Catechismo della Chiesa Cattolica

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III. Lo Spirito Santo e la Chiesa nella Liturgia

1108 La comunione dello Spirito Santo

 

Il fine della missione dello Spirito Santo in ogni azione liturgica è quello di mettere in comunione con Cristo per formare il suo Corpo.

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Lo Spirito Santo è come la linfa della Vigna del Padre che porta il suo frutto nei tralci. ( Gv 15,1-17; Gal 5,22 )

Nella Liturgia si attua la più stretta cooperazione tra lo Spirito Santo e la Chiesa.

Egli, lo Spirito di comunione, rimane nella Chiesa in modo indefettibile, e per questo la Chiesa è il grande sacramento della comunione divina che riunisce i figli di Dio dispersi.

Il frutto dello Spirito nella Liturgia è inseparabilmente comunione con la Santa Trinità e comunione fraterna.
( 1 Gv 1,3-7 )

1109 L'Epiclesi è anche preghiera per la piena realizzazione della comunione dell'assemblea al Mistero di Cristo.

« La grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo » ( 2 Cor 13,13 ) devono rimanere sempre con noi e portare frutti al di là della celebrazione eucaristica.

La Chiesa prega dunque il Padre di inviare lo Spirito Santo, perché faccia della vita dei fedeli un'offerta viva a Dio attraverso la trasformazione spirituale a immagine di Cristo, la sollecitudine per l'unità della Chiesa e la partecipazione alla sua missione per mezzo della testimonianza e del servizio della carità.

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