Colossesi

Indice

Capitolo 1

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Preambolo

Indirizzo

1 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo,
Rm 1,1+
At 16,1+
2 ai santi e fedeli fratelli in Cristo dimoranti in Colossi grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro!
At 9,13+

Ringraziamento e preghiera

3 Noi rendiamo continuamente grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nelle nostre preghiere per voi,
Ef 1,15-16
Fm 4-5
4 per le notizie ricevute della vostra fede in Cristo Gesù, e della carità che avete verso tutti i santi,
1 Cor 13,13+
5 in vista della speranza che vi attende nei cieli. Di questa speranza voi avete già udito l'annunzio della parola di verità del vangelo
Ef 1,13
Gal 1,7+
6 che è giunto a voi, come pure in tutto il mondo fruttifica e si sviluppa; così anche fra voi dal giorno in cui avete ascoltato e conosciuto la grazia di Dio nella verità,
At 14,3
At 20,24.32
7 che avete appresa da Èpafra, nostro caro compagno nel ministero; egli ci supplisce come un fedele ministro di Cristo,
2 Cor 6,1
8 e ci ha pure manifestato il vostro amore nello Spirito.
1 Cor 13,1+
9 Perciò anche noi, da quando abbiamo saputo questo, non cessiamo di pregare per voi, e di chiedere che abbiate una conoscenza piena della sua volontà con ogni sapienza e intelligenza spirituale,
Ef 1,15
Col 3,10+
Rm 12,2+
10 perché possiate comportarvi in maniera degna del Signore, per piacergli in tutto, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio;
11 rafforzandovi con ogni energia secondo la potenza della sua gloria, per poter essere forti e pazienti in tutto;
12 ringraziando con gioia il Padre che ci ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce.
Ef 1,11-13
1 Pt 2,9
At 26,18
13 È lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto,
Gal 1,4
Gv 8,12+
Ef 1,6-7
Rm 3,24+
14 per opera del quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati.

I. Parte dogmatica

Primato del Cristo

15 Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura;
Sap 7,26
Col 1,18+
Rm 8,29
Eb 1,3
Gv 1,3
16 poiché per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà.
Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.
Ef 1,10
Ef 1,21+
1 Cor 8,6+
17 Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui.
18 Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose.
Col 1,24
Ef 1,22-23
Ef 5,23s
1 Cor 15,20
Ap 1,5
19 Perché piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza
Col 2,9+
20 e per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.
Ef 1,10
Ef 2,14.16

Partecipazione dei Colossesi alla salvezza

21 E anche voi, che un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate,
Ef 4,18-19
Ef 2,1s
22 ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto:
Ef 2,14-16
23 purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo sono diventato ministro.
Ef 5,27+
1 Cor 1,8+
Col 1,5s
Mc 16,15
Ef 3,7

Fatiche di Paolo al servizio dei pagani

24 Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa.
2 Cor 7,4
2 Cor 12,10
Col 2,1
25 Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua parola,
Col 1,18+
2 Cor 3,6
Rm 15,19
26 cioè il mistero nascosto da secoli e da generazioni ma ora manifestato ai suoi santi,
Rm 16,25+
27 ai quali Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo ai pagani, cioè Cristo in voi, speranza della gloria.
At 9,13+
28 È lui infatti che noi annunziamo, ammonendo e istruendo ogni uomo con ogni sapienza, per rendere ciascuno perfetto in Cristo.
Col 3,4
1 Cor 2,6
29 Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.
Ef 4,13+
Fil 2,13
Fil 4,13
2 Ts 1,11
Indice

Abbreviazioni
1,1-2 Saluto
1,2 Padre nostro: un ms di volg. aggiunge: « e Gesù Cristo nostro Signore »;
un altro: « e il Signore Gesù Cristo ».
1,3-2,23 Il regno di Cristo
1,3-14 Ringraziamento e preghiera
1,4-5 Lo schema delle tre virtù teologali rimanda all'insegnamento tradizionale di Paolo
( 1 Ts 1,3; 1 Cor 13,13 )
1,7 ci supplisce: volg. legge: pro vobis minister.
1,9 La piena conoscenza della volontà di Dio non indica un sapere semplicemente intellettuale, ma un'esperienza profonda che plasma tutta la vita.
1,12 ci ( var. « vi » ) ha messi in grado di:
altri leggono: « ci ( var. « vi » ) ha chiamati a ».
- alla sorte dei santi: la « sorte dei santi » è la salvezza già riservata a Israele,
alla quale i pagani sono ora chiamati ( ct. Ef 1,11-13 ).
I « santi » designano sia i cristiani chiamati fin da quaggiù a vivere nella luce della salvezza ( Rm 6,19+; Rm 13,11-12+ ),
sia gli angeli che vivono con Dio nella luce escatologica ( cf. At 9,13+ ).
1,13-14 Con una breve composizione innica si esalta l'azione liberatrice di Dio Padre,
che si attua per mezzo del suo Figlio, Gesù Cristo.
Il potere delle tenebre è quello che si oppone all'azione di Dio e al regno di Gesù
( Lc 22,53 ).
Il regno del Figlio è espressione rara nel NT,
non lontana dal significato di "regno di Dio" ( Lc 23,42; Mt 13,41-43 ).
1,14 la redenzione: qualche ms della volg. aggiunge: per sanguinem eius ( cf. Ef 1,7 ).
1,15-23 Inno a Cristo
1,15-18 In che senso Gesù è il primogenito di ogni creatura e dai morti?
1,15-20 Paolo espone, sotto forma di dittico, il primato del Cristo:
1. nell'ordine della creazione naturale ( vv 15-17 );
2. nell'ordine della nuova creazione, soprannaturale, che è la redenzione
( vv 18-20 ).
Si tratta del Cristo preesistente, ma sempre considerato ( cf. Fil 2,6+ )
nella persona storica e unica del Figlio di Dio fatto uomo.
È questo essere concreto che è « immagine di Dio » in quanto riflette in una natura umana e visibile l'immagine del Dio invisibile ( cf. Rm 8,29+ ),
ed è lui che può essere detto creatura, ma anche primogenito nell'ordine della creazione, con un primato di eccellenza e di causa, come anche di tempo.
1,16 Troni, Dominazioni, Principati e Potenze: sono le realtà invisibili,
anch'esse create per mezzo di Gesù Cristo.
Egli infatti è il primogenito di ogni creatura, il capo che ha la signoria su tutte queste potenze spirituali ( Col 2,10.15; Ef 1,21 ).
1,18 Gesù Cristo in particolare è capo della Chiesa, suo corpo,
in quanto è il primogenito dei risorti ( 1 Cor 15,20; Ef 1,22-23 ).
Chiesa: sulla chiesa corpo di Cristo, cf. 1 Cor 12,12+.
Il Cristo ne è il capo, per la sua priorità nel tempo ( v 18: è il primo resuscitato ),
come per il suo ruolo di « principio » nell'ordine della salvezza ( v 20 ).
1,19 La pienezza, che per iniziativa di Dio abita in Cristo, è la "pienezza della divinità", della quale sono partecipi i battezzati ( Col 2,9-10 ).
In Cristo sono presenti tutti i doni della salvezza e perciò egli ne è la fonte inesauribile.
pienezza: termine di interpretazione difficile;
molti vi vedono la pienezza della Divinità come in Col 2,9.
Ma qui ( i vv 15-18 hanno già stabilito il rango divino del Cristo )
si può pensare piuttosto all'idea molto biblica dell'universo « riempito » dalla presenza creatrice di Dio ( cf. Is 6,3; Ger 23,24; Sal 24,1; Sal 50,12; Sal 72,19;
Sap 1,7; Sir 43,27; ecc. ),
idea molto diffusa d'altronde nel mondo greco-romano dal panteismo stoico.
Per Paolo, l'incarnazione, coronata dalla resurrezione, ha posto la natura umana del Cristo alla testa non solo di tutta la famiglia umana, ma anche di tutto l'universo creato, interessato alla salvezza così come è stato coinvolto nella colpa
( cf. Rm 8,19-22; 1 Cor 3,22s; 1 Cor 15,20-28; Ef 1,10; Ef 4,10; Fìl 2,10s; Fil 3,21; Eb 2,5-8. Cf. Eb 2,9+ ).
1,20 La redenzione, attuata per mezzo della morte in croce di Gesù Cristo,
è origine di una riconciliazione universale ( Rm 5,10; 2 Cor 5,18-21 ).
per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose: è una delle interpretazioni che riferisce eis auton, « a sé », al Padre ( cf. Rm 5,10; 2 Cor 5,18s ).
BJ traduce: « e per mezzo di lui riconciliare tutti gli esseri per lui »:
per mezzo del Cristo e per il Cristo, in parallelismo con la fine del v 16.
- le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli: questa riconciliazione universale congloba tutti gli spiriti celesti come tutti gli uomini.
Essa non significa la salvezva individuale di tutti, ma la salvezza collettiva del mondo con il suo ritorno all'ordine e alla pace, nella sottomissione perfetta a Dio.
Gli individui che non saranno entrati in questo ordine nuovo aprendosi spontaneamente alla grazia, vi entreranno per forza: cf. Col 2,15; 1 Cor 15,24-25
( gli spiriti celesti );
2 Ts 1,8-9; 1 Cor 6,9-10; Gal 5,21; Rm 2,8; Ef 5,5 ( gli uomini ).
Cosa significa che al Padre piacque di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo del Figlio, facendo la pace mediante la morte di Gesù?
Significa che tutti saranno salvati?
1,21 stranieri e nemici: estranei a Dio e suoi nemici, come lo suggeriscono il contesto e il parallelo di Ef 4,18s, piuttosto che stranieri a Israele come preciserà Ef 2,12.
1,22 suo ( corpo ): cioè del suo Figlio.
Il corpo individuale ( di carne ) del Cristo è il luogo in cui si opera la riconciliazione, perché raduna virtualmente in sé tutto il genere umano ( cf. Ef 2,14-16 ),
di cui ha preso su di sé il peccato ( 2 Cor 5,21 );
la « carne » è lo stato del corpo sottomesso al peccato ( cf. Rm 8,3; Rm 7,5+;
Eb 4,15 ).
1,23 ogni creatura sotto il cielo: cioè tutti gli uomini.
1,24-29 Paolo, l'apostolo dei pagani
1,24 Le sofferenze di Paolo sono quelle che egli, servo del Vangelo, affronta per i cristiani, cioè per la crescita della Chiesa, corpo di Cristo.
Egli è lieto di queste sofferenze, perché così è associato alle sofferenze di Cristo e contribuisce a portare a compimento il disegno salvifico di Dio, che ha il suo centro nella morte redentrice e nella risurrezione di Cristo.
patimenti di Cristo: Gesù ha sofferto per stabilife il regno di Dio e tutti coloro che condividono la sua opera devono condividere le sue sofferenze.
Paolo non pretende certamente di aggiungere qualche cosa al valore propriamente redentivo della croce, a cui non potrebbe mancare nulla; ma si associa alle « prove » di Gesù, cioè alle sue tribolazioni apostoliche ( cf. 2 Cor 1,5; Fil 1,20+ ).
Queste prove dell'era messianica ( Mt 24,8+; At 14,22+; 1 Tm 4,1+ ) comportano una misura prevista dal piano divino e che Paolo, in quanto apostolo dei pagani, si sente particolarmente chiamato a colmare.
Come poteva Paolo compiere con la sua sofferenza quello che mancava nelle afflizioni di Cristo?
1,27 Prima i pagani erano come esclusi dalla salvezza, allora riservata a Israele:
erano « senza Cristo » e « senza speranza » ( Ef 2,12 ).
Ma la rivelazione del piano divino in Cristo, il suo « mistero », è di chiamare anch'essi alla salvezza e alla gloria celeste con l'unione al Cristo ( cf. Ef 2,13-22;
Ef 3,3-6 ).