di Gesù, così nessuno può fare a meno dell'offerta di passione che scaturisce dal Calvario anche dell'ultimo sofferente che vive la propria croce.

Ed è una vera missione quella che il sofferente svolge nella propria vita.

Il dolore resta, è vero, pur sempre dolore; ma è un dolore reso sacro, reso fonte di vita, di energia e sostegno di ogni impresa spirituale.

È difficile, certi giorni, accettare questa realtà, ma se si è innestati in Gesù, la vita ha un valore e un senso, e questo può aiutarci a coltivare la gioia e la speranza nei momenti anche più difficili, poiché la gioia e la speranza sono piante che si coltivano, non sono stati d'animo acquisiti.

La forza ci è data da Gesù ogni giorno, per l'oggi non per il domani.

Così saremo nella gioia, pur nel dolore e portatori di gioia a chi è nel dolore.

In che modo? Incontrando il Signore Gesù Crocifisso ogni giorno, vivendo quotidianamente certi della presenza di Gesù in noi, vivendo nell'amore, nella disponibilità, pensando che per dare la gioia la dobbiamo vivere noi per primi e che la gioia viene da ciò che si è e non da ciò che si ha.

Proveremo così che sovente siamo contenti della gioia stessa di Gesù, anche senza esserne coscienti, perché ci si è affidati a un Altro che si manifesta nella vita per mezzo nostro.

Intenzione generale per il prossimo trimestre:

Preghiamo per le opere sorte dalla Adorazione a Gesù Crocifisso e in particolare per la « Sorgente »: il Signore Gesù vi susciti sante vocazioni.

Intenzioni particolari:

Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenza le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:

- il Gruppo giovanile della Sorgente

- novizi e studenti di un Istituto religioso

- le intenzioni degli iscritti M. V. ( Acireale ); F. F.; L. S.; Fam. P.; S. N. e M.; B. F.; S. A.; F. M. R. per la riuscita negli studi ( Aci Bonaccorsi ); D. D. C.; N. Z.; A. E. che tanto offre di preghiere e di sofferenze ( Mantova ); C. N. per la numerosa famiglia e per il figlio seminarista; Z. C. e A. M. per un povero giovane che sta malissimo e per un gruppo di giovani sacerdoti ( Brente-CT ); S. S. per la conversione di parenti ( Ramacca - CT ); B. G. per il marito ammalato; M. C. per la pace della figlia e le intenzioni di Q. G.; D. S. V. per la conversione del fratello; B. A. per un figlio; D. G. per il bene dei due figli ( Catania ); R. G. M. ( Boussu - Belgio ); P. R. per la salute cagionevole ( Monteleone - PV ); Sorelle M. per una particolare penosa situazione ( Salò ) e tutte le altre intenzioni raccomandate.

Ricordiamo nelle preghiere di suffragio:

- le anime buone delle iscritte Guzzardi Alma ( Gazzolo - MN ); Vescovini Maria ( Mantova ); Casoni Cornelia ( Cremona ); Maroni Elena ( Salò ); Cerruti Ines ( Torino ).

- le anime buone di Leone Alfio, Leone Grazia, Leone Rosa raccomandate dal Sac. L. S. ( Aci Bonaccorsi ); e dei parenti di Q. G.; P. P.; B. N.; B. F.; D. G.; D. S. V. ( Catania ); C. R. ( Calatabiano ); T. F. ved. D. M. ( Raddusa ) e di tutti gli altri defunti della famiglia della Crociata.

Fate conoscere a persone particolarmente sofferenti nello spirito, la Crociata: è un'opera di apostolato anche questa.

Ricordiamo a questo proposito che la Crociata ha carattere esclusivamente spirituale: l'adesione non comporta nessun altro obbligo oltre quello della offerta settimanale delle sofferenze per le Vocazioni Sacerdotali e Religiose mediante la pratica della Adorazione a Gesù Crocifisso; inoltre richiede la recita di una "Ave Maria" per le intenzioni particolari raccomandate dal Centro.

È quindi un impegno da prendersi liberamente e coscientemente.

La Vergine Immacolata ci guidi a Gesù Crocifisso e Gesù viva sempre nei nostri cuori!

Ringraziamo di cuore quanti ci aiutano a sostenere le spese di stampa e di spedizione del materiale e della lettera della Crociata, utilizzando il C.C.P. 2/8395 intestato a Unione Catechisti.

Non se ne pubblicano i nomi perché solo da Dio abbiano la ricompensa.

La Presidenza