Dives in misericordia

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Il mistero pasquale

9 La Madre della misericordia

In queste parole pasquali della Chiesa risuonano, nella pienezza del loro contenuto profetico, quelle già pronunciate da Maria durante la visita fatta a Elisabetta, moglie di Zaccaria: « Di generazione in generazione la sua misericordia ». ( Lc 1,50 )

Esse, già dal momento dell'incarnazione, aprono una nuova prospettiva della storia della salvezza.

Dopo la risurrezione di Cristo questa prospettiva è nuova sul piano storico e, al tempo stesso, lo è sul piano escatologico.

Da allora si susseguono sempre nuove generazioni di uomini nell'immensa famiglia umana, in dimensioni sempre crescenti; si susseguono anche nuove generazioni del Popolo di Dio, segnate dallo stigma della croce e della risurrezione, e « sigillate » ( 2 Cor 1,21s ) con il segno del mistero pasquale di Cristo, rivelazione assoluta di quella misericordia che Maria proclamò sulla soglia di casa della sua parente: « Di generazione in generazione la sua misericordia ». ( Lc 1,50 )

Maria è anche colei che, in modo particolare ed eccezionale - come nessun altro -, ha sperimentato la misericordia e al tempo stesso, sempre in modo eccezionale, ha reso possibile col sacrificio del cuore la propria partecipazione alla rivelazione della misericordia divina.

Tale sacrificio è strettamente legato alla croce del Figlio, ai piedi della quale ella doveva trovarsi sul Calvario.

Questo suo sacrificio è una singolare partecipazione al rivelarsi della misericordia, cioè alla fedeltà assoluta di Dio al proprio amore, all'alleanza che egli ha voluto fin dall'eternità ed ha concluso nel tempo con l'uomo, con il popolo, con l'umanità; è la partecipazione a quella rivelazione che si è definitivamente compiuta attraverso la croce.

Nessuno ha sperimentato, al pari della Madre del Crocifisso, il mistero della croce, lo sconvolgente incontro della trascendente giustizia divina con l'amore: quel « bacio » dato dalla misericordia alla giustizia. ( Sal 85,11 )

Nessuno al pari di lei, Maria, ha accolto col cuore quel mistero: quella dimensione veramente divina della redenzione che ebbe attuazione sul Calvario mediante la morte del Figlio, insieme al sacrificio del suo cuore di madre, insieme al suo definitivo « fiat ».

Maria quindi è colei che conosce più a fondo il mistero della misericordia divina.

Ne sa il prezzo, e sa quanto esso sia grande.

In questo senso la chiamano anche Madre della misericordia: Madonna della misericordia o Madre della divina misericordia; in ciascuno di questi titoli c'è un profondo significato teologico, perché essi esprimono la particolare preparazione della sua anima, di tutta la sua personalità, nel saper vedere, attraverso i complessi avvenimenti di Israele prima, e di ogni uomo e dell'umanità intera poi, quella misericordia di cui « di generazione in generazione » ( Lc 1,50 ) si diviene partecipi secondo l'eterno disegno della SS. Trinità.

I suddetti titoli che attribuiamo alla Madre di Dio parlano però soprattutto di lei come della Madre del Crocifisso e del Risorto;

come di colei che, avendo sperimentato la misericordia in modo eccezionale, « merita » in egual modo tale misericordia lungo l'intera sua vita terrena e, particolarmente, ai piedi della croce del Figlio;

ed infine, come di colei che, attraverso la partecipazione nascosta e al tempo stesso incomparabile alla missione messianica del suo Figlio, è stata chiamata in modo speciale ad avvicinare agli uomini quell'amore che egli era venuto a rivelare:

amore che trova la più concreta espressione nei riguardi di coloro che soffrono, dei poveri, di coloro che sono privi della propria libertà, dei non vedenti, degli oppressi e dei peccatori, cosi come ne parlò Cristo secondo la profezia di Isaia, prima nella sinagoga di Nazaret ( Lc 4,18 ) e poi in risposta alla richiesta degli inviati di Giovanni Battista. ( Lc 7,22 )

Appunto a questo amore « misericordioso », che viene manifestato soprattutto a contatto con il male morale e fisico, partecipava in modo singolare ed eccezionale il cuore di colei che fu Madre del Crocifisso e del Risorto, partecipava Maria.

Ed in lei e per mezzo di lei, esso non cessa di rivelarsi nella storia della Chiesa e dell'umanità.

Tale rivelazione è specialmente fruttuosa, perché si fonda, nella Madre di Dio, sul singolare tatto del suo cuore materno, sulla sua particolare sensibilità, sulla sua particolare idoneità a raggiungere tutti coloro che accettano più facilmente l'amore misericordioso da parte di una madre.

Questo è uno dei grandi e vivificanti misteri del cristianesimo, tanto strettamente connesso con il mistero dell'incarnazione.

« Questa maternità di Maria nell'economia della grazia - come si esprime il Concilio Vaticano II - perdura senza soste dal momento del consenso fedelmente prestato nell'annunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti.

Difatti, assunta in cielo non ha deposto questa funzione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci le grazie della salute eterna.

Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata ».108

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108 Lumen gentium 62