Crociata della sofferenza  

B215-A10

Anno XVII - Lettera N. 68 - Aprile 1980

« Teniamo lo sguardo fisso in Gesù: è lui che ci ha aperto la strada della fede, e ci condurrà sino alla fine.

Egli ha accettato di morire in croce, perché pensava alla gioia riservata per lui in cambio di quella sofferenza. ( Eb 12,2 )

Fratelli,

vi scrivo questi pensieri mentre ancora è assai viva in mezzo a noi, qui a Torino, la presenza del Santo Padre Giovanni Paolo II.

Molto è stato scritto su questa visita che ha visto il Papa « pellegrino » per le vie della città e « visitatore apostolico pastorale » nei centri più significativi della vita religiosa e civile dei suoi abitanti.

É stato veramente un incontro con « l'anima di Torino », « un'anima umanissima, cioè con dimensioni spirituali a misura d'uomo; l'anima di una popolazione che si è formata nelle fatiche, nelle prove, spesso negli stenti nascosti di una vita semplice, familiare; un'anima intraprendente, un'anima creativa, un'anima aperta, sensibile ai valori del bello, del bene, del vero ».

Le tappe del pellegrinaggio apostolico sono state quelle in cui più si è manifestata questa « anima cristiana, cattolica di Torino » a contatto con i gravi problemi che si pongono alla società di oggi e a cui, per grazia di Dio, uomini di impegno, di sacrificio, di santità han cercato di dare soluzioni:

- al problema dei giovani con S. Giovanni Bosco

- al problema dei malati, degli emarginati con S. Giuseppe Benedetto Cottolengo

- al problema della delinquenza con S. Giuseppe Cafasso

- al problema del mondo del lavoro con S. Giovanni Bosco e con S. Leonardo Murialdo.

E sono ricordati qui solo alcuni dei più grandi operatori apostolici; ma quanti altri potrebbero essere ricordati!

Quante altre opere sono sorte in questa città per dare una risposta cristiana ai grossi problemi creati da una forte immigrazione!

Quanti nomi di laici, di religiosi e sacerdoti compongono la lunga lista di coloro che, attenti alle deficienze e alle necessità talvolta drammatiche di vari settori della popolazione cittadina, hanno creato opere di servizio ecclesiale e sociale perché, con la presenza di Cristo nelle anime, si realizzasse anche una presenza di servizio per le carenze sociali in un'azione di evangelizzazione e di promozione umana.

Per noi basti ricordare l'opera del Servo di Dio Fratel Teodoreto che, ispirato da Fra Leopoldo, ripropone l'urgenza di una contemplazione e adorazione di Gesù Crocifisso: da tale contemplazione sorgono Opere a favore dei giovani del mondo del lavoro con le Case di Carità e a favore degli emarginati con le Messe del Povero, a favore della famiglia con i Gruppi familiari, a favore della sofferenza con la Crociata della sofferenza per le Vocazioni sacerdotali e Religiose.

I discorsi che il Papa ha tenuto in una memorabile giornata hanno avuto presenti le particolari situazioni e ambienti in cui Egli parlava:

- alla Consolata: « Perché sono venuto in mezzo a voi »

- in Cattedrale: ai Sacerdoti: « Vivete in piena e lieta consapevolezza della vostra identità, manifestando l'amorosa sollecitudine di Cristo per tutti i fratelli »

- durante la S. Messa: « Salviamo l'uomo da chi vuole ucciderlo »

- al Cottolengo: « La carità cristiana ha il suo modello sul Calvario »

- a Maria Ausiliatrice: alle suore: « Il vostro amore riscatti questa società » e ai giovani: « Impegnatevi per le cose che valgono »

- alla Gran Madre: « Cristo sarà di nuovo presente e operante fra di noi ».

In ogni ambiente e su tutti i problemi dell'uomo Egli afferma sempre la presenza di Dio, l'azione redentrice di Gesù, la consolazione e l'aiuto di Maria Santissima:

« Dio ti conservi, Torino. E tu osserva sempre la sua legge. Dio ti ricompensi Torino

- Noi diciamo: Cristo c'è ed Egli basta.

- Cristo vuole di nuovo essere presente e operante.

- Maria SS. continua ad essere l'amorevole consolatrice nei tanti dolori fisici e morali che affliggono l'umanità.

Maria è la nostra Madre spirituale, e la Madre comprende sempre i propri figli e li consola nei loro affanni.

Maria ci consola soprattutto additandoci il Crocifisso e il Paradiso ».

Ho voluto accennare ai temi più importanti in una presentazione molto sintetica e forse anche incompleta: vi invito a riprendere e a rileggere questi discorsi così densi, profondi, efficaci, incisivi e provocanti.

Per noi, fratelli e sorelle della Crociata, voglio riportare alcuni pensieri di riflessione che il Santo Padre ha lasciato agli ammalati e ai ricoverati del Cottolengo.

In quella che viene chiamata la « città della sofferenza », il Papa trovò il vero volto di una « forza rigeneratrice per colui che soffre e per tutta la umanità ».

Sono pensieri che possono servire anche a noi che abbiamo scelto di offrire le nostre sofferenze nascoste e ignorate da tutti, per una finalità apostolica, ben certi che solo in questo modo esse sono più accettabili e acquistano il loro vero significato.

Ed ecco una prima affermazione: « La sofferenza umana è un continente di cui nessuno di noi può dire di aver raggiunto i confini.

E al cuore si ripresenta la domanda: perché? ».

Quante volte abbiamo sperimentato anche noi questa immensità e questo mistero della sofferenza e in questa angoscia abbiamo chiesto a Dio: Perché?

Anche Gesù l'ha chiesto al Padre: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Continua il Papa: « Ascoltiamo ancora una volta la risposta della fede: la vita dell'uomo storico, inquinato dal peccato, si svolge di fatto sotto il segno della croce di Cristo ».

Il mistero della sofferenza che scaturisce dal peccato è sempre legata al grande mistero della Redenzione che, nella sofferenza di Cristo, ha ottenuto la remissione del peccato: è la via di ieri e di oggi e di domani; nella sofferenza Dio ci da il mezzo per rinnovare l'azione redentiva per il mondo.

« Nella Croce Dio ha capovolto il significato della sofferenza: questa che era frutto e testimonianza del peccato è diventata ora partecipazione all'espiazione redentrice operata da Cristo.

Come tale essa porta quindi in sé, già fin d'ora, il preannuncio della vittoria definitiva sul peccato e sulle sue conseguenze, mediante la partecipazione alla risurrezione gloriosa del Salvatore.

Ecco, il mistero pasquale contiene la parola definitiva sulla sofferenza umana: Gesù assume il dolore di ciascuno nel mistero della sua passione e lo trasforma in forza rigeneratrice per colui che soffre e per l'intera umanità, nella prospettiva del trionfo ultimo della risurrezione, quando, anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui » ( 1 Ts 4,14 ).

« Nella luce del Cristo risorto io mi rivolgo a tutti coloro che hanno sulle spalle la croce pesante della sofferenza.

Carissimi fratelli e sorelle, fatevi animo! Voi avete un compito altissimo da svolgere: siete chiamati a « completare nella vostra carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa » ( Col 1,24 ).

Col vostro dolore voi potete corroborare le anime vacillanti, richiamare al retto cammino quelle traviate, ridare serenità e fiducia a quelle dubbiose ed angosciate.

Le vostre sofferenze, se generosamente accettate ed offerte in unione con quelle del Crocifisso, possono recare un contributo di primo piano nella lotta per la vittoria del bene sulle forze del male, che in tanti modi insidiano l'umanità contemporanea.

In voi Cristo prolunga la sua Passione redentrice.

Con Lui, se volete, voi potete salvare il mondo ».

Risentiamo la parola del Papa quando più forte si fa la sofferenza: « Carissimi fratelli e sorelle, fatevi animo!

Voi avete un compito altissimo da svolgere ».

E riflettiamo sull'importanza di questo compito: « Corroborare le anime vacillanti richiamare al retto cammino quelle traviate ridare serenità e fiducia a quelle dubbiose e angosciate ».

C'è tutto un ampio raggio di azione da tenere presente.

Per noi che abbiamo aderito alla Crociata della sofferenza esso rinnova il nostro impegno: quello di offrire per le vocazioni sacerdotali e religiose le nostre sofferenze perché sorgano molte vocazioni, perché le vocazioni che già sono sorte restino salde nel servizio di Dio e dei fratelli.

Anche qui ci sono « anime vacillanti », « anime che si allontanano dal retto cammino, anime dubbiose ed angosciate ».

Possa la nostra offerta ridare forza, serenità, fiducia a chi ne ha bisogno.

E la Vergine Immacolata, che consola chi soffre ed aiuta chi a Lei ricorre, aiuti noi a compiere la nostra missione e aiuti le anime per le quali noi offriamo le nostre sofferenze a ritrovare la gioia dell'incontro con Cristo.

Intenzione generale per il prossimo trimestre:

Per le anime vacillanti, per quelle traviate, per quelle dubbiose ed angosciate: trovino nell'incontro con il Signore Gesù forza, via, vita. serenità e fiducia.

Intenzioni particolari:

Ricordiamo nelle nostre preghiere e nelle nostre offerte di sofferenze le seguenti intenzioni che ci sono state raccomandate:

- le vocazioni per l'apostolato laico e per l'Unione Catechisti

- le intenzioni degli iscritti di Torino: G.C., F.G.L, C.F.A., C.G-, S.T., V.L, M.M.; di Acireale: M.V, per la pace nel mondo; di Bologna: M.M.V.; di Madruzzo: B.V.; di Trieste: C.C.; di Vibo Valentia: l.F., G.F.G., E.M.; di Busto Arsizio: A.S.; di Nevate Milanese: B.P.P.; di Schio: P.C.; di Pompei: F.S.C, per le vocazioni; di Palermo: T.M.F. per sé e famiglia; di Catania: C.V.; di Piacenza: F.G.; di Brente: A.M.; di Terruggia: P.R.; di S. Felice Benaco: L.B.M. e tutte le altre intenzioni.

Ricordiamo nelle preghiere di suffragio:

- le anime buone di G.R. di Marina di Andora; lo sposo di D.G.R. di Catania; i genitori di C.M. ( Catania ) e di V.G. ( Licata ); la mamma di R.F. ( Torino ); B.T. ( Torino ); L.R. ( Borgo d'Ale ); P.E. ( S. Pellegrino T. ); D.L. e B. ( Mantova ) e tutte le anime dei defunti della famiglia della Crociata della sofferenza.

Fate conoscere a persone particolarmente sofferenti nello spirito, la Crociata: è un'opera di apostolato anche questa. Ricordiamo a questo proposito che la Crociata ha carattere esclusivamente spirituale: l'adesione non comporta nessun altro obbligo oltre quello della offerta settimanale delle sofferenze per le Vocazioni Sacerdotali e Religiose mediante la pratica della Adorazione a Gesù Crocifisso; inoltre richiede la recita di una "Ave Maria" per le intenzioni particolari raccomandate dal Centro.

É quindi un impegno da prendersi liberamente e coscientemente.

Le Vergine Immacolata ci guidi a Gesù Crocifisso e Gesù viva sempre nei nostri cuori!

La Presidenza