Convegno ecclesiale di Verona

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Ambito 1: vita affettiva Schemi per i gruppi di studio

Oggi la vita affettiva è sottoposta a forti pressioni culturali e influenze ambientali.

Tra le conseguenze c'è anche un diffuso senso di disorientamento.

Ridare speranza a questo ambito vitale dell'esistenza umana vuol dire far emergere l'antropologia biblico - cristiana in tutta la sua dirompente e non sempre avvertita novità.

Negli affetti si giocano la nascita, l'identità e la crescita della persona.

Se la persona trova la sintesi della propria esistenza nella capacità di amare, ogni patologia degli affetti può metterne a repentaglio l'equilibrio.

La vita affettiva trova fondamento, senso e speranza nuovi e straordinari nel Dio cristiano: l'amore umano viene illuminato da Dio, che è Amore.

La cultura del nostro tempo tende però a ridurre gli affetti al semplice soddisfacimento dei desideri immediati, senza un prima ne un dopo, secondo un modello utilitaristico delle relazioni umane.

Occorre quindi recuperare la capacità di mettere ordine negli affetti, testimoniando che la via per una vita affettiva felice non passa attraverso lo spontaneismo emotivo frenetico, ma attraverso il dono di sé, la fedeltà, la costruzione di relazioni solide e il senso di responsabilità.

È proprio la risurrezione di Cristo a garantire, in modo definitivo, la speranza di una vita pienamente convertita all'amore, sintesi completa dell'esperienza umana, nella quale il cuore e la ragione s'incontrano.

L'affettività si compie come amore - come relazione interessata e gratuita, libera e fedele, inventiva e stabile - se respira con il ritmo del disegno divino, scandito dai grandi eventi della creazione, dell'incarnazione e della risurrezione.

L'amore umano è partecipazione all'essere stesso di Dio, attraverso i cammini della vita matrimoniale e della consacrazione verginale, e più in generale della vita sacramentale comune.

L'amore per il prossimo, in tutte le sue forme, è il modo di testimoniare che sugli affetti dell'uomo veglia lo sguardo buono di Gesù.

Una riflessione sull'esperienza

Come recuperare la ricchezza del racconto biblico di un Dio che ama l'uomo per comunicare la pienezza e la verità dell'amore umano?

Che cosa significa, concretamente, rendere visibile la speranza cristiana nel campo della vita affettiva?

Come proporre in modo credibile la visione cristiana dell'uomo, dell'amore e della famiglia?

Come aiutare a formulare un giudizio culturale e morale sulla mentalità corrente nei confronti della vita sentimentale e sessuale?

Come riuscire a essere attenti, in modo non banale, alla dignità, alla specificità, al dialogo dei sessi, senza trascurare l'identità di ciascuno e l'originalità della visione antropologica biblico - cristiana?

Un approccio pastorale integrato

Occorrono proposte che sappiano esprimere l'impegno, originato dalla testimonianza di Gesù risorto, di un annuncio di speranza alla persona e alla società del nostro tempo rispetto alla dimensione della vita affettiva.

La vita affettiva va aiutata a superare il fragile spontaneismo e a divenire continua e solida, dovendo fare i conti con i ritmi frenetici dell'esistenza, delle esigenze del lavoro e della celebrazione della festa.

In quale modo?

È possibile riconciliare gratificazione ( oggi dominante ) e dedizione, con i costi personali e le sofferenze che essa può comportare?

Come aiutare a curare le ferite affettive - soprattutto nelle famiglie - e favorire la disponibilità a perdonare, di fronte alle violenze, alle rotture, all'abbandono?

Come è possibile in concreto « educare » gli affetti, in modo da sottrarli alle chiusure in cui a volte essi sono confinati, allenandoli all'impegnativo tirocinio della durata e della dimensione culturale e sociale?

Oggi i rapporti affettivi possono essere giocati anche nel « mondo virtuale », perlopiù all'insegna di un'emotività fragile, priva di sbocchi.

È possibile evangelizzare questo « nuovo mondo »? Come?

Quali sono le attenzioni che la società civile e la comunità cristiana devono esprimere verso la famiglia affinché sia all'altezza della sua vocazione e delle attese di ciascuno?

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