Ecclesia in Europa

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Evangelizzazione della cultura e inculturazione del Vangelo

58 L'annuncio di Gesù Cristo deve raggiungere anche la cultura europea contemporanea

L'evangelizzazione della cultura deve mostrare che anche oggi, in questa Europa, è possibile vivere in pienezza il Vangelo come itinerario che dà senso all'esistenza.

A tale scopo, la pastorale deve assumere il compito di plasmare una mentalità cristiana nella vita ordinaria: in famiglia, nella scuola, nella comunicazione sociale, nel mondo della cultura, del lavoro e dell'economia, nella politica, nel tempo libero, nella salute e nella malattia.

Occorre un sereno confronto critico con l'attuale situazione culturale dell'Europa, valutando le tendenze emergenti, i fatti e le situazioni di maggiore rilievo del nostro tempo alla luce della centralità di Cristo e dell'antropologia cristiana.

Anche oggi, ricordando la fecondità culturale del cristianesimo lungo la storia dell'Europa, occorre mostrare l'approccio evangelico, teorico e pratico, alla realtà e all'uomo.

Considerando, inoltre, la grande rilevanza delle scienze e delle realizzazioni tecnologiche nella cultura e nella società dell'Europa, la Chiesa, attraverso i suoi strumenti di approfondimento teorico e di iniziativa pratica, è chiamata a rapportarsi in modo propositivo di fronte alle conoscenze scientifiche e alle loro applicazioni, indicando l'insufficienza e il carattere inadeguato di una concezione ispirata dallo scientismo che vuole riconoscere obiettiva validità al solo sapere sperimentale, e offrendo i criteri etici che l'uomo possiede iscritti nella propria natura.108

59 Nel cammino dell'evangelizzazione della cultura si inserisce l'importante servizio svolto dalle scuole cattoliche.

Occorrerà operare perché venga riconosciuta un'effettiva libertà di educazione e la parità giuridica tra le scuole statali e quelle non statali.

Queste ultime sono talvolta l'unico mezzo per proporre la tradizione cristiana a quanti ne sono lontani.

Esorto i fedeli impegnati nel mondo della scuola a perseverare nella loro missione, portando la luce di Cristo Salvatore nelle loro specifiche attività educative, scientifiche ed accademiche.109

In particolare, va valorizzato il contributo dei cristiani che conducono la ricerca e insegnano nelle Università: con il « servizio del pensiero », essi tramandano alle giovani generazioni i valori di un patrimonio culturale arricchito da due millenni di esperienza umanistica e cristiana.

Convinto dell'importanza delle istituzioni accademiche, chiedo pure che nelle diverse Chiese particolari venga promossa una adeguata pastorale universitaria, favorendo in tal modo ciò che risponde alle attuali necessità culturali.110

60 Né si può dimenticare il contributo positivo offerto dalla valorizzazione dei beni culturali della Chiesa.

Essi possono rappresentare, infatti, un fattore peculiare nel suscitare nuovamente un umanesimo di ispirazione cristiana.

Grazie a una loro adeguata conservazione e intelligente utilizzo, essi, in quanto testimonianza viva della fede professata lungo i secoli, possono costituire un valido strumento per la nuova evangelizzazione e la catechesi, e invitare a riscoprire il senso del mistero.

Nello stesso tempo, vanno promosse nuove espressioni artistiche della fede, attraverso un assiduo dialogo con i cultori dell'arte.111

La Chiesa, infatti, ha bisogno dell'arte, della letteratura, della musica, della pittura, della scultura e dell'architettura, perché « deve rendere percepibile e, anzi, per quanto possibile, affascinante il mondo dello spirito, dell'invisibile, di Dio »112 e perché la bellezza artistica, quasi riverbero dello Spirito di Dio, è cifra del mistero, invito a ricercare il volto di Dio, fattosi visibile in Gesù di Nazaret.

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108 Propositio 23
109 Propositiones 25; 26,2
110 Propositio 26,3
111 Propositio 27
112 Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti ( 4 aprile 1999 ), 12: AAS 91 ( 1999 ), 1168