Evangelii nuntiandi

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Una predicazione vivente

42 Non è superfluo sottolineare, inoltre, l'importanza e la necessità della predicazione.

« Come potranno credere, senza averne sentito parlare?

E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? …

La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo ». ( Rm 10,14.17 )

Questa legge posta un giorno dall'Apostolo Paolo conserva ancor oggi tutta la sua forza.

Sì, è sempre indispensabile la predicazione, questa proclamazione verbale di un messaggio.

Sappiamo bene che l'uomo moderno sazio di discorsi si mostra spesso stanco di ascoltare e, peggio ancora, immunizzato contro la parola.

Conosciamo anche le idee di numerosi psicologi e sociologi, i quali affermano che l'uomo moderno ha superato la civiltà della parola, ormai inefficace ed inutile, e vive oggi nella civiltà dell'immagine.

Questi fatti dovrebbero spingerci, certo, a mettere in opera nella trasmissione del messaggio evangelico i mezzi moderni escogitati da tale civiltà.

Tentativi molto validi, d'altronde, sono stati già compiuti in tal senso.

Noi non possiamo che lodarli ed incoraggiarli perché si sviluppino ancora di più.

La fatica che provocano al giorno d'oggi tanti discorsi vuoti, e l'attualità di molte altre forme di comunicazione non debbono tuttavia diminuire la forza permanente della parola, né far perdere fiducia in essa.

La parola resta sempre attuale, soprattutto quando è portatrice della potenza di Dio. ( 1 Cor 2,1-5 )

Per questo resta ancora attuale l'assioma di S. Paolo: « La fede dipende dalla predicazione »: ( Rm 10,17 ) è appunto la Parola ascoltata che porta a credere.

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