I Ministeri nella Chiesa  

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Parte III - Problemi particolari

38. - Per quanto riguarda i riti liturgici per l'ammissione ai ministeri sarà opportuno seguire le seguenti indicazioni:

a) il rito di ammissione fra i candidati al Diaconato o al Presbiterato dovrà celebrarsi normalmente nella Cattedrale e possibilmente con la partecipazione del presbiterio diocesano, a significare l'importanza del momento vocazionale che interessa tutta la Chiesa particolare;

b) l'attribuzione dei ministeri, per coloro che non sono candidati al Diaconato o al Presbiterato, sia compiuta nella comunità parrocchiale cui appartengono e in giorno festivo;

c) le norme per un eventuale abito liturgico speciale per chi riceve un ministero sono lasciate all'Ordinario del luogo.

In ogni caso deve essere evitato l'uso di abiti liturgici propri di determinate funzioni sacerdotali e diaconali;

d) sembra opportuno che tutti i riti vengano conferiti durante la celebrazione della Messa per significare meglio la relazione con l'Eucaristia.

39. - Il Motu proprio Ministeria quaedam prevede l'istituzione di nuovi ministeri.

Secondo una prima proposta, ancora bisognosa di riflessione e di maturazione, sembrerebbe opportuno chiedere la facoltà di istituire i seguenti ministeri:

a) il catechista: è un ministero molto vicino a quello del lettore.

Tuttavia, nell'attuale situazione italiana, sembra avere uno spazio ed uno sviluppo proprio ( cfr. Il rinnovamento della catechesi, 184 e 197 );

b) il cantore-salmista: è un ministero conosciuto dalla tradizione più spesso con il nome di salmista e richiesto dalla liturgia.

Accanto ad un impegno costante ed ecclesiale esige una conoscenza dei testi e delle celebrazioni;

c) il sacrista: è un compito che suppone la formazione religiosa e culturale ed una capacità di relazione umana con gli altri.

Impegna altresì ad una manutenzione amorosa della chiesa, ad una diligente preparazione delle celebrazioni ed una disponibilità abituale a servizio dei fedeli in collaborazione con i sacerdoti;

d) altri ministeri che si aprono all'organizzazione caritativa ( assistenza ai malati, soccorso ai più poveri, aiuto alle famiglie disadattate, ecc. ).

Sono mansioni che corrispondono ad una parte notevole dell'antico compito del diacono.

40. - Prima di prendere qualsiasi decisione in merito a nuovi ministeri, sembra tuttavia più opportuno attendere e valutare, nell'attuazione pratica, l'istituzione del Lettorato e dell'Accolitato.

Sarà bene far emergere dall'esperienza, dopo che Lettorato e Accolitato saranno di fatto esercitati nella comunità, quanto è bene istituire di nuovo o quanto è implicito nei due ministeri già istituiti: infatti nel lettore è evidente l'attribuzione di catechista; come nell'accolito il ruolo di « addetto alla chiesa e al rito », nonché di addetto, con il diacono, ad azione di « carità ».

Inoltre, prima di nuove istituzioni di ministeri, deve essere chiarita la possibilità di conferimento alle donne.

Al tempo stesso dovrà sempre esser tenuto presente anche lo stretto legame fra ufficio liturgico e conseguente impegno pastorale, così come è stato evidenziato nei due Motu proprio.

* * *

È opportuno che le Conferenze Episcopali Regionali raccolgano le esperienze delle singole diocesi circa l'istituzione e l'esercizio dei ministeri e ne riferiscano alla C.E.I., per poter cogliere insieme i frutti del provvido rinnovamento, precisarne gli indirizzi e promuoveme la continuità, risolvendo questioni pratiche e disciplinari.

Roma, 15 settembre 1973.

Antonio Card. Poma Presidente

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