Crociata della sofferenza  

B212-A7

Anno XVII - Lettera N. 65 - Luglio 1979

« Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna ». ( Gv 3,16 )

Fratelli,

ad ogni generazione Dio fa il dono che più le è necessario.

« Gesù Cristo va incontro all'uomo di ogni epoca, anche della nostra epoca, con le stesse parole: "Conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi" ». ( Redemptor hominis - 12 ).

Questa sollecitudine del Padre buono che è nei cieli, mi pare ci sia rivelata, ai nostri giorni, dalla figura e dall'insegnamento del Pontefice che lo Spirito Santo ha chiamato a dirigere la sua Chiesa.

All'inizio del suo ministero Pontificale, Papa Giovanni Paolo II ha indirizzato ai fratelli nell'Episcopato, ai sacerdoti e alle famiglie religiose, ai figli e alle figlie della Chiesa e a tutti gli uomini di buona volontà la lettera enciclica "Il Redentore dell'uomo".

É una lettera scritta dal Vicario di Cristo in terra ad ogni uomo, in cui rinnova per gli uomini del nostro tempo, la Parola di Gesù.

E quale è il tema dominante di questo scritto? É riassunto nelle due parole che ne formano il titolo: "Il Redentore" e "L'Uomo".

Nel testo della lettera questi due termini, talora in forma diversa, ricorrono decine e decine di volte, uniti al terzo termine che indica chi di questa lettera è autore e cioè "La Chiesa", nella persona del Papa.

"Gesù Cristo - Uomo - Chiesa": questi sono i protagonisti dell'Enciclica:

- Gesù Cristo: "Redentore dell'Uomo, centro del cosmo e della storia".

- L'Uomo: « i n tutta la sua verità, nella sua piena dimensione, l'uomo reale, concreto, nella sua unica e irripetibile realtà umana, in cui permane intatta l'immagine e la somiglianza con Dio stesso ».

- La Chiesa: « che desidera servire questo unico fine: che ogni uomo possa ritrovare Cristo, perché Cristo possa, con ciascuno, percorrere la strada della vita, con la potenza di quella verità sull'uomo e sul mondo, contenuta nel mistero dell'Incarnazione e della Redenzione, con la potenza di quell'amore che da essa irradia ».

Partendo dalla considerazione dell'« ora solenne che la Chiesa e l'intera famiglia dell'umanità contemporanea stanno vivendo, da questo tempo già molto vicino all'anno Duemila », il Papa afferma che « per la Chiesa, per il Popolo di Dio, che si è esteso fino ai più lontani confini della terra, quello sarà l'anno di un grande Giubileo.

Ci stiamo avvicinando a tale data che ci ricorderà e in modo particolare rinnoverà la consapevolezza dell'a verità chiave della fede, espressa da San Giovanni agli inizi del suo Vangelo: « Il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi » e altrove: « Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna » ( Gv 1,14; Gv 3,16 ).

Il Papa individua questa realtà affermando che « siamo anche noi, in certo modo, nel tempo di un nuovo Avvento, ch'è tempo di attesa » e continua affermando che « alla base di tutte le vie lungo le quali deve proseguire la Chiesa dei nostri tempi c'è un'unica via; ed è insieme la via del futuro.

Cristo Signore ha indicato questa via soprattutto quando, con l'Incarnazione, il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo.

Gesù Cristo è la via principale della Chiesa.

Egli stesso è la nostra via alla casa del Padre, ed è anche la via a ciascun uomo.

Su questa via che conduce da Cristo all'uomo, su questa via sulla quale Cristo si unisce ad ogni uomo, la Chiesa non può essere fermata da nessuno ».

Alla domanda: « In che modo occorre proseguire in questa nuova tappa?

Che cosa occorre fare affinché questo nuovo Avvento della Chiesa ci avvicini a Colui che la Sacra Scrittura chiama: "Padre per sempre"?, il Papa risponde con forza, con sicurezza, con intima convinzione:

« L'unico orientamento dello spirito, l'unico indirizzo dell'intelletto, della volontà e del cuore è per noi questo: verso Cristo, Redentore dell'uomo; verso Cristo Redentore del mondo.

A lui vogliamo guardare, perché solo in Lui, Figlio di Dio, c'è salvezza, rinnovando l'affermazione di Pietro: "Signore, a chi andremo? Tu hai parole di vita eterna" ».

Attraverso la coscienza della Chiesa, attraverso tutti i campi di attività in cui la Chiesa si esprime, si ritrova e si conferma, dobbiamo costantemente tendere

a Colui "che è il capo",

a Colui "in virtù del quale esistono tutte le cose e noi siamo per lui",

a Colui il quale è insieme "la via, la verità" e "la risurrezione e la vita",

a Colui vedendo il quale vediamo il Padre,

a Colui che doveva partirsene da noi

- s'intende per la morte sulla Croce e poi per l'Ascensione al Cielo - affinché il Consolatore venisse a noi e continuamente venga come Spirito di verità.

In Lui sono "tutti i tesori della sapienza e della scienza" e la Chiesa è il suo Corpo.

La Chiesa è « in Cristo come un sacramento, o segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano », e di ciò é Lui la sorgente Lui stesso! il Redentore! ».

Ad una umanità che pare rinchiudersi in uno stato di paura, di insicurezza, di sfiducia, di stanchezza, Dio manda la sua Parola di coraggio, di sicurezza, di animazione, di entusiasmo.

Ad una umanità che pare camminare nelle tenebre, Dio, ancora una volta, fa brillare una grande luce in una rinnovata incarnazione.

Accogliamola, fratelli e sorelle, questa parola.

Essa è rivolta a tutti e ad ognuno.

Con quanta insistenza il Papa vuoi fare intendere che si rivolge proprio ad ognuno in particolare: « Ogni uomo viene al mondo concepito nel seno materno, nascendo dalla madre, ed è proprio a motivo del mistero della Redenzione che è affidato alla sollecitudine della Chiesa.

L'uomo così come è "voluto" da Dio, così come è stato da Lui eternamente "scelto", chiamato, destinato alla grazia e alla gloria: questo è proprio "ogni" uomo, l'uomo "il più concreto", il più reale ».

Ognuno di noi, fratelli e sorelle, sofferenti, forse nella inattività, nella solitudine, dimenticati o incompresi, offesi o trascurati, umiliati o dimenticati, con il nostro carico di sofferenze, di dolori, di pene che nessuno conosce o sa comprendere, accolga questa parola di coraggio, di animazione!

A ognuno di noi il Papa ricorda che c'è Uno che ti è vicino, che "si è unito in certo modo" a tè per "percorrere con tè la strada della vita" per soffrire, per gioire, per vivere con tè « perché con l'uomo - ciascun uomo senza eccezione alcuna - Cristo è in qualche modo unito, anche quando quell'uomo non è di ciò consapevole ».

« Cristo per tutti morto e risorto, da sempre all'uomo - ad ogni uomo, a tutti gli uomini - luce e forza per rispondere alla suprema sua vocazione ».

« Tale fedeltà alla vocazione ottenuta da Dio, mediante Cristo, porta con sé quella solidale responsabilità per la Chiesa in cui ciascuno ha "il proprio dono".

Questo "dono" pur essendo una personale vocazione ed una forma di partecipazione all'opera salvifica della Chiesa, serve parimenti agli altri, costruisce la Chiesa e le comunità fraterne nelle varie sfere dell'esistenza umana sulla terra ».

Uniti con Cristo, che è presente in ognuno di noi diamo il nostro "dono" di sofferenza e di preghiera, nella più serena generosità per "costruire la Chiesa" anche noi, pur piccoli e umili, ma chiamati ad una missione che oggi è di così grande necessità per la Chiesa: le vocazioni sacerdotali, religiose e di impegno apostolico.

Ci animi in questo l'esortazione del nostro Servo di Dio Fratel Teodoreto che così dice: « La santità consiste nel ricevere la vita divina da Gesù Cristo e per mezzo di Gesù Cristo, che ne possiede la pienezza e ne è l'unico mediatore, nel conservarla, nell'aumentarla continuamente per mezzo di un'adesione sempre più perfetta, per mezzo di un'unione sempre più intima a Lui che ne è la sorgente.

Gesù Cristo è veramente la vita dell'anima perché della vita Egli è la sorgente e il dispensatore ».

E ci assista la Vergine Immacolata.

« La Chiesa sempre e particolarmente nei nostri tempi, ha bisogno di una Madre.

La caratteristica di questo amore materno, che la Madre di Dio immette nel mistero della Chiesa, trova la sua espressione nella sua singolare vicinanza all'uomo e a tutte le sue vicende.

In questo consiste il mistero della Madre.

Perseveriamo nella nostra preghiera uniti con Maria, Madre di Gesù, così come perseveravano gli Apostoli e i Discepoli del Signore, dopo la sua Ascensione.

E Maria, la celeste Madre della Chiesa, si degni, in questa preghiera del nuovo Avvento dell'umanità, di perseverare con noi, che formiamo la Chiesa, cioè il Corpo mistico del suo Figlio unigenito.

Intenzione generale per il prossimo trimestre:

Per tutti gli amici della Crociata: Non abbiano paura!

Aprano, anzi spalanchino le porte a Cristo!

Intenzioni particolari:

Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenze le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:

- le vocazioni di religiosi educatori;

- le vocazioni dell'Unione Catechisti;

- le vocazioni dell'apostolato familiare;

- le intenzioni degli iscritti: E.E. per la propria salute e per i suoi cari defunti; S.A. per intenzioni personali; G.A. e C.A.v.S. per intenzioni personali ( Vibo Valentia ); Suor M.M. ( Orta ) per intenzioni personali; L.B. e M.M. ( Enna ) per i più bisognosi e per i loro defunti; N.N. ( Collegno ) per i Missionari del Ciad ( Africa ); Fam. A. ( Torino ); C.S. ( Padria - SS ) per la sua salute; O.T. ( Imola ); R.A. ( Catania ); A.M. ( Bronte ); S.C. ( Vibo Valentia ) per i suoi cari; G.G. e P. ( Schio ); R.S. ( Campiglia Cervo ); F.G. ( Vibo Valentia ); R.A. ( Borgo d'Ale ); V.G.B. ( Gradoli ); M.D. ( Torino ) e tutte le altre intenzioni segnalate.

Ricordiamo nelle preghiere di suffragio:

- le anime buone dei Fratelli Gaudenzio e Attilio ( Torino ) che il Padre ha chiamato a sé;

- l'anima generosa e fervente del comm. Giuseppe Demeglio ( Torino );

- i genitori di N.G. ( Licata ); i defunti di G.R. ( Marina Andora ), N.G. ( Roma ); Elvira T.M. ( Mantova ); il marito di L.R. ( Aci Bonaccorsi );

- l'anima del Can. Giovanni Battista Bosso ( Torino ) che tanto apostolato ha fatto a favore dei giovani e dei Sacerdoti;

- tutti gli altri defunti della famiglia della Crociata e specialmente le anime più dimenticate.

Fate conoscere a persone particolarmente sofferenti nello spirito, la Crociata: è un'opera di apostolato anche questa.

Ricordiamo a questo proposito che la Crociata ha carattere esclusivamente spirituale: l'adesione non comporta nessun altro obbligo oltre quello della offerta settimanale delle sofferenze per le Vocazioni Sacerdotali e Religiose mediante la pratica della Adorazione a Gesù Crocifisso; inoltre richiede la recita di una "Ave Maria" per le intenzioni particolari raccomandate da! Centro.

É quindi un impegno da prendersi liberamente e coscientemente.

Le Vergine Immacolata ci guidi a Gesù Crocifisso e Gesù viva sempre nei nostri cuori!

La Presidenza