Religiosi e promozione umana  

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III - Esigenze formative

32. - I problemi che la vita religiosa deve affrontare per rinnovarsi, nel modo che viene richiesto dall'armonizzazione fra evangelizzazione e promozione umana, si riflettono sul piano formativo.

Tutto ciò può domandare una revisione di programmi e metodi formativi, tanto nel primo periodo di iniziazione, come per le fasi successive e nella formazione permanente.93

Una rilettura, in questa luce, dei criteri conciliari di rinnovamento dimostrerà che non si tratta di semplici adattamenti in certe forme esteriori.

È un'educazione profonda, di mentalità e di stile di vita, che renda capaci di rimanere se stessi anche in modi nuovi di presenza.

Presenza sempre « da consacrati », che orientino, con la testimonianza e le opere, la trasformazione delle persone e della società nella direzione del Vangelo.94

33. - Alcuni profili della formazione, al riguardo, appaiono maggiormente degni d'attenzione:

a) Verificare la coscienza della natura profonda e delle caratteristiche della vita religiosa, in se stessa e nella sua dinamica partecipazione alla missione della comunità ecclesiale, nella società d'oggi.

La riscoperta fedele e l'inserimento creativo della specifica identità dell'Istituto, per una ricerca di rinnovamento sul piano delle attività e delle opere, costituisce uno degli aspetti preminenti della formazione iniziale e di quella permanente.

b) La professione dei consigli evangelici, nel confronto vita religiosa-Chiesa-mondo contemporaneo, può esigere atteggiamenti nuovi, attenti al valore di segno profetico, come forza di conversione e di trasformazione del mondo, delle sue concezioni, dei suoi rapporti.95

c) La vita comune, vista particolarmente in quanto esperienza e testimonianza di « comunione », sviluppa capacità di adattamento96 per rispondere a forme diverse di attività.

Esse non indeboliscono, anzi possono, in questo atteggiamento, rafforzare i vincoli fraterni e la solidale condivisione dello specifico servizio dell'Istituto nella Chiesa.

Nuovi contesti di inserimento, quali venivano descritti nell'esame dei problemi che abbiamo ricordati, creano situazioni forse impreviste.

Esse domandano che si venga introdotti nella vita religiosa con una preparazione, spirituale e umana, che aiuti a realizzare una presenza matura di consacrati in vista di rapporti rinnovati, sia all'interno che all'esterno delle proprie comunità.

d) La partecipazione alla vita della Chiesa e alla sua missione, in atteggiamenti di corresponsabilità e complementarità, suggerisce una conoscenza aggiornata delle sue iniziative e degli scopi che essa si propone di raggiungere.97

Dalla dottrina del Vaticano II e dall'accento con cui vi sono ritornati i Sinodi dei Vescovi appare che non è possibile scindere la formazione all'impegno inderogabile del Vangelo dalla promozione dell'uomo secondo il disegno di Dio.

Perciò non sarebbe adeguato e completo un programma formativo e di rinnovamento, negli Istituti religiosi, senza una precisa presa di coscienza del pensiero della Chiesa in tale materia.98

Questo appare ancor più necessario, se si vuole che i religiosi siano poi in grado, come è loro dovere apostolico, di « destare le coscienze »,99 di formare altri cristiani, i laici particolarmente, perché possano assumere con competenza ed equilibrio la loro parte in questa comune missione di evangelizzazione e promozione umana.100

E, poiché le dimensioni « missionarie » della Chiesa sono particolarmente confidate alla generosa disponibilità dei religiosi,101 la formazione di quanti sono inviati a questa eccellente forma di evangelizzazione e promozione umana, avrà bisogno di un appropriato adattamento che risponda alle culture, alle sensibilità e agli specifici problemi del luogo.102

34. - Il ruolo dei Capitoli e delle Curie generali riveste una importanza considerevole quando si pensa alla programmazione e animazione di questo cammino di aggiornamento e rinnovamento, nella fedeltà allo Spirito e alla storia:

- discernere le scelte più rispondenti, oggi, alle finalità originarie dell'Istituto;

- orientare religiosi e comunità attraverso adeguate iniziative di informazione e formazione;

- promuovere, nel dialogo attento e concreto, il ripensamento delle opere per stimolare eventuali posizioni poco aggiornate e per incoraggiare e guidare la ricerca di nuove e opportune espressioni.

E tutto ciò per favorire anche una riscoperta più luminosa e attraente dei valori di consacrazione e di missione, che stanno alla base di una consapevole e lieta appartenenza al proprio Istituto.

35. - Le Conferenze dei religiosi, per la conoscenza più immediata dei contesti ecclesiali e sociali, sono in condizione di meglio individuare i problemi che si pongono nei diversi Paesi e Continenti.

Attraverso lo scambio delle esperienze e incontri di riflessione, esse potranno, in collaborazione con le Conferenze Episcopali e nel rispetto dei vari carismi, individuare soluzioni e vie più consone alle attese di una integrale promozione dell'uomo, che si ispiri al Vangelo e al costante orientamento del Magistero della Chiesa.

Edoardo Card. Pironio, Pref.

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93 PC 2; PC 18 - ES II,15-19; ES II,33-38.
94 PC 18.
95 ET 13-29
- cfr. doc. Puebla, n. 476: « La nostra condotta sociale è parte integrante della nostra sequela di Cristo ».
96 PC 3; PC 15.
97 PC 2,c.
98 « In relazione a tale insegnamento, la Chiesa ha una missione da compiere: deve predicare, educare le persone e le collettività, formare l'opinione pubblica, orientare i responsabili dei popoli.
Attingete, dunque, a queste fonti autentiche.
Parlate con il linguaggio dell'esperienza, del dolore, della speranza dell'umanità contemporanea ». ( Giovanni Paolo II, Puebla, disc. inaug. III, 4 ).
99 ET 18.
100 Il doc. sulla Giustizia nel mondo ( Sinodo, 1971 ), insieme a una sintesi dei principali interventi dottrinali della Chiesa, offre anche indicazioni sull'impegno d'una « educazione alla giustizia ».
E ancora Giovanni Paolo II ( ib. Puebla, III, 7 ) « Permettete dunque che raccomandi l'urgenza di sensibilizzare i fedeli su questa dottrina sociale della Chiesa.
Occorre porre particolare attenzione nella formazione d'una coscienza sociale a tutti i livelli e in tutti i settori.
Quando aumentano le ingiustizie e cresce dolorosamente la distanza tra poveri e ricchi, la dottrina sociale, in forma creativa e aperta ai vasti campi della presenza della Chiesa, deve essere prezioso strumento di formazione e di azione ».
101 EN 69.
102 AG 18; AG 25-27.