Catechesi tradendae

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Senso di questa esortazione

4 È nel medesimo clima di fede e di speranza che io vi indirizzo oggi, venerabili fratelli e cari figli e figlie, questa esortazione apostolica.

Di un tema estremamente vasto essa non manterrà che alcuni aspetti, più attuali e salienti, per consolidare i felici risultati del sinodo.

Essa riprende, nella sostanza, le considerazioni che papa Paolo VI aveva preparato, utilizzando abbondantemente la documentazione lasciata dal sinodo.

Papa Giovanni Paolo I - il cui zelo ed i cui doni di catechista hanno meravigliato tutti noi - le aveva raccolte e si apprestava a pubblicarle, quando fu improvvisamente richiamato a Dio.

A noi tutti egli ha dato l'esempio di una catechesi centrata sull'essenziale e, al tempo stesso, popolare, fatta di gesti e di parole semplici, capace di toccare i cuori.

Io riprendo, dunque, l'eredità di questi due pontefici per rispondere alla richiesta dei vescovi, espressamente formulata a conclusione della IV assemblea generale del sinodo ed accolta dal pontefice Paolo VI nel suo discorso di chiusura.8

Ciò faccio anche per assolvere uno dei compiti primari della mia funzione apostolica.

La catechesi, del resto, è stata sempre una preoccupazione centrale nel mio ministero di sacerdote e di vescovo.

Mio ardente desiderio è che questa esortazione apostolica, diretta a tutta la chiesa, rafforzi la solidità della fede e della vita cristiana, dia nuovo vigore alle iniziative in corso, stimoli la creatività - con la necessaria vigilanza - e contribuisca a diffondere nelle comunità la gioia di portare al mondo il mistero del Cristo.

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8 AAS 69 ( 1977 ) p. 633