20 settembre 2018

« La Chiesa, quando cammina nella storia, è perseguitata dagli ipocriti: ipocriti da dentro e da fuori » e « il diavolo che è impotente con i peccatori pentiti », è forte proprio con gli ipocriti: « li usa per distruggere la gente, la società, la Chiesa ».

Con un invito ad affidarsi sempre più alla misericordia e al perdono di Dio, stando alla larga dallo « scandalo degli ipocriti », Papa Francesco ha celebrato, giovedì 20 settembre, la messa a Santa Marta.

« Nelle letture di oggi ci sono tre gruppi di persone: Gesù e i suoi discepoli; la donna e Paolo; e i dottori della legge ».

Riferendosi al passo evangelico di Luca ( Lc 7,36-50 ) « Gesù è invitato ma ricevuto senza tante cortesie - le cortesie abituali del suo tempo - ma lui fa finta di non accorgersene e va avanti.

E appare questa donna.

Il Vangelo dice una "peccatrice" - così la qualificavano - una di quelle il cui destino era o essere visitate di nascosto, anche da questi, i farisei, o essere lapidate ».

Ma « questa donna - ha fatto presente il Pontefice - si fa vedere con amore, con tanto amore verso Gesù, e non nasconde l'essere peccatrice, perché tutti la conoscevano, anche tanti lì a tavola l'avevano visitata ».

Accennando poi al brano della prima lettera ai Corinzi ( 1 Cor 15,1-11 ), il Papa ha fatto notare che « Paolo dopo aver parlato di tante cose, anche dei carismi, della Chiesa, va al nocciolo della salvezza: "A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati [ … ]

Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio" ».

Dunque, ha rilanciato Francesco, « ambedue cercavano Dio con amore, ma amore "a metà" ».

Paolo « perché pensava che l'amore fosse una legge e aveva il cuore chiuso alla rivelazione di Gesù Cristo: perseguitava i cristiani, ma per lo zelo della legge, per questo amore non maturo ».

E « questa donna - ha proseguito il Papa - cercava l'amore, come quell'altra, la samaritana: poverina, tanti mariti e non trovava l'amore, e lo cercava.

Il piccolo amore.

E Gesù dice: "A questa le è stato perdonato tanto perché ha amato molto" ».

« Ma come amare? Queste non sanno amare. Cercano l'amore » ha affermato il Pontefice.

E « Gesù, parlando di queste, dice – una volta ha detto – che saranno davanti a noi nel regno dei cieli.

"Ma quale scandalo …" - i farisei - "ma questa gente!" ».

Invece « Gesù guarda il piccolo gesto di amore, il piccolo gesto di buona volontà, e lo prende e lo porta avanti.

Questa è la misericordia di Gesù: sempre perdona, sempre riceve ».

« Un altro gruppo » ha spiegato Francesco riferendosi al brano odierno del Vangelo, è quello composto da « dottori della legge che guardavano Gesù per vedere se potevano trovarlo in errore tendendogli un tranello ».

Queste persone, ha aggiunto, « hanno un atteggiamento che soltanto gli ipocriti usano spesso: si scandalizzano.

"Ma guarda, quale scandalo!

Non si può vivere così!

Abbiamo perduto i valori …

Adesso tutti hanno il diritto di entrare in chiesa, anche i divorziati, tutti. Ma dove stiamo?" ».

E questo è « lo scandalo degli ipocriti ».

« Questo è il dialogo - ha insistito il Pontefice - tra l'amore grande che perdona tutto, di Gesù, l'amore "a metà" di Paolo e di questa signora, e anche il nostro, che è un amore incompleto perché nessuno di noi è santo canonizzato.

Diciamo la verità ».

E « l'ipocrisia: l'ipocrisia dei "giusti", dei "puri", di coloro che si credono salvati per i propri meriti esterni ».

Ma « Gesù a loro dice - agli ipocriti - "sepolcri imbiancati".

Tutto bello, cimiteri belli, ma dentro putredine e un marciume ».

Proprio « così è l'anima degli ipocriti ».

«La Chiesa, quando cammina nella storia, è perseguitata dagli ipocriti: ipocriti da dentro e da fuori » ha affermato il Papa.

« Il diavolo non ha niente da fare con i peccatori pentiti, perché guardano Dio e dicono: "Signore sono peccatore, aiutami" ».

E se « il diavolo è impotente » con i peccatori pentiti, « è forte con gli ipocriti.

È forte, e li usa per distruggere, distruggere la gente, distruggere la società, distruggere la Chiesa ».

E « il cavallo di battaglia del diavolo è l'ipocrisia, perché lui è un bugiardo: si fa vedere come principe potente, bellissimo, e da dietro è un assassino ».

La liturgia, dunque, oggi propone questi « tre gruppi di persone » ha riaffermato Francesco: « Gesù, che perdona, riceve, che è misericordioso, parola tante volte dimenticata quando sparliamo degli altri.

Pensate a questo: dobbiamo essere misericordiosi, come Gesù, e non condannare gli altri.

Gesù al centro ».

Poi ci sono « Paolo, peccatore, persecutore, ma con un amore "a metà" » e « questa signora, peccatrice, anch'essa con un amore "incompleto" ».

Ma « Gesù perdona tutti e due.

E incontrano il vero amore: Gesù ».

Infine ci sono « gli ipocriti, che sono incapaci di incontrare l'amore perché hanno il cuore chiuso, nelle proprie idee, nelle proprie dottrine, nella propria legalità ».

« Chiediamo a Gesù - è l'invito di Francesco a conclusione dell'omelia - che protegga sempre la nostra Chiesa, che come madre è santa ma piena di figli peccatori come noi.

E che la protegga con la sua misericordia e il suo perdono ognuno di noi ».