Gravissimum educationis

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La scuola non cattolica

7 La Chiesa inoltre, consapevole del dovere gravissimo di curare diligentemente l'educazione morale e religiosa di tutti i suoi figli, deve rendersi presente con un affetto speciale e con il suo aiuto ai moltissimi suoi figli che vengono educati nelle scuole non cattoliche.

Essa assicura questa presenza sia attraverso la testimonianza della vita data dai loro maestri e superiori, sia attraverso l'azione apostolica dei condiscepoli,23 sia soprattutto attraverso il ministero dei sacerdoti e dei laici che insegnano loro la dottrina della salvezza, con metodo adeguato all'età ed alle altre circostanze, ed offrono loro l'aiuto spirituale per mezzo di iniziative opportune secondo le condizioni di tempo e di luogo.

Essa rammenta poi il grave dovere che incombe ai genitori di tutto predisporre o anche di esigere, perché i loro figli possano usufruire di quegli aiuti ed in armonia con la formazione profana progrediscano in quella cristiana.

Perciò la Chiesa loda quelle autorità e società civili che, tenendo conto del pluralismo esistente nella società moderna e garantendo la giusta libertà religiosa, aiutano le famiglie perché l'educazione dei loro figli possa aver luogo in tutte le scuole secondo i principi morali e religiosi propri di quelle stesse famiglie.24

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23 La Chiesa apprezza molto l'azione apostolica, che i maestri e gli allievi cattolici possono esercitare anche in queste scuole
24 Pio XII, Allocuz. all'Associaz. dei Maestri Cattolici della Baviera, 31 dic. 1956: Discorsi e Radiomessaggi, XVIII, p. 745 s