Santo Domingo

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Una nuova era sotto il segno della speranza

25 Ecco, cari fratelli e sorelle, alcune delle sfide che si presentano alla Chiesa in questo momento della nuova evangelizzazione.

Dinanzi a questo panorama, carico di interrogativi, ma anche ricco di promesse, dobbiamo chiederci qual è il cammino che deve seguire la Chiesa in America Latina affinché la sua missione dia, nella prossima tappa della sua storia, i frutti che attende il padrone della messe. ( Lc 10,2; Mc 4,20 )

La vostra assemblea dovrà delineare il volto di una Chiesa viva e dinamica che cresce nella fede, si santifica, ama, soffre, si impegna e spera nel suo Signore, come ci ricorda il Vaticano II, punto obbligato di riferimento nella vita e nella missione di ogni pastore.73

Il compito che vi attende durante le prossime giornate è arduo, ma è un compito caratterizzato dal segno della speranza che viene da Cristo risorto.

La vostra missione è quella di essere araldi della speranza, di cui ci parla l'apostolo Pietro: ( 1 Pt 3,15 ) speranza che si basa sulle promesse di Dio, sulla fedeltà alla sua parola e che ha come certezza assoluta la risurrezione di Cristo, la sua vittoria definitiva sul peccato e sulla morte, primo annuncio e radice di ogni evangelizzazione, fondamento di ogni promozione umana, principio di ogni autentica cultura cristiana che non può che non essere la cultura della risurrezione e della vita, vivificata dall'afflato dello Spirito di Pentecoste.

Amati fratelli nell'episcopato, nell'unità della Chiesa locale, che nasce dall'Eucaristia, si trova tutto il collegio episcopale con a capo il successore di Pietro, come appartenente alla stessa essenza della Chiesa particolare.75

Intorno al vescovo e in perfetta comunione con lui devono nascere le parrocchie e le comunità cristiane come floride cellule di vita ecclesiale.

Perciò, la nuova evangelizzazione richiede un vigoroso rinnovamento di tutta la vita diocesana.

Le parrocchie, i movimenti apostolici e le associazioni di fedeli, e in generale tutte le comunità ecclesiali, devono sempre essere evangelizzate e evangelizzatrici.

In particolar modo, le comunità ecclesiali di base devono essere sempre caratterizzate da una decisa proiezione universalistica e missionaria, che infonda loro un rinnovato dinamismo apostolico.76

Esse - che devono essere caratterizzate da una chiara identità ecclesiale - devono porre l'Eucaristia, che il sacerdote presiede, al centro della vita e della comunione dei loro membri, in stretta unione con i loro pastori e in piena sintonia con il magistero della Chiesa.

26 Condizione indispensabile per la nuova evangelizzazione è il poter contare su evangelizzatori numerosi e qualificati.

Perciò, la promozione delle vocazioni sacerdotali e religiose, come pure la promozione di altri operatori pastorali, deve essere una priorità per i vescovi e un impegno per tutto il popolo di Dio.

Bisogna dare, in tutta l'America Latina, un impulso decisivo alla pastorale vocazionale e affrontare, con giusti criteri e con speranza, ciò che riguarda i seminari e i centri di formazione dei religiosi e delle religiose, come pure il problema della formazione permanente del clero e di una migliore distribuzione dei sacerdoti tra le diverse Chiese locali, nelle quali dobbiamo anche considerare l'apprezzato lavoro dei diaconi permanenti.

Al riguardo, si trovano orientamenti appropriati nell'Esortazione apostolica post-sinodale Pastores dabo vobis.

Per quanto riguarda ; religiosi e le religiose, che in America Latina svolgono una parte considerevole dell'azione pastorale, desidero menzionare la Lettera apostolica Los caminos del Evangelio, che ho rivolto loro il 29 giugno 1990.

Voglio inoltre ricordare qui gli istituti secolari, con la loro fervente vitalità nel mondo e i mèmbri delle società di vita apostolica, che svolgono un'importante attività missionaria.

In questo momento, i membri degli istituti religiosi, tanto maschili quanto femminili, devono concentrarsi, in particolare, sulla missione propriamente evangelizzatrice, impiegando tutta la ricchezza di iniziative e di doveri pastorali che scaturiscono dai loro diversi carismi.

Fedeli allo spirito dei loro fondatori, deve caratterizzarli un profondo senso di Chiesa e la testimonianza di una stretta e fedele collaborazione nella pastorale, la cui direzione compete agli ordinari diocesani e, sotto certi aspetti, alle Conferenze episcopali.

Come ho ricordato nella mia Lettera alle contemplative dell'America Latina (12.12.1989), l'azione evangelizzatrice della Chiesa è sostenuta da quei santuari della vita contemplativa, così numerosi in tutto il continente, che costituiscono una testimonianza della radicalità della consacrazione a Dio, che deve occupare sempre il primo posto nelle nostre scelte.

27 Nell'Esortazione apostolica post-sinodale Christifideles laici sulla « vocazione e la missione dei laici nella Chiesa », ho voluto mettere in particolare rilievo che nella « grande, impegnativa e magnifica impresa » della nuova evangelizzazione è indispensabile il lavoro dei laici, in special modo dei catechisti e dei « delegati della Parola ».

La Chiesa nutre grande speranza in tutti quei laici che, con entusiasmo e con efficacia evangelica, operano attraverso i nuovi movimenti apostolici, che devono essere coordinati nella pastorale di insieme e che rispondono alla necessità di una maggiore presenza della fede nella vita sociale.

In questo momento, in cui ho chiamato tutti a lavorare con ardore apostolico nella vigna del Signore, senza che nessuno rimanga escluso, « i fedeli laici devono sentirsi parte viva e responsabile di questa impresa ( della nuova evangelizzazione ), chiamati come sono ad annunciare e a vivere il Vangelo nel servizio ai valori e alle esigenze della persona, e della società ».77

Degna di ogni elogio, come trasmettitrice della fede, è la donna latinoamericana, il cui ruolo nella Chiesa e nella società bisogna debitamente mettere in rilievo.78

Particolare sollecitudine pastorale si deve prestare agli infermi, anche in considerazione della forza evangelizzatrice della sofferenza.79

Lancio uno speciale appello ai giovani dell'America Latina.

Essi - così numerosi in un continente giovane - dovranno essere protagonisti nella vita della società e della Chiesa nel nuovo millennio cristiano che è ormai alle porte.

A essi si deve presentare, nel loro stesso linguaggio, la bellezza della vocazione cristiana e si devono proporre ideali grandi e nobili, che li sostengano nelle loro aspirazioni per una società più giusta e fraterna.

28 Tutti sono chiamati a costruire la civiltà dell'amore in questo continente della speranza.

E c'è di più: l'America Latina che ha ricevuto la fede trasmessa dalle Chiese del Vecchio Mondo, deve prepararsi a diffondere il messaggio di Cristo nel mondo intero, dando « dalla sua povertà ».80

« Sento venuto il momento di impegnare tutte le forze ecclesiali per la nuova evangelizzazione e per la missione ad gentes.

Nessun credente in Cristo, nessuna istituzione della Chiesa può sottrarsi a questo dovere supremo: annunziare Cristo a tutti i popoli ».81

Anche per l'America Latina è arrivato questo momento: « La fede si rafforza donandola! La nuova evangelizzazione dei popoli cristiani troverà ispirazione e sostegno nell'impegno per la missione universale ».82

Per l'America Latina, che ha ricevuto Cristo cinquecento anni fa, il più grande segno di gratitudine per il dono ricevuto e il più grande segno della sua vitalità cristiana, è quello di impegnare se stessa nella missione.

29 Cari fratelli nell'episcopato, in qualità di successori degli apostoli dovete dedicare tutta la vostra sollecitudine al gregge « in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti a pascere la Chiesa di Dio ». ( At 20,28 )

D'altra parte, in qualità di membri del collegio episcopale, in stretta unione affettiva ed effettiva con il successore di Pietro, siete chiamati a mantenere la comunione e la sollecitudine per tutta la Chiesa.

E, in questa circostanza, in qualità di mèmbri della IV Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano, incombe su di voi una responsabilità storica.

In virtù della stessa fede, della Parola rivelata, dell'azione dello Spirito e per mezzo dell'Eucaristia presieduta dal vescovo, la Chiesa particolare ha con la Chiesa universale un particolare rapporto di mutua interiorità, perché in essa si trova e opera veramente la Chiesa di Cristo che è una, santa, cattolica, apostolica.84

In essa deve risplendere la santità di vita alla quale ogni evangelizzatore è chiamato, dando testimonianza di un'intensa partecipazione al mistero di Gesù Cristo, sentito e sperimentato fortemente nell'Eucaristia, nell'assiduo ascolto della Parola, nella preghiera, nel sacrificio, nel generoso offrirsi al Signore, che nei sacerdoti e nelle altre persone consacrate si esprime in modo speciale attraverso il celibato.

Non bisogna dimenticare che la prima forma di evangelizzazione è la testimonianza,85 vale a dire la proclamazione del messaggio di salvezza attraverso le opere e la coerenza di vita, portando a termine così la sua incarnazione nella storia quotidiana degli uomini.

La Chiesa, dalle sue origini si è resa presente e operante non soltanto attraverso l'annuncio esplicito del Vangelo di Cristo, ma anche e soprattutto attraverso l'irradiazione della vita cristiana.

Perciò la nuova evangelizzazione esige coerenza di vita, testimonianza compatta della carità, sotto il segno dell'unità, affinché il mondo creda. ( Gv 17,23 )

30 Gesù Cristo, il testimone fedele, il pastore dei pastori, è in mezzo a noi, poiché ci siamo riuniti nel suo nome. ( Mt 18,20 )

Con noi è lo Spirito del Signore che guida la Chiesa alla pienezza della verità e la ringiovanisce con la parola rivelata, come in una nuova Pentecoste.

Nella comunione dei santi vegliano sui lavori di questo importante incontro ecclesiale una pleiade di santi e sante latinoamericani, che evangelizzarono questo continente con la loro parola e le loro virtù, e - molti di essi - lo fecondarono con il loro sangue.

Essi sono i frutti maggiori dell'evangelizzazione.

Come nel cenacolo di Pentecoste, ci accompagna la Madre di Gesù e Madre della Chiesa.

La sua presenza affettuosa in tutti gli angoli dell'America Latina e nei cuori dei suoi figli è assicurata dal sentimento profetico e dall'ardore evangelico che devono accompagnare i vostri lavori.

31 « Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore ». ( Lc 1,45 )

Queste parole, che Elisabetta rivolge a Maria portatrice di Cristo, sono applicabili alla Chiesa, di cui la Madre del Redentore è esempio e modello.

Beata America che hai ricevuto l'annuncio della salvezza e hai creduto nelle « parole del Signore »!

La fede è la tua felicità, la fonte della tua gioia.

Beati voi, uomini e donne dell'America Latina, adulti e giovani, che avete conosciuto il Redentore!

Insieme a tutta la Chiesa, e con Maria, voi potete dire che il Signore « ha guardato l'umiltà della sua serva ». ( Lc 1,48 )

Beati voi, poveri della terra, perché è giunto a voi il regno di Dio!

« Le parole del Signore si compiranno ».

Sii fedele al tuo battesimo, ravviva in questo V Centenario l'immensa grazia ricevuta, riponi il tuo cuore, il tuo sguardo al centro, all'origine, a colui che è fondamento di ogni felicità, pienezza di tutto!

Apriti a Cristo, accogli lo Spirito, affinché in tutte le tue comunità avvenga una nuova Pentecoste!

E sorgerà da tè un'umanità nuova, felice, e sentirai di nuovo il braccio poderoso del Signore, e « le parole del Signore si compiranno ».

Ciò che ti ha detto. America, è il suo amore per tè, il suo amore per la tua gente, per le tue famiglie, per i tuoi popoli.

E questo amore si compirà in tè, e troverai di nuovo tè stessa, troverai il tuo volto, « tutte le generazioni ti chiameranno beata ». ( Lc 1,48 )

Chiesa dell'America, il Signore passa oggi al tuo fianco. Ti chiama.

In questo momento di grazia, pronuncia di nuovo il tuo nome, rinnova la sua alleanza con tè.

Magari ascoltassi la sua voce, per conoscere la felicità vera e piena ed entrare nella sua pace! ( Sal 94,7.11 )

Concluderemo invocando Maria, stella della prima e della nuova evangelizzazione.

A lei, che ha sempre sperato, affidiamo la nostra speranza.

Nelle sue mani riponiamo le nostre ansie pastorali e tutti i compiti di questa Conferenza, raccomandando al suo cuore di Madre, il suo buon esito e la sua proiezione sul futuro del continente.

Che Maria ci aiuti ad annunciare suo Figlio: « Gesù Cristo ieri, oggi e sempre! ».

Amen.

Giovanni Paolo II

Santo Domingo, 12 ottobre 1992.

Indice

73 Gaudium et Spes 2
75 Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera su alcuni aspetti della Chiesa intesa come comunione, n. 14
76 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 58;
Puebla 640-642
77 n. 64
78 Giovanni Paolo II, Mulieris dignitatem
79 Giovanni Paolo II, Salvifici doloris sul significato cristiano della sofferenza umana
80 Messaggi al III e al IV Congresso missionario latinoamericano, Santafé de Bogotà 1987
e Lima 1991
81 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 3
82 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 2
84 Christus Dominus 11
85 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 42-43