La restaurazione del Diaconato permanente in Italia

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I - Motivi per la restaurazione del Diaconato Permanente

4. Motivi teologici

Il Diaconato appare nella Chiesa apostolica (cfr. Fil 1,1, e 1 Tm 2,8-13 ) come specificazione dei ministeri dell'Ordine sacro.

Con la restaurazione del Diaconato permanente lo Spirito Santo offre il dono del ripristino di una struttura sacramentale della Chiesa - che, secondo S. Ignazio d'Antiochia, non può essere senza vescovo, presbiteri e diaconi ( cfr. ad Trall., II ) - e quindi di una nuova abbondante ricchezza di grazie sacramentali per una maggiore efficacia della sua missione di salvezza ( cfr. Lumen Gentium 29; Ad Gentes 16 in fine; Sacrum Diaconatus Ordinem Introduzione, 3° capoverso ).

5. Il Ministero diaconale sottolinea il valore del « servizio » espresso dalla carità, che è specifico della Gerarchia.

Il diacono infatti è segno sacramentale, e quindi rappresentante e animatore della vocazione al servizio, propria di Cristo, servo di Jahvé ( cfr. Is 53 ) venuto « non ad essere servito, ma a servire e a dare la sua vita in redenzione di molti » ( Mt 20,28 ).

6. Suscitando lo spirito di servizio nel popolo di Dio il diacono contribuisce sia a rendere più profonda tra i cristiani la comunione ecclesiale, sia a ravvivare l'impegno missionario di tutta la Chiesa per la salvezza dell'umanità.

7. I diaconi cooperano così a realizzare in modo articolato il compito proprio dell'Ordine sacro: far crescere cioè la Chiesa, raccogliendo ad unità gli uomini ancora dispersi ( cfr. Gv 11,53 ) e pottando poi la comunità alla dimensione perfetta del Cristo, realizzata soprattutto nella celebrazione dell'Eucaristia.

Chiamati pertanto a collaborare fraternamente con il presbiterio al servizio del popolo di Dio, dipenderanno anch'essi direttamente dal vescovo, supremo responsabile della vita cristiana e della pastorale della comunità diocesana ( cfr. Sacrum Diaconatus Ordinem, 23 e art. 22 del presente documento ).

8. Motivi pastorali

Il diacono è promotore del senso comunitario e dello spirito familiare del popolo di Dio, riunito con maggiore facilità ed intensità sotto la guida di un ministro costituito nell'Ordine sacro.

9. Per un'evangelizzazione capillare, di cui e sentita fortemente la necessità, il Diaconato permanente garantisce una presenza più viva dei ministeri qualificati dal sacramento dell'Ordine nelle realtà sociali, mettendo in risalto la diaconìa come servizio di carità ad ogni uomo.

10. La complessità del servizio caritativo nella realtà sociale odierna esige altresì che i membri della Gerarchia che accompagnano il lavoro dei laici, godano di specifica competenza e di libertà di movimento, che più facilmente si possono trovare in diaconi appositamente scelti.

11. Motivi giuridici

Il Diaconato richiede a coloro che svolgono le specifiche mansioni ministeriali, l'impegno stabile derivante dall'Ordine sacro e li inserisce organicamente nella Gerarchia.

12. La restaurazione del Diaconato permanente favorirà la chiarificazione dei ministeri, qualificando le funzioni riconosciute come proprie del diacono e facilitando una migliore definizione delle funzioni del presbitero.

13. Motivi liturgici

Con la restaurazione del Diaconato permanente viene stabilita nella liturgia in particolare nell'assemblea eucaristica - e, conseguentemente, nella vita ecclesiale, la presenza di tutti i ministeri sacri, ciascuno nell'esercizio delle proprie funzioni ( cfr. Institutio generalis Missalis Romani 61 ).

La celebrazione liturgica, più ordinata e funzionale, diventa così segno e strumento di consapevole unità nella comunità ecclesiale.

14. Nell'esercizio delle sue funzioni il diacono contribuisce a rendere presenti nell'assemblea liturgica i vari settori della vita in cui egli è inserito, a testimonianza della Chiesa come corpo organico.

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