Ecclesae sanctae

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Vengono promulgate norme per l'applicazione di Decreti del Concilio Vaticano II

Il governo della Santa Chiesa esige senza alcun dubbio che, dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, siano stabilite nuove norme e siano sanciti nuovi ordinamenti che rispondano alle necessità che il Concilio ha posto in rilievo, e siano sempre più adatti ai nuovi scopi e settori d'apostolato.

Questi ultimi, grazie al Concilio, sono stati aperti alla Chiesa nel mondo attuale, il quale, in seguito a profonde trasformazioni, ha bisogno di un irraggiamento di luce e attende un ardore soprannaturale di carità.

Già dalla fine del Concilio Ecumenico, spinti da queste riflessioni, Noi abbiamo costituito Commissioni di studio, ognuna delle quali, per parte sua, applicasse le sue consegne e la sua esperienza al fine di definire le norme fisse d'esecuzione di Decreti del Concilio, per i quali era stata concessa una vacanza della legge.

Come volentieri scrivemmo nel motu proprio Munus Apostolicum dello scorso 10 giugno, queste Commissioni si dedicarono con zelo al compito loro affidato e Ci fecero conoscere le loro conclusioni nel tempo indicato.

Dopo aver attentamente considerato queste conclusioni, Noi giudichiamo che è ormai venuto il tempo di promulgare le norme di cui sopra.

Tuttavia, poiché si tratta di una materia che riguarda la disciplina, per la quale l'esperienza può ancora suscitare molti suggerimenti, e poiché, d'altra parte, una Commissione apposita lavora alla revisione del Codice di Diritto Canonico, nel quale tutte le leggi della Chiesa universale saranno coordinate secondo un criterio più appropriato, esatto e preciso, Ci pare di agire con saggezza e prudenza promulgando queste norme ad esperimento.

Nell'intervallo, vi sarà agio per le Conferenze Episcopali di comunicarCi le riflessioni e le osservazioni che l'applicazione delle norme potrebbe suggerire, e di proporCi nuovi pareri.

Così dunque, dopo aver profondamente riflettuto, di Nostra iniziativa e con la nostra autorità apostolica, decretiamo e promulghiamo le seguenti norme per l'applicazione dei Decreti del Concilio: Christus Dominus ( sull'ufficio pastorale dei Vescovi nella Chiesa ), Presbyterorum Ordinis ( sul ministero e la vita sacerdotale ), Perfectae caritatis ( sul rinnovamento della vita religiosa ) e Ad gentes divinitus ( sull'attività missionaria della Chiesa ).

Noi prescriviamo che queste norme siano osservate a titolo di esperimento, e cioè fino alla promulgazione del nuovo Codice di Diritto Canonico, a meno che, nell'intervallo, la Sede Apostolica non decida altrimenti.

Queste norme entreranno in vigore il prossimo 11 ottobre, giorno consacrato alla Maternità della Beata Vergine Maria e giorno in cui, quattro anni or sono, il Sacro Concilio fu inaugurato solennemente dal Nostro Predecessore Giovanni XXIII di venerata memoria.

Tutto ciò che abbiamo stabilito in questa Lettera data in forma di motu proprio, Noi ordiniamo che sia tenuto per fermo e ratificato, nonostante ogni cosa contraria, anche degna di specialissima menzione.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 6 agosto 1966, nella festa della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo, anno quarto del Nostro Pontificato.

Paolo PP. VI

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