Crociata della Sofferenza

B276-A8

Anno XXXV, marzo 1999, n. 125

Vita nuova in Cristo Gesú

Vita nuova in Gesú é avere gli stessi suoi sentimenti

La Pasqua ci sollecita a vivere la vita nuova in Cristo Gesù

Cristo che muore e risorge per la nostra salvezza é l'unico fondamento della vita nuova che Dio ci vuole donare.

L'atroce sofferenza prodotta dalla Passione e Morte di Gesù, che in questo tempo di Pasqua abbiamo più attentamente contemplato, ci mostra fin dove giunge l'amore di Dio per noi.

Gesù ci ama da morire; ed é per rifarci nuovi che accetta una si cruda sofferenza.

La sofferenza di Gesù, tuttavia, trae la sua efficacia di salvezza dall'amore con cui Egli l'ha accettata e offerta al Padre per noi.

La sofferenza é un mezzo di salvezza solo quando é espressione di amore e di un amore così grande che accetta anche di morire per beneficiare le persone amate.

Si può soffrire e soffrire anche molto senza che questo giovi alla nostra salvezza.

Ciò accade quando o 1'amore é scarso o non c'é.

Occorre avere gli stessi sentimenti di Gesù perché la nostra sofferenza sia buona; occorre avere gli stessi sentimenti di Gesù perché la nostra sofferenza, unita alla sua, ci ottenga iI dono della conversione e la grazia di giungere alla perfezione della carità.

« Abbiate in voi gli stessi sentimenti che sono stati in Cristo Gesù.

Perché Egli - ci esorta San Paolo - é il Signore, a gloria di Dio Padre » ( Fil 2,5-11 ).

Per San Paolo vivere la vita nuova in Cristo vuol dire conformarci a Lui comportandoci come Lui vuole; vuol dire sforzarci di far nostri e far crescere ogni giorno i sentimenti e i comportamenti che Gesù ha avuto per noi.

Sappiamo che l'amore di Gesù é infinito; ma talvolta dimentichiamo che questo amore non é infinito solo per noi ma lo é per ogni uomo: Dio non fa distinzione di persone.

Amare tutti e amare sempre, come Gesù, é possibile, ma sempre che Lui sia diventato l'unico Salvatore e Signore della nostra vita ( Fil 2,1-11 ).

La vita nuova in Gesù Cristo è diventare nuovi come vuole il Signore

Dio é l'eternamente nuovo perché é eternamente Amore.

In Lui vi é pienezza di luce, di fascino e di bellezza, … in Lui non vi é alcun difetto e per questo é l'eternamente giovane.

É vecchio nello spirito chi é in declino e sta per morire, é vecchio chi ama il peccato.

Il peccato infatti rende vecchi ed anche già morti alla grazia davanti a Dio perché con esso si soffoca e si respinge la vita divina che ci é stata donata.

La battaglia di ogni giorno nella condizione terrena é tra il bene e il male, tra Dio, padre di ogni bene, e Satana padre della menzogna.

É una lotta che non ammette compromessi perché la vita nuova non potrà mai convivere con la vita vecchia, come la luce non può convivere con le tenebre.

San Paolo ci sollecita a vita nuova esortandoci a far morire in noi gli atteggiamenti che sono propri di questo mondo: immoralità, passioni, impurità, desideri maligni e la voglia sfrenata di possedere, ecc. ( Col 3,5 ).

È vero che ciò non è facile, ma non impossibile se Dio è con noi.

Dio può vincere il male, i nostri peccati e ogni peccato perché Egli è l'Onnipotente, Egli è colui che ci ama talmente da dare la vita per noi.

L'amore di Gesù, pur essendo infinito, non è sufficiente per essere perdonati: per essere perdonato è necessario che il peccatore riconosca il suo peccato, occorre che si lasci riconciliare con Dio e che si rivesta dell'uomo nuovo.

Questa lotta, per vivere in pienezza la vita che ci dona il Signore Gesù, è molto faticosa perché il nemico è più agguerrito di noi, e se anche abbiamo Dio al nostro fianco che ci da la certezza che con Lui saremo vittoriosi, non siamo esenti dal peso di questa lotta che ci fa soffrire.

È questa lotta e questa sofferenza che dobbiamo offrire al Signore per le vocazioni.

Se abbiamo ricevuto la grazia di essere fedeli al Signore preghiamo per i fratelli che Gesù ha chiamato a seguirlo dovunque Egli vada, preghiamo per i Sacerdoti e per i laici consacrati.

Spesso questi nostri fratelli e sorelle, intrappolati nelle pastoie delle tentazioni e del male, non hanno la forza di rispondere all'invito del Signore, molti poi, dopo una prima generosa risposta, rinunciano alla sequela di Cristo per volgersi alla ricerca di una vita più facile.

Altri vivono senza entusiasmo e nella tiepidezza la loro consacrazione a Dio.

Portiamoli tutti nel cuore e presentiamoli ogni giorno a Gesù.

La vita nuova in Gesù Cristo è osservare i comandamenti

La vita nuova alla quale tendere é la vita stessa di Gesù: la vita che Lui ha trascorso su questa terra.

Si tratta di imitare Gesù in una vita di perfetta obbedienza al Padre, in una vita che segua fedelmente i suoi insegnamenti.

Chi si mette al seguito di Dio, chi lo ama osserva i suoi comandamenti.

Chi non osserva i suoi comandamenti fa il peccato e diventa servo del peccato.

Chi vince il peccato é figlio di Dio ( Gv 8,34 ).

Occorre morire al peccato per vivere in Cristo Gesù.

Se ogni giorno vogliamo vivere in Lui, ogni giorno dobbiamo morire al peccato.

Questa é la prima condizione che si richiede per vivere la vita nuova in Gesù, una vita ricca di buone opere e di ogni grazia che in questo tempo di Pasqua chiediamo al Crocifisso Risorto per noi e per i nostri fratelli.

Questa pienezza di vita é ciò che auguro a tutti voi con fraterno affetto.

Leandro Pierbattisti

Intenzioni generali di preghiera

In questi difficili momenti di guerra in cui l'odio e la violenza travolgono e distruggono tanti nostri fratelli, preghiamo il Signore che ci aiuti a trovare e a percorrere vie di pace, nel rispetto della giustizia e della dignità di ogni uomo e di ogni popolo.

Per l'Unione Catechisti, perché il servizio alla Chiesa di chi dedica la propria vita per annunciare che Dio c'é, e ama gli uomini, sia sempre più incisivo ed efficace.

Per la cessazione della guerra in Eritrea.

Intenzioni particolari

Preghiamo secondo le intenzioni dei seguenti richiedenti: C. A. ( Aci Bonaccorsi ) per una grazia particolare; G.S. ( Genova ) per sue intenzioni; G. R. ( Bedonia ) per intenzioni personali; B. l. ( Torino ) per Marco, i suoi genitori, per sé e per il marito; A. O. ( Donnalucata ) per sue intenzioni; G. G. ( Aci Bonaccorsi ) per sue intenzioni; S. F. ( Gerace ) per sue intenzioni; R. G. ( Giarre - CT ) per sua intenzione; M. F. ( Palermo ) per la sua guarigione; B. G. ( Torino ) secondo sue intenzioni; G. R. ( Andora ) per i suoi cari vivi e defunti; D. M. ( Taga d'Adda ) per sue intenzioni; P. L. ( Roma ) secondo sue intenzioni; G. e N. Q. secondo loro intenzioni.

Preghiere di suffragio

Invochiamo Cesù Crocifisso per i seguenti defunti: Don Graziano Muntoni della Diocesi di Nuoro ( barbaramente assassinato ); Don Cario Alberto Prunas Tola, assistente dell'UCID ( Unione cristiana imprenditori e dirigenti ); Fr. Dante Tiloca; Fr. Francesco Ferraris; Carmine Nardullo del Gruppo Famiglia; Agnese Cagliero, zelatrice ( Torino ); Lino Maimone, fratello del Catechista Giuseppe Maimone; Giacomo Arata, papá di Ornella Arata, collaboratrice del l'Oratorio Votivo di Ovada; Giovanna e Oreste, segnalati da S. M. e L. ( Torino ); Graziano Coceo, cognato di Gonario Marteddu, della Casa di Carità di Nuoro; Natalina Casali ved. Rizza, mamma del prof. Aldo Rizza; Sergio Nepote ( ex portalettere della Casa di Carità e dell'Unione ); Giovanni De Salvia, papá del dr. Antonio De Salvia del CFPP - Casa di Carità; Nevina Roggero in Tarquinio, mamma di Paola Tarquinio, collaboratrice della Casa di Carità di Torino, e sorella del Catechista; Aldo Pero, papá di Gianni Pero, insegnante della Casa di Carità di Grugliasco; Emilia Rota in Trisoglio, mamma di fr. Enrico e fr. Igino Trisoglio; Vitalia Garau, mamma di fr. Anastasio Garau; Ada Regge in Monticone, mogle di Franco Monticone, già insegnante della Casa di Carità; Luigi Rosso, papá del dr. Cesare Rosso, insegnante della Casa di Carità; Rosaria, defunta segnalataci da chi desidera restare incognito, senza altre indicazioni; Manto di Secondina Biamonte ( Tarantasca ); Siro Oglino ( Torino ); Q Teresa María Viasco ved. Bergamasco, mamma di Renzo, ex collaboratore della Casa di Carità; Giulia Gallizia ved. Ellena, del Gruppo Famiglia.