Ecclesia in Asia

Indice

Il contesto dell'Asia

L'Asia, luogo di nascita di Gesù e della Chiesa

5 L'incarnazione del Figlio di Dio, che la Chiesa intera commemorerà nel Grande Giubileo dell'Anno 2000, avvenne in un ben definito contesto storico e geografico, che esercitò un importante influsso sulla vita e sulla missione del Redentore in quanto uomo.

" Dio ha assunto in Gesù di Nazareth le caratteristiche proprie della natura umana, compresa la necessaria appartenenza dell'uomo a un determinato popolo e a una determinata terra […]

La concretezza fisica della terra e le sue coordinate geografiche fanno un tutt'uno con la verità della carne umana assunta dal Verbo ".7

Di conseguenza, conoscere il mondo nel quale il Salvatore " venne ad abitare in mezzo a noi " ( Gv 1,14 ) è una chiave importante per una comprensione più precisa del disegno dell'eterno Padre, e dell'immensità del suo amore per ogni creatura: " Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna " ( Gv 3,16 ).

Alla stessa maniera, la Chiesa vive ed adempie alla sua missione in circostanze concrete di tempo e di spazio.

Se il Popolo di Dio in Asia vuole, mediante la nuova evangelizzazione, rispondere alla volontà di Dio nei suoi confronti, deve acquisire una consapevolezza profonda delle complesse realtà di questo Continente.

I Padri sinodali hanno sottolineato che la missione di amore e di servizio della Chiesa in Asia è condizionata da due fattori: da un lato, la comprensione di se stessa come comunità dei discepoli di Gesù Cristo radunata attorno ai Pastori; dall'altra le realtà sociali, politiche, religiose, culturali ed economiche estremamente diversificate nell'immenso continente asiatico,8 esaminate in modo dettagliato durante il Sinodo da quanti con esse vivono in quotidiano contatto.

Quanto segue è, in sintesi, il risultato delle riflessioni dei Padri sinodali.

Realtà religiose e culturali

6 L'Asia è il più vasto continente della terra ed è abitato da circa i due terzi della popolazione mondiale, mentre la Cina e l'India insieme costituiscono quasi la metà della popolazione totale del globo.

Ciò che più colpisce del Continente è la varietà delle popolazioni, " eredi di antiche culture, religioni e tradizioni ".9

Non possiamo non rimanere colpiti dall'enorme quantità numerica della popolazione asiatica e dal variegato mosaico delle sue numerose culture, lingue, credenze e tradizioni, che comprendono una parte veramente considerevole della storia e del patrimonio della famiglia umana.

L'Asia è anche la culla delle maggiori religioni del mondo, quali il giudaismo, il cristianesimo, l'islamismo e l'induismo.

È il luogo di nascita di molte altre tradizioni spirituali, quali il buddismo, il taoismo, il confucianesimo, lo zoroastrismo, il giainismo, il sikhismo e lo shintoismo.

Inoltre, milioni di persone seguono altre religioni tradizionali o tribali, con vari gradi di riti, di strutture e di insegnamenti religiosi formali.

La Chiesa ha il rispetto più profondo per queste tradizioni e cerca di intrecciare un dialogo sincero con i loro seguaci.

I valori religiosi che esse insegnano attendono il loro compimento in Gesù Cristo.

I popoli dell'Asia sono fieri dei propri valori religiosi e culturali tipici, come ad esempio l'amore per il silenzio e la contemplazione, la semplicità, l'armonia, il distacco, la non violenza, lo spirito di duro lavoro, di disciplina, di vita frugale, la sete di conoscenza e di ricerca filosofica.10

Essi hanno cari i valori del rispetto per la vita, della compassione per ogni essere vivente, della vicinanza alla natura, del filiale rispetto per i genitori, per gli anziani e per gli antenati, ed un senso della comunità altamente sviluppato.11

In modo tutto particolare, considerano la famiglia come una sorgente vitale di forza, come una comunità strettamente intrecciata, che possiede un forte senso della solidarietà.12

I popoli dell'Asia sono conosciuti per il loro spirito di tolleranza religiosa e di coesistenza pacifica.

Senza negare la presenza di aspre tensioni e di violenti conflitti, si può tuttavia dire che l'Asia ha spesso dimostrato una notevole capacità di adattamento ed una naturale apertura al reciproco arricchimento dei popoli, nella pluralità di religioni e di culture.

Inoltre, nonostante l'influsso della modernizzazione e della secolarizzazione, le religioni dell'Asia mostrano segni di grande vitalità e capacità di rinnovamento, come si può vedere nei movimenti di riforma all'interno dei vari gruppi religiosi.

Molti, specie tra i giovani, sperimentano una profonda sete di valori spirituali, come traspare dall'insorgere di nuovi movimenti religiosi.

Tutto questo sta ad indicare un innato intuito spirituale ed una saggezza morale tipica dell'animo asiatico, che costituisce il nucleo attorno al quale si edifica una crescente coscienza di " essere abitante dell'Asia ".

Tale coscienza può essere meglio scoperta ed affermata non tanto nella contrapposizione o nell'opposizione, quanto piuttosto nella complementarità e nell'armonia.

In tale quadro di complementarità e di armonia, la Chiesa può comunicare il Vangelo in un modo che sia fedele tanto alla propria tradizione, che all'animo asiatico.

Realtà economiche e sociali

7 Nell'ambito dello sviluppo economico, le situazioni nel Continente asiatico sono molto diverse e sfuggono a qualsiasi classificazione semplificatrice.

Alcuni Paesi sono altamente sviluppati, altri si stanno sviluppando attraverso politiche economiche efficaci, mentre altri si trovano tuttora in un'abietta povertà, e certamente tra le più povere Nazioni della terra.

Nel processo di sviluppo, stanno prendendo piede il materialismo e il secolarismo, specialmente nelle aree urbane.

Queste ideologie, che minano i valori tradizionali, sociali e religiosi, possono arrecare incalcolabili danni alle culture dell'Asia.

I Padri sinodali hanno parlato dei rapidi cambiamenti che stanno avvenendo all'interno delle società asiatiche e degli aspetti positivi e negativi di tali cambiamenti.

Tra questi vi sono il fenomeno dell'urbanesimo ed il formarsi di enormi città, spesso con larghe aree depresse dove prosperano il crimine organizzato, il terrorismo, la prostituzione e lo sfruttamento dei settori più deboli della società.

Un altro dei più vistosi fenomeni sociali è l'emigrazione, che espone milioni di persone a situazioni economicamente, culturalmente e moralmente difficili.

Le persone emigrano all'interno dell'Asia e dall'Asia verso altri Continenti per molteplici ragioni, tra le quali la povertà, la guerra e i conflitti etnici, la negazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

La costruzione di giganteschi complessi industriali è un'altra causa della migrazione interna o verso l'estero, con effetti distruttivi sulla vita familiare e sui valori che la compongono.

È stata pure menzionata l'installazione di centrali nucleari con particolare riguardo ai costi e all'efficienza, ma con minima attenzione nei confronti della sicurezza delle persone e dell'integrità dell'ambiente.

La realtà del turismo abbisogna poi di speciale attenzione.

Pur trattandosi di un'industria legittima con propri valori culturali ed educativi, il turismo ha in alcuni casi un'influenza devastante sulla fisionomia morale e fisica di numerosi Paesi asiatici, che si manifesta sotto forma di degradazione di giovani donne ed anche di bambini mediante la prostituzione.13

La cura pastorale degli emigranti e dei turisti è difficile e complessa in modo speciale in Asia, dove mancano adeguate strutture per tale scopo.

La pianificazione pastorale a tutti i livelli ha bisogno di prendere in considerazione queste realtà.

Né vanno dimenticati gli emigranti delle Chiese cattoliche orientali che hanno bisogno di cure pastorali secondo le tradizioni loro proprie.14

Diversi Paesi dell'Asia si trovano ad affrontare difficoltà connesse con la crescita della popolazione, che " non è un semplice problema demografico o economico, bensì soprattutto un problema morale ".15

È chiaro che la questione della popolazione è strettamente legata a quella della promozione umana, ma abbondano false soluzioni che minacciano la dignità e l'inviolabilità della vita, e costituiscono una speciale sfida per la Chiesa in Asia.

È forse appropriato a questo punto ricordare il contributo della Chiesa nella difesa e nella promozione della vita attraverso l'impegno in campo sanitario, nell'ambito dello sviluppo sociale e nell'educazione, con speciale attenzione ai poveri.

Quanto mai opportuno è stato l'omaggio reso a Madre Teresa di Calcutta, " conosciuta nel mondo intero per il suo amore e la cura disinteressata dei più poveri dei poveri ".16

Ella rimane un'icona del servizio alla vita che la Chiesa offre in Asia, in coraggioso contrasto con le molteplici forze oscure operanti nella società.

Un certo numero di Padri sinodali ha sottolineato le influenze che dall'esterno vengono esercitate sulle culture asiatiche.

Stanno emergendo nuove forme di comportamento che sono il risultato di una eccessiva esposizione ai mezzi di comunicazione e al genere di letteratura, di musica e di film che proliferano nel Continente.

Senza negare che i mezzi di comunicazione sociale possono essere una grande risorsa per il bene,17 non possiamo non considerare l'impatto negativo che spesso essi hanno.

Gli effetti benefici possono talvolta essere vanificati dal modo con cui tali mezzi sono controllati ed usati da parte di quanti nutrono discutibili interessi politici, economici e ideologici.

Conseguenza di ciò è che gli aspetti negativi delle industrie dei media e dell'intrattenimento minacciano i valori tradizionali, in particolare la sacralità del matrimonio e la stabilità della famiglia.

L'effetto di immagini di violenza, di edonismo, di sfrenato individualismo e materialismo " colpisce al cuore le culture asiatiche, il carattere religioso delle persone, delle famiglie e di intere società ".18

Si tratta di una situazione che pone una grande sfida alla Chiesa e all'annuncio del suo messaggio.

La persistente realtà della povertà e dello sfruttamento delle persone è un dato urgente e preoccupante.

In Asia vi sono milioni di persone oppresse, che per secoli sono state tenute economicamente, culturalmente e politicamente ai margini della società.19

Riflettendo sulla situazione delle donne nelle società asiatiche, i Padri sinodali hanno notato che " anche se il risveglio della presa di coscienza delle donne circa la loro dignità e diritti è uno dei segni più significativi del nostro tempo, la loro povertà e il loro sfruttamento resta un serio problema in tutta l'Asia ".20

L'analfabetismo femminile è di molto superiore a quello maschile; e le bambine sono molto più soggette ad essere abortite o addirittura ad essere soppresse subito dopo la nascita.

Vi sono inoltre in tutta l'Asia milioni di persone indigene o appartenenti a tribù che vivono in isolamento sociale, culturale e politico nei confronti della popolazione dominante.21

È stato motivo di conforto sentire dai Vescovi presenti al Sinodo che, in alcuni casi, a questi problemi viene prestata una crescente attenzione a livello nazionale, regionale e internazionale, e che la Chiesa cerca attivamente di affrontare questa seria situazione.

I Padri sinodali hanno affermato che la riflessione, necessariamente breve, circa gli aspetti delle realtà economiche e sociali dell'Asia non sarebbe completa se non si riconoscesse anche la massiccia crescita economica di molte società asiatiche negli ultimi decenni: sta crescendo giorno per giorno una nuova generazione di lavoratori specializzati, di scienziati e di tecnici, e il loro gran numero promette bene per lo sviluppo dell'Asia.

Tuttavia, non tutto è stabile e solido in questo processo: ciò è apparso con evidenza nelle recenti e vaste crisi finanziarie, che hanno colpito molti Paesi del Continente.

Il futuro dell'Asia resta nella cooperazione, sia all'interno sia con Nazioni di altri Continenti, sempre, però, costruendo su quanto i popoli stessi dell'Asia fanno a favore del proprio sviluppo.

Realtà politiche

8 Alla Chiesa è sempre necessaria una esatta comprensione della situazione politica nei diversi Paesi dove svolge la propria missione.

Oggi, in Asia, il panorama politico è assai complesso, con un vasto insieme di ideologie che ispirano forme di governo che vanno dalla democrazia alla teocrazia.

Sono purtroppo presenti anche dittature militari e ideologie atee.

Alcuni Paesi riconoscono una religione ufficiale di Stato che permette poca, o addirittura nessuna, libertà di religione alle minoranze e ai seguaci di altre religioni.

Altri Stati, anche se non esplicitamente teocratici, riducono le minoranze a cittadini di seconda classe, con scarsa salvaguardia dei diritti umani fondamentali.

In alcuni luoghi, i cristiani sono visti come dei traditori del proprio Paese;22 sono perseguitati e a loro viene negato il legittimo posto nella società.

I Padri sinodali hanno ricordato in modo speciale il popolo della Cina, ed hanno espresso la fervida speranza che tutti i cattolici cinesi possano un giorno esercitare la propria religione liberamente e professare apertamente la loro piena comunione con la Sede di Pietro.23

Pur apprezzando i progressi che molti Paesi asiatici stanno compiendo sotto forme diverse di governo, i Padri sinodali hanno attirato l'attenzione anche sulla diffusa corruzione che esiste a vari livelli sia di governo che della società.24

Troppo spesso le persone sembrano impotenti a difendere se stesse nei confronti di politici corrotti, di ufficiali giudiziari, di amministratori e burocrati.

Ma non manca una crescente presa di coscienza in Asia della capacità del popolo di cambiare strutture ingiuste.

Vi sono nuove richieste di maggiore giustizia sociale, di maggiore partecipazione nel governo e nella vita economica, di uguali opportunità nel campo dell'educazione e di una giusta distribuzione delle risorse della Nazione.

I cittadini stanno prendendo sempre più consapevolezza della propria dignità e dei propri diritti umani, e stanno divenendo maggiormente determinati a proteggerli.

Gruppi minoritari etnici, sociali e culturali che da lungo tempo non davano segni di vita, cercano le vie per divenire agenti del proprio sviluppo sociale.

Lo Spirito di Dio aiuta e sostiene gli sforzi delle persone volti a trasformare la società, così che la ricerca umana di vita più abbondante possa realizzarsi nella maniera voluta da Dio ( Gv 10,10 ).

La Chiesa in Asia: passato e presente

9 La storia della Chiesa in Asia è antica quanto la Chiesa stessa, dato che proprio in Asia Gesù alitò sui discepoli lo Spirito Santo e li inviò sino ai confini della terra perché proclamassero la Buona Novella e riunissero comunità di credenti. " Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi " ( Gv 20,21, Mt 28,18-20; Mc 16,15-18; Lc 24,47; At 1,8 ).

Seguendo il comando del Signore, gli Apostoli predicarono la parola e fondarono Chiese.

Sarà utile richiamare alcuni elementi di questa storia affascinante e complessa dispiegatasi sul suolo asiatico.

Da Gerusalemme, la Chiesa si diffuse ad Antiochia, a Roma e oltre, raggiungendo l'Etiopia al sud, la Scizia al nord e l'India all'est, dove, secondo la tradizione, san Tommaso apostolo giunse nel 52 d.C. e fondò Chiese nel sud del Paese.

Straordinario fu lo spirito missionario durante il terzo e quarto secolo della comunità siriana dell'est, avente come centro Edessa.

Le comunità ascetiche della Siria rappresentarono una forza fondamentale dell'evangelizzazione in Asia dal terzo secolo in poi, e fornirono l'energia spirituale della Chiesa, specialmente durante i tempi di persecuzione.

L'Armenia fu la prima nazione ad abbracciare il cristianesimo alla fine del terzo secolo: essa si sta ora preparando a celebrare il 1700 anniversario del suo battesimo.

Alla fine del quinto secolo, il messaggio cristiano aveva raggiunto i regni arabi, ma per molte ragioni, incluse le divisioni tra i cristiani, il messaggio non si radicò fra questi popoli.

Mercanti persiani portarono la Buona Novella in Cina nel quinto secolo e la prima chiesa cristiana fu qui costruita all'inizio del settimo secolo.

Durante la dinastia T'ang ( 618-907 d.C. ), la Chiesa fiorì per circa due secoli.

Il declino della vivace Chiesa in Cina, alla fine del primo millennio, è uno dei capitoli più tristi nella storia del Popolo di Dio nel Continente asiatico.

Nel tredicesimo secolo, la Buona Novella fu annunciata ai Mongoli e ai Turchi e, ancora una volta, ai Cinesi, ma il cristianesimo quasi scomparve in queste regioni per una serie di cause, tra le quali l'insorgere dell'Islam, l'isolamento geografico, l'assenza di un appropriato adattamento alle culture locali, e forse, soprattutto, la mancanza di preparazione ad incontrare le grandi religioni dell'Asia.

Alla fine del quattordicesimo secolo si verificò un drammatico ridimensionamento della Chiesa in Asia, eccetto per quanto concerne la comunità isolata dell'India del sud.

La Chiesa in Asia doveva attendere una nuova era di sforzi missionari.

Le fatiche apostoliche di san Francesco Saverio, la fondazione della Congregazione di Propaganda Fide per opera di Papa Gregorio XV e le direttive ai missionari di rispettare ed apprezzare le culture locali contribuirono, nel corso del sedicesimo e diciassettesimo secolo, a conseguire risultati più positivi.

Nel diciannovesimo secolo, vi fu un risveglio dell'attività missionaria e varie congregazioni religiose si dedicarono totalmente a questo compito.

Fu riorganizzata Propaganda Fide; fu posto un maggiore accento sull'edificazione delle Chiese locali; attività educative e caritative andarono di pari passo con la predicazione del Vangelo.

La Buona Novella continuò così a raggiungere un più vasto numero di persone, specialmente tra i poveri e gli svantaggiati, ma anche, qua e là, tra l'élite sociale e intellettuale.

Furono effettuati nuovi tentativi di inculturazione della Buona Novella, anche se non si rivelarono per nulla sufficienti.

Nonostante la sua plurisecolare presenza e i suoi sforzi apostolici, la Chiesa in molte parti veniva ancora considerata estranea all'Asia e di fatto era spesso associata nella mentalità popolare con le potenze coloniali.

Tale era la situazione alla vigilia del Concilio Vaticano II.

Grazie, tuttavia, all'impulso che esso fornì, la Chiesa maturò una nuova comprensione della propria missione e con ciò si accese una grande speranza.

L'universalità del piano salvifico di Dio, la natura missionaria della Chiesa e, al suo interno, la responsabilità di ciascuno nei confronti dei compiti così fortemente riaffermati nel decreto conciliare sull'attività missionaria Ad gentes, costituirono il quadro di riferimento di un impegno rinnovato.

Durante l'Assemblea speciale, i Padri hanno reso testimonianza alla recente crescita della comunità ecclesiale tra molti e diversi popoli in varie parti del Continente ed hanno, al tempo stesso, lanciato l'appello per nuovi sforzi missionari negli anni a venire, specialmente in considerazione del fatto che nuove possibilità di annuncio del Vangelo emergono nelle regioni dell'Asia centrale, come ad esempio la Siberia, o nei Paesi che hanno di recente raggiunto l'indipendenza, quali il Kazakhstan, l'Uzbekistan, il Kyrgyzstan, il Tagikistan e il Turkmenistan.25

Una rassegna delle comunità cattoliche in Asia mostra una splendida varietà per l'origine e lo sviluppo storico, come pure per le diverse tradizioni spirituali e liturgiche dei vari riti.

Tutte però sono unite nel proclamare la Buona Novella di Gesù Cristo mediante la testimonianza cristiana e le opere di carità e di solidarietà umana.

Mentre alcune Chiese particolari svolgono la loro missione in condizioni di pace e di libertà, altre si trovano in situazioni di violenza e di conflitto, o si sentono minacciate da vari gruppi per motivi religiosi o per altre ragioni.

Nel diversificato mondo culturale dell'Asia, la Chiesa si trova di fronte a specifiche sfide filosofiche, teologiche e pastorali, ed il suo compito è reso ancor più difficile dal fatto di essere minoranza, con l'unica eccezione delle Filippine, dove i cattolici sono invece maggioranza.

Quali che siano le circostanze, la Chiesa in Asia si trova inserita fra popoli che dimostrano un intenso desiderio di Dio e sa che tale desiderio può essere pienamente soddisfatto da Gesù Cristo, Buona Novella di Dio per tutte le Nazioni.

I Padri sinodali hanno ardentemente auspicato che la presente Esortazione apostolica post-sinodale focalizzasse la propria attenzione su tale desiderio ed incoraggiasse la Chiesa in Asia a proclamare con vigore in parole e in opere che Gesù Cristo è il Salvatore.

Lo Spirito di Dio, sempre all'opera nella storia della Chiesa in Asia, continua a guidarla e i molteplici elementi positivi che si trovano nelle Chiese locali, frequentemente richiamati nel Sinodo, rafforzano la speranza di una " nuova primavera di vita cristiana ".26

Solida ragione di speranza è l'incremento di laici maggiormente formati, entusiasti e pieni di Spirito, sempre più coscienti della propria specifica vocazione all'interno della comunità ecclesiale.

E fra questi va reso un grato encomio ai catechisti.27

Inoltre, i movimenti apostolici e carismatici sono un dono dello Spirito, poiché portano nuova vita e vigore alla formazione dei laici, delle famiglie e della gioventù.28

Le associazioni e i movimenti ecclesiali che si dedicano alla promozione della dignità umana e della giustizia, infine, rendono accessibile e tangibile l'universalità del messaggio evangelico della nostra adozione a figli di Dio ( Rm 8,15-16 ).

Allo stesso tempo, vi sono Chiese che vivono in circostanze difficilissime, e " stanno sperimentando intense prove nella pratica della fede ".29

I Padri sinodali si sono commossi per i racconti di testimonianza eroica, perseveranza incrollabile e continua crescita della Chiesa cattolica in Cina, per gli sforzi della Chiesa nella Corea del Sud nell'offrire assistenza al popolo della Corea del Nord, per l'umile fermezza della comunità cattolica in Viêt Nam, per l'isolamento dei cristiani in luoghi quali il Laos e Myanmar, per la difficile coesistenza con la maggioranza in alcuni Stati a predominanza islamica.30

Il Sinodo ha prestato pure attenzione speciale alla situazione della Chiesa in Terra Santa e nella santa città di Gerusalemme, " cuore del cristianesimo ",31 città cara a tutti i figli di Abramo.

I Padri sinodali hanno espresso l'opinione che la pace nella regione, e addirittura nel mondo, dipende in larga misura dalla riconciliazione e dalla pace da lungo tempo assente a Gerusalemme.32

Non posso concludere questa breve panoramica della situazione della Chiesa in Asia, necessariamente incompleta, senza menzionare i santi e i martiri dell'Asia, quelli dichiarati tali, come pure quelli che solo Dio conosce.

Il loro esempio è fonte di " ricchezza spirituale e un grande mezzo di evangelizzazione ".33

Con il loro silenzio, essi parlano ancor più potentemente dell'importanza della santità di vita e di come occorra essere pronti ad offrire la propria esistenza per il Vangelo.

Sono i maestri e i protettori, la gloria della Chiesa in Asia nella sua opera di evangelizzazione.

Insieme con tutta la Chiesa, prego il Signore di mandare ancor più operai per mietere la messe di anime, ormai pronta e abbondante ( Mt 9,37-38 ).

A questo riguardo, desidero richiamare quanto ho scritto nella Redemptoris missio: " Dio apre alla Chiesa gli orizzonti di un'umanità più preparata alla semina evangelica ".34

Vedo schiudersi un nuovo e promettente orizzonte in Asia, dove Gesù nacque e dove ebbe inizio il cristianesimo.

Indice

7 Giovanni Paolo II, Lettera sul pellegrinaggio ai luoghi legati alla storia della salvezza ( 29 giugno 1999 ), 3: L'Osservatore Romano, 30 giugno – 1 luglio 1999, p. 8
8 Propositio 3
9 Propositio 1
10 Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi, Lineamenta, 3
11 Ibid.
12 Propositio 32
13 Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi, Instrumentum laboris, 9
14 Propositiones 36 e 50
15 Propositio 44
16 Propositio 27
17 Propositio 45
18 Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi, Instrumentum laboris, 9
19 Propositio 39
20 Propositio 35
21 Propositio 38
22 Propositio 22
23 Propositio 52
24 Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi, Lineamenta, 6
25 Propositio 56
26 Giovanni Paolo II, Tertio Millennio Adveniente 18
27 Propositio 29
28 Propositiones 29 e 31
29 Propositio 51
30 Propositiones 51, 52, 53
31 Propositio 57
32 Propositio 57
33 Propositio 54
34 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 3