Catechismo della Chiesa Cattolica

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Gesù Cristo fu sepolto

625 Cristo nel sepolcro con il suo Corpo

La permanenza di Cristo nella tomba costituisce il legame reale tra lo stato di passibilità di Cristo prima della Pasqua e il suo stato attuale glorioso di risorto.

È la medesima Persona del « Vivente » che può dire: « Io ero morto, ma ora vivo per sempre » ( Ap 1,18 ).

Dio [ il Figlio ] non ha impedito che la morte separasse l'anima dal corpo, come naturalmente avviene, ma egli li ha di nuovo ricongiunti l'uno all'altra con la Risurrezione, al fine di essere lui stesso, nella sua Persona, il punto d'incontro della morte e della vita arrestando in sé la decomposizione della natura causata dalla morte e divenendo lui stesso principio di riunione per le parti separate.476

626 Poiché l'« Autore della vita » che è stato ucciso ( At 3,15 ) è anche il Vivente che « è risuscitato », ( Lc 24,5-6 ) necessariamente la Persona divina del Figlio di Dio ha continuato ad assumere la sua anima e il suo corpo separati tra di loro dalla morte:

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La Persona unica non si è trovata divisa in due persone dal fatto che alla morte di Cristo l'anima è stata separata dalla carne; poiché il corpo e l'anima di Cristo sono esistiti al medesimo titolo fin da principio nella Persona del Verbo; e nella morte, sebbene separati l'uno dall'altra, sono restati ciascuno con la medesima ed unica Persona del Verbo.479

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476 San Gregorio di Nissa, Oratio catechetica, 16: PG 45, 52B
479 San Giovanni Damasceno, De fide orthodoxa, 3, 27: PG 94, 1098A