Crociata della sofferenza  

B259-A10

Anno XXVIII, lettera n. 111 - Giugno 1992

Riflessioni ricavate da Fra Leopoldo Maria Musso O.F.M.

Questa lettera, così come il bollettino in cui essa è inserita, è dedicata al Servo di Dio Fra Leopoldo Maria Musso, ricorrendo il settantesimo anniversario della sua morte.

Fra Leopoldo è nato il 30.1.1850 a Terruggia Monferrato, ed è deceduto a Torino il 27.1.1922.

Semplice frate laico e cuoco del convento, Egli ha avuto una intensissima vita spirituale, con esperienze mistiche.

Ha scritto l' « Adorazione a Gesù Crocifisso »; l'immagine del Crocifisso con l'anima, nel frontespizio di questa lettera, risponde ad una sua visione.

È stato amico e consigliere spirituale del ven. Fr. Teodoreto.

Chi desiderasse avere ulteriori notizie, faccia richiesta all'Unione Catechisti del bollettino destinato al Servo di Dio, oppure di una biografia.

1. Fra Leopoldo, modello nella sopportazione cristiana della sofferenza

La vita del Servo di Dio Fra Leopoldo è stata costellata di altissime grazie spirituali, per la sua profonda intimità con Gesù e con Maria.

Tuttavia non sono mancate acute spine, per molteplici prove sostenute sia quando era nel mondo che da religioso.

Prima di entrare in convento, visse in penose ristrettezze finanziarie, dovendo sostenere la mamma povera e inferma, ma sempre confidò nella Divina Provvidenza.

Durante la sua permanenza in Vercelli, ebbe a subire calunnie da compagni di lavoro, che gli costarono il posto, ma anche in tale grave circostanza egli non perse la calma abituale

Al paese nativo ebbe momenti di sconfortante prostrazione per l'abbandono in cui fu talvolta tenuto da alcuni parenti e conoscenti.

Anche in convento lo afflissero prove dolorose e difficoltà assai gravi, ma non venne mai meno in lui la speranza, anzi egli la comunicava a chi era abbattuto.

Fra Leopoldo può quindi essere considerato un modello della sopportazione cristiana nella sofferenza, attraverso il conforto divino che non gli fece mancare la pace interiore anche nelle prove più gravi.

Riportiamo pertanto alcuni passi del Diario di fra Leopoldo in cui è indicato l'atteggiamento che il discepolo di Cristo deve tenere nella sofferenza.

Come si noterà, in questo Diario sono riportati molti detti attribuiti dal Servo di Dio direttamente a Gesù.

2. La Croce, consolazione nel dolore

« 27 dicembre 1910: " Tu, o Croce benedetta, sei la speranza e consolazione nostra nelle pene, nel dolore, nell'afflizione, ti mostri luce alla nostra mente e vieni colla più amabile bontà e carità a mitigare le nostre sofferenze, infondendo mirabilmente tanta pace al nostro cuore amareggiato, da cambiare le pene in dolcezze ineffabili: ecco i tratti d'amore e di misericordia del nostro SS. Gesù Crocifisso! " ».

« 18 aprile 1912. Nella via tracciata dalla Provvidenza per arrivare a Dio, vi sono certi viottoli irti e spinosi che presentano molta difficoltà alla nostra mente e al nostro coraggio; ma la bontà di Dio essendo infinita, stende le sue divine e pietosissime mani, ci sorregge, ci aiuta a salire il monte santo e ci avvicina alla beatitudine eterna, a godere la bella gloria sfolgorante del Signore ».

« Domandai a Gesù d'insegnarmi come posso far per amarlo di più, ed Egli mi disse ( 24 settembre 1906 ); " Fa' questo: qualunque umiliazione ti accada, sopportala volentieri senza far lamento, ma sii contento di farlo per mio amore, e se tu vieni contrastato nella santa Divozione, dirai bene: lasciamo fare il Signore Iddio, Lui stesso difenderà la causa sua " ».

« " Mio buon Gesù ( 5 ottobre 1906 ), quando penso che presto devo rendere conto del mio operare, ti prego, per la tua passione e morte, di togliermi la paura della morte, ma concedi che in espiazione dei miei peccati chiuda gli occhi miei in pace ".

" Caro figlio, non t'accorgi che io comincio a prepararti? Vivi da buon religioso e nel passaggio da questa vita all'eternità, gli ultimi momenti saranno per te di gioia, d'amore, di gaudio " ».

« Gesù mi disse ( 12 ottobre 1906 ): " Preparati a sopportare disprezzi, calunnie, avversità, ma guardati dal far lamento; sii sempre silenzioso e in pace dentro di te, e prega: caro figlio oggi, venerdì, procura di starmi più vicino colla preghiera e colla mortificazione " ».

« O mio buon Gesù Crocifisso ( 13 ottobre 1906 ), fammi santo. " In qualunque luogo i Superiori ti vogliano, fa' l'obbedienza con animo allegro, che io sono sempre con te, e non temere mai nulla che ti possa avvenire, nemmeno la morte …

" Mi servo di te, non t'insuperbire, tienti sempre umilissimo; quando non sarai più su questa terra, la mia Divozione, per mezzo delle mie anime buone, farà strada coll'aiuto mio " ».

« Gesù ( 15 settembre 1908 ). " Qualche giornata ti lascio sconfortato: voglio che continui a esercitare tutte le virtù sino all'ultimo di tua vita ".

" Mio Dio, guidami tu, mio Gesù Crocifisso! e come orologio crea il mio cuore di cui ogni battito sia all'unisono col Cuore Sacro del mio Crocifisso, per la cui Passione e Croce tutto il mondo ebbe il ricordo monumentale, eterno della nostra salvezza! " »

« Gesù ( 17 settembre 1908 ): " Figlio, se tu conti sulle tue forze, su tè stesso, le tue opere valgono un cencio ".

" Mio Dio, che differenza tra lo stato di quiete dolce e soave, che in certi momenti tu mi doni, e quello dei momenti, come ora, in cui all'improvviso mi sopraggiunge un uragano spaventoso che mi schiaccia a tutta forza!

È il mio Gesù che si è nascosto? ".

" Tu sai, le contrarietà che oggi all'improvviso hai dovuto in parte sostenere con merito, le ho permesse affinché ti sia sempre impresso nell'animo che, lontano da Dio, l'uomo si trova nel buio, in tenebre fittissime; al contrario un'anima rassegnata ai voleri di Dio, vede sempre un po' di luce perché incoraggiata da pii pensieri, mette tutta la fiducia nel Creatore, pazientemente aspettando che la bontà divina venendo in soccorso, conceda il tesoro delle sue grazie, del suo conforto; e la luce in pieno meriggio, a ciel sereno, rallegra l'anima che è stata bramosa di vedersi benedetta dal suo Gesù " ».

3. Soffri col tuo Gesù

« Gesù ( 19 agosto 1908 ): " Tutto quello che ti ho fatto segnare è come uno specchio; cioè devi ricordarti che io sono stato maltrattato, crocifisso e tu devi specchiarti in me nelle tribolazioni, nelle croci …; e non venir meno in tutte le occasioni che si presentano " ».

« Gesù ( 20 agosto 1908 ): " Tutti i buoni fedeli sanno che in questa terra non sono per godere, ma per prova, in preparazione; a te restano ancora molte croci e in queste io ti voglio concedere grazie senza misura …; e quando le afflizioni ti si presentano, allora ricorderai quanto amore ti porto, quante grazie ti feci e che devi avere una preparazione costante a stare sempre con me unito alla Croce!

lo sarò, come sempre ti dissi, la tua forza; non sarai santo se non continui a passare per la Croce " ».

« Gesù ( 22 agosto 1908 ): " Sebbene tu abbia a soffrire su questa terra, tu avrai il paradiso in tè stesso, perché io sono sempre con te ».

« Gesù ( 3 settembre 1908 ): " Oggi,venerdì, stammi sempre più vicino colla preghiera e mortificazione: perché finite le tue preghiere, vorresti ritornare a riposare?

No, figlio, fammi compagnia: quante belle cose si faranno; tutto per il bene dell'umanità " ».

« Gesù ( 6 settembre 1908 ): " Se ogni tanto incontri spine e qualche volta ben pungenti, non ti turbare, fa coraggio; il ricordo del tempo brevissimo che ti resta da rimanere su questa terra, t'aiuterà a sopportare pazientemente tali miserie; unisci sempre il ricordo di un Dio Crocifisso. Prega, figlio mio, ripara! " ».

« Gesù ( 10 settembre 1908 ): " Voglio che tu ti perda di santo amore sopra il mio Cuore trafitto, come serafino in terra, e quando hai qualche momento libero, voglio che tu venga vicino al tuo Gesù sempre con la serenità angelica: bando alle miserie per l'amore del tuo Gesù; per l'amore del tuo Crocifisso soffoca con merito ogni contrarietà: ricordati che quelli sono momenti preziosi per cambiare l'amaro fiele e renderlo, con preparati virtuosi, miele dolcissimo " ».

« ( 18 settembre 1908 ) " Mio Dio, da qualunque parte io mi volga, dappertutto m'inciampo e incontro spine; mai nessuno mi volge una parola di conforto, di incoraggiamento; a momenti, per tentazioni del demonio, si è contraddetti perfino dalle persone dabbene nel fare quanto si può per essere vicini al Signore: l'unico conforto e sostegno è solo il mio Gesù Crocifisso! ».

4. L' « Adorazione a Gesù Crocifisso », rimedio nella sofferenza

Concludiamo queste riflessioni, riportando un episodio della vita di Fra Leopoldo, così come è narrato dal ven. Fr. Teodoreto, nella sua biografia sul Servo di Dio, "Nella intimità del Crocifisso", e dal quale emerge come Fra Leopoldo indichi nell'Adorazione a Gesù Crocifisso il rimedio nella sofferenza.

" Consolatore degli afflitti e rianimatore degli sfiduciati, Fra Leopoldo compiva, fra i giovani specialmente, un vero apostolato di perseveranza cristiana.

Fondamento di tutta la sua attività era la Divozione a Gesù Crocifisso.

Nella quaresima del 1917, un giorno entrando nell'Ospedale di S. Giovanni dove era molto conosciuto, gli si fecero attorno parecchie suore Figlie della Carità che esclamarono: « Fra Leopoldo, quante croci! quante croci! ».

La figura del Servo di Dio si fece solenne, sollevò gli occhi al cielo e poi trasse dal suo sacco di ruvida tela alcuni foglietti della Divozione a Gesù Crocifisso e con dolce e celestiale sorriso li porse alle Suore dicendo: « Ecco la medicina » ".

Questa indicazione del Servo di Dio ci sembra la più adatta per formulare un proposito che ci sia di fiducia e di abbandono in Dio e di conforto nel momento della prova, cioè unirci a Gesù Crocifisso e adorarlo sofferente, ma altresì ardente di amore per il Padre e per noi.

Come Fra Leopoldo, troveremo la forza per sopportare il dolore, trasfigurandolo in strumento d'amore.

V. M.

Intenzione generale di preghiera

Il Signore Gesù Crocifisso, per intercessione di Maria Immacolata, avvalori le nostre sofferenze perché ogni uomo intenda la propria vita come risposta alla chiamata di Dio, e possano così rifiorire vocazioni sacerdotali, religiose, catechistiche e autenticamente matrimoniali.

Intenzioni particolari

Eleviamo le nostre preghiere ed offriamo le nostre sofferenze per le seguenti intenzioni:

- Per i lavori della seconda parte dell'Assemblea generale dell'Unione Catechisti, affinché l'Unione risulti sempre più rispondente alla sua natura di Istituto Secolare ed alle attese catechistiche del nostro tempo;

- Per la Casa di Carità Arti e Mestieri, affinché gli sviluppi in corso siano radicati nel suo fondamento della carità di Cristo.

- Per le intenzioni degli iscritti alla Crociata della sofferenza e in particolare per: R. F. O. ( Borgo D'Ale ); C. G. ( Vibo Valentia ); G. e N. Q. ( Torino ); B. A. ( Licata ) per una guarigione; P. L. ( Roma ) per il figlio disoccupato; P. T. ( Mantova ) per sé; R. G. ( Anderà ) per sé; L. P. F. ( Vibo Valentia ); M. A. R. ( Torino ); B. C. M. ( Pedersano ) per la sua famiglia; V. M. ( Torino ) secondo le sue intenzioni.

Preghiere di suffragio

Per Maria Franchini ved. Pierbattisti, mamma di otto figli, tra cui un catechista e due sacerdoti, per Maggiorino Bozzalla e Cesare Molteno, del Gruppo famiglia, per Giacinto Lupo e Carolina Bologna ved. Lupo, benefattori della Casa di Carità.

Preghiamo per le seguenti intenzioni: B. A. ( Novale Milanese ) in suffr. dei suoi cari defunti; R. G. ( Anderà ) per i suoi cari defunti; B. A. ( Licata ) in suffragio dei familiari defunti; P. T. ( Mantova ) per i suoi cari defunti; A. S. ( Bronte ) in suffragio delle anime del Purgatorio; D. M. G. ( Bonaccorsi ) in suffr. di Carmelo, Angela, Gaetano; E. P. ( S. Pellegrino ) in suffr. dei suoi cari defunti; V. M. ( Torino ) per i nonni e gli zii defunti.