Catechismo della Chiesa Cattolica

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Il cammino della preghiera

2673 In comunione con la Santa Madre di Dio

Nella preghiera, lo Spirito Santo ci unisce alla Persona del Figlio unigenito, nella sua Umanità glorificata.

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Per essa ed in essa la nostra preghiera filiale entra in comunione, nella Chiesa, con la Madre di Gesù.
( At 1,14 )

2674 Dopo il consenso dato nella fede al momento dell'Annunciazione e mantenuto,

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senza esitazione, sotto la croce, la maternità di Maria si estende ora ai fratelli e alle sorelle del Figlio suo, « ancora pellegrini e posti in mezzo a pericoli e affanni ».22

Gesù, l'unico Mediatore, è la Via della nostra preghiera; Maria, Madre sua e Madre nostra, è pura trasparenza di lui: ella « mostra la Via » [« Hodoghitria »], ne è « il Segno », secondo l'iconografia tradizionale in Oriente e in Occidente.

2675 È a partire da questa singolare cooperazione di Maria all'azione dello Spirito Santo, che le Chiese hanno sviluppato la preghiera alla santa Madre di Dio, incentrandola sulla Persona di Cristo manifestata nei suoi misteri.

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Negli innumerevoli inni e antifone in cui questa preghiera si esprime, si alternano di solito due movimenti: l'uno « magnifica » il Signore per le « grandi cose » che ha fatto per la sua umile serva e, mediante lei, per tutti gli uomini; ( Lc 1,46-55 ) l'altro affida alla Madre di Gesù le suppliche e le lodi dei figli di Dio, dal momento che ora ella conosce l'umanità, che in lei è sposata dal Figlio di Dio.

2676 Questo duplice movimento della preghiera a Maria ha trovato un'espressione privilegiata nella preghiera dell'Ave Maria:

« Ave, Maria [rallegrati, Maria] ».

Il saluto dell'angelo Gabriele apre la preghiera dell'Ave.

È Dio stesso che, tramite il suo angelo, saluta Maria.

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La nostra preghiera osa riprendere il saluto a Maria con lo sguardo che Dio ha rivolto alla sua umile serva,
( Lc 1,48 ) e ci fa rallegrare della gioia che egli trova in lei. ( Sof 3,17b )

« Piena di grazia, il Signore è con te ».

Le due espressioni del saluto dell'angelo si chiariscono reciprocamente.

Maria è piena di grazia perché il Signore è con lei.

La grazia della quale è colmata è la presenza di colui che è la sorgente di ogni grazia.

« Rallegrati … figlia di Gerusalemme … il Signore » è « in mezzo a te » ( Sof 3,14; Sof 3,17 a).

Maria, nella quale il Signore stesso prende dimora, è la personificazione della figlia di Sion, dell'Arca dell'Alleanza, il luogo dove abita la Gloria del Signore: ella è la « dimora di Dio con gli uomini » ( Ap 21,3 ).

« Piena di grazia », Maria è interamente donata a colui che prende dimora in lei e che lei donerà al mondo.

« Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù ».

Dopo il saluto dell'angelo, facciamo nostro quello di Elisabetta.

« Piena di Spirito Santo » ( Lc 1,41 ), Elisabetta è la prima della lunga schiera di generazioni che chiama Maria beata: ( Lc 1,48 ) « Beata colei che ha creduto … » ( Lc 1,45 ); Maria è « benedetta fra le don ne », perché ha creduto nell'adempimento della parola del Signore.

Abramo, per la sua fede, è diventato una benedizione per « tutte le famiglie della terra » ( Gen 12,3 ).

Per la sua fede, Maria è diventata la Madre dei credenti, grazie alla quale tutte le nazioni della terra ricevono colui che è la benedizione stessa di Dio: Gesù, il frutto benedetto del suo grembo.

2677 « Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi … ».

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Con Elisabetta ci meravigliamo: « A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me? » ( Lc 1,43 ).

Maria, poiché ci dona Gesù, suo figlio, è la Madre di Dio e la Madre nostra; possiamo confidarle tutte le nostre preoccupazioni e le nostre implorazioni: ella prega per noi come ha pregato per sé: « Avvenga di me quello che hai detto » ( Lc 1,38 ).

Affidandoci alla sua preghiera, con lei ci abbandoniamo alla volontà di Dio: « Sia fatta la tua volontà ».

« Prega per noi, peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte ».

Chiedendo a Maria di pregare per noi, ci riconosciamo poveri peccatori e ci rivolgiamo alla « Madre della misericordia », alla Tutta Santa.

Ci affidiamo a lei « adesso », nell'oggi delle nostre esistenze.

E la nostra fiducia si dilata per consegnare a lei, fin da adesso, « l'ora della nostra morte ».

Maria sia ad essa presente come alla morte in croce del Figlio suo, e nell'ora del nostro transito ci accolga come nostra Madre, ( Gv 19,27 ) per condurci al suo Figlio Gesù, in Paradiso.

2678 La pietà medievale dell'Occidente ha sviluppato la preghiera del Rosario, sostitutiva per il popolo della Preghiera delle Ore.

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In Oriente, la forma litanica dell'Acatisto e della Paraclisis è rimasta più vicina all'ufficio corale delle Chiese bizantine, mentre le tradizioni armena, copta e siriaca, hanno preferito gli inni e i cantici popolari in onore della Madre di Dio.

Ma nell'Ave Maria, nelle theotokia, negli inni di sant'Efrem o di san Gregorio di Narek, la tradizione della preghiera rimane fondamentalmente la stessa.

2679 Maria è l'Orante perfetta, figura della Chiesa.

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Quando la preghiamo, con lei aderiamo al Disegno del Padre, che manda il Figlio suo per salvare tutti gli uomini.

Come il discepolo amato, prendiamo con noi ( Gv 19,27 ) la Madre di Gesù, diventata la Madre di tutti i viventi.

Possiamo pregare con lei e pregarla.

La preghiera della Chiesa è come sostenuta dalla preghiera di Maria, alla quale è unita nella speranza.29

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22 Lumen gentium 62
29 Lumen gentium 68-69