Comunione e comunità  

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Conclusione

75. - Desideriamo concludere questo documento pastorale con un invito a ripensare alla storia della Chiesa e a trarre da essa luce e forza per vivere, oggi, il dono della comunione.

Tra le tante testimonianze che essa ci offre, amiamo riportare la pagina bella con la quale sant'Ignazio di Antiochia celebra la comunione ecclesiale: « Voi non dovete avere col vostro Vescovo che un solo e stesso pensiero: d'altronde è ciò che già voi fate.

Il vostro venerabile presbiterio, veramente degno di Dio, è unito al Vescovo come le corde alla lira, ed è così che, dal perfetto accordo dei vostri sentimenti e della vostra carità, s'innalza a Gesù Cristo un concerto di lodi.

Ciascuno di voi entri dunque in questo coro; allora nell'armonia della concordia, attraverso l'unione stabilita, voi prenderete il tono di Dio, e canterete tutti a una sola voce, con la bocca di Gesù Cristo, le lodi del Padre che vi ascolterà e, dalle vostre buone opere, vi riconoscerà per le membra di suo Figlio.

È dunque vostro vantaggio di mantenervi in una unità irreprensibile; è con questo che voi godrete di una costante unione con Dio stesso ».168

Roma, 1 ottobre 1981

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168 S. Ignazio D'Antiochia, agli Efesini, 4