Ecclesiam suam

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In quale senso intendere la riforma

46 Naturalmente spetterà al Concilio suggerire quali siano le riforme da introdurre nella legislazione della Chiesa, e le Commissioni post-conciliari, quella specialmente istituita per la revisione del Codice di Diritto Canonico, da noi fin d'ora designata, procureranno di formulare in termini concreti le deliberazioni del Sinodo ecumenico.

A voi, perciò, Venerabili Fratelli, spetterà indicarci quali provvedimenti saranno da prendere per mondare e ringiovanire il volto della santa Chiesa.

Ma sia ancora una volta manifestato il nostro proposito di favorire tale riforma: quante volte nei secoli scorsi questo proposito è associato alla storia dei Concili; ebbene lo sia una volta di più, e questa volta non già per togliere dalla Chiesa determinate eresie e generali disordini, che, per grazia di Dio, non sono nel suo seno, ma per infondere nuovo spirituale vigore nel Corpo Mistico di Cristo, in quanto società visibile, purificandolo da difetti di molti suoi membri e stimolandolo a nuove virtù.

47 Affinché ciò possa avvenire, mediante il divino aiuto, sia a Noi consentito qui a voi presentare alcune previe considerazioni atte ad agevolare l'opera del rinnovamento, a infonderle il coraggio di cui essa ha bisogno - non senza qualche sacrificio infatti essa può compiersi -, e a tracciarle alcune linee, secondo le quali sembra possa meglio realizzarsi.

48 Dovremo innanzi tutto ricordare alcuni criteri che ci avvertono con quali indirizzi questa riforma deve essere promossa.

Essa non può riguardare né la concezione essenziale, né le strutture fondamentali della Chiesa cattolica.

La parola riforma sarebbe male usata se in tale senso fosse da noi impiegata.

Non possiamo accusare d'infedeltà questa nostra diletta e santa Chiesa di Dio, alla quale reputiamo somma grazia appartenere e dalla quale sentiamo salire al nostro spirito la testimonianza che siamo figli di Dio! ( Rm 8,16 )

Oh, non è orgoglio, non è presunzione, non è ostinazione, non è follia, ma luminosa certezza, ma gioiosa convinzione la nostra, d'essere costituiti membra vive e genuine del Corpo di Cristo, d'essere autentici eredi dei Vangelo di Cristo, d'essere rettamente continuatori degli Apostoli, d'avere in noi, nel grande patrimonio di verità e di costumi che caratterizzano la Chiesa cattolica, quale oggi è, l'eredità intatta e viva della tradizione originaria apostolica.

Se questo forma il nostro vanto, o meglio il motivo per cui dobbiamo sempre rendere grazie a Dio, ( Ef 5,20 ) costituisce altresì la nostra responsabilità davanti a Dio stesso, al quale dobbiamo rendere conto di tanto beneficio; davanti alla Chiesa, a cui dobbiamo infondere con la certezza il desiderio, il proposito di conservare il tesoro - il deposito di cui parla san Paolo ( 1 Tm 6,20 ) -, e davanti ai fratelli tuttora da noi separati e al mondo intero, perché tutti abbiano a condividere con noi il dono di Dio.

49 Così che, su questo punto, se si può parlare di riforma, non si deve intendere cambiamento, ma piuttosto conferma nell'impegno di mantenere alla Chiesa la fisionomia che Cristo le impresse, anzi di volerla sempre riportare alla sua forma perfetta, rispondente da un lato al suo primigenio disegno, riconosciuta dall'altro coerente ed approvata nel doveroso sviluppo che, come albero dal seme, da quel disegno ha dato alla Chiesa la sua legittima forma storica e concreta.

Non ci illuda il criterio di ridurre l'edificio della Chiesa, diventato largo e maestoso per la gloria di Dio, come un suo tempio magnifico, alle sue iniziali e minime proporzioni, quasi che quelle siano solo le vere, solo le buone;

né ci incanti il desiderio di rinnovare la struttura della Chiesa per via carismatica, quasi che nuova e vera fosse quell'espressione ecclesiastica che nascesse da idee particolari, fervorose senza dubbio e talvolta persuase di godere di divina ispirazione, introducendo così arbitrari sogni di artificiosi rinnovamenti nel disegno costitutivo della Chiesa.

La Chiesa quale è dobbiamo servire ed amare, con senso intelligente della storia, e con umile ricerca della volontà di Dio, che assiste e guida la Chiesa anche quando permette che la debolezza umana ne offuschi alquanto la purezza di linee e la bellezza d'azione.

Questa purezza e questa bellezza noi andiamo cercando e vogliamo promuovere.

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